Sabato, 06 Settembre 2025

Gennaio 2022 - La linea verticale

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11/01/2022 18:49 - 11/01/2022 18:52 #56896 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Intanto grazie Beatrice per aver stimolato ulteriori momenti di discussione e di condivisione su un tema che (ai voglia a fare le corna) prima o poi, direttamente o indirettamente, ci interessa tutti.
E' ovvio che l'esperienza in ospedale, come già avete detto, non dipende solo da fattori oggettivi, ma è anche estremamente soggettiva. Avete parlato del rispetto che è un fattore cruciale per il benessere del paziente e che fa la differenza nell'esperienza di degenza in ospedale. Mi piace però ricordare che il rispetto deve essere massimo anche verso il personale medico e paramendico. Molto spesso lo stare male sembra dare il diritto di abusare medici e infermieri e questo non è giusto. Qui in UK, ma penso oramai anche in Italia, vi è un regime di tolleranza zero verso tali abusi e penso che sia giusto.

Per tornare al libro, sicuramente anche il momento in cui lo si legge fa la differenza. L'esperienza ospedaliera che ho raccontato in precedenza è avvenuta circa trent'anni fa, un lasso di tempo tale che mi ha consentito di godere della lettura, fare delle risate, commuovermi e anche spaventarmi all'idea di sperimentare nuovamente il sondino nasogastrico. Ma si può capire che dopo alcune esperienze, specie se recenti, il libro possa risultare indigesto. Per la cronaca, io sto vedendo in questi giorni la serie televisiva tratta dal libro che mi sta piacendo veramente tanto, almeno quanto il libro.

Per concludere, un augurio di pronta guarigione a Pier.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 11/01/2022 18:52 da Mattia P..
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11/01/2022 20:38 #56900 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Gennaio 2022 - La linea verticale

Sicuramente il ruolo degli operatori sanitari influisce molto sia nel bene che nel male. Ma spesso non é sufficiente a rendere più semplice la situazione per il paziente.
Dobbiamo saperci adeguare a chi abbiamo difronte. Ci sono i pazienti che vogliono silenzio, quelli che vogliono essere ascoltati, quelli che vogliono sfogare la loro rabbia, quelli che vogliono essere trattati con mille attenzioni e quelli che odiano queste attenzioni perché non fanno altro che sottolineare la loro condizione. É più facile sbagliare che fare la cosa giusta. Il dolore é qualcosa che possiamo capire davvero solo quando ci siamo dentro.
Come dicevo in un mio post precedente ho provato sensazioni contrastanti passando da operatore a paziente. Ho vissuto la malattia in solitudine, tagliando fuori tutti, e non ho ricevuto di certo dagli operatori sanitari le attenzioni che in genere io rivolgo ai miei pazienti.
Da tecnico di radioterapia per me prendere i pazienti a cuore é stato inevitabile ma ho visto per chi era l'esatto opposto e serviva a sopravvivere. Io infatti non ho retto.
Purtroppo elis io non vedo nell'ospedale un posto di magia e stupore ma questo é ovviamente soggettivo. Per me é solo un riassunto della vita al di fuori dove la sofferenza però é posta al centro.
Per il resto sono d'accordo con te ;)

Pienamente d'accordo, infatti dicevo che comunque la malattia, qualunque essa sia, rimane un'esperienza estremamente soggettiva, ovviamente e giustamente più frequentemente con tendenza negativa. So bene che il mio punto di vista può risultare assurdo e incomprensibile ma adoro gli ospedali fin da quando ero bambina, infatti alla fine ho scelto di intraprendere un percorso lavorativo al suo interno (e da 7 mesi ho aggravato la situazione scegliendo la sala operatoria :P ). Come dico sempre ai miei pazienti: "è un brutto lavoro, ma qualcuno deve pur farlo" e per fortuna a qualcuno piace pure farlo! :laugh:
Ringraziano per il messaggio: Margarethe

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11/01/2022 20:40 #56901 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Gennaio 2022 - La linea verticale

Avete parlato del rispetto che è un fattore cruciale per il benessere del paziente e che fa la differenza nell'esperienza di degenza in ospedale. Mi piace però ricordare che il rispetto deve essere massimo anche verso il personale medico e paramendico. Molto spesso lo stare male sembra dare il diritto di abusare medici e infermieri e questo non è giusto. Qui in UK, ma penso oramai anche in Italia, vi è un regime di tolleranza zero verso tali abusi e penso che sia giusto.


Pienamente d'accordo, era proprio quello che cercavo di dire.

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11/01/2022 20:41 #56902 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Gennaio 2022 - La linea verticale

Incredibilmente in concomitanza con la lettura del libro di Mattia Torre mi sono ammalato anch'io. Vi lascio immaginare visto il periodo pandemico di cosa si tratta e spero proprio sia una situazione momentanea e di uscirne al più presto.

Nei fumi della febbre ho ripensato molto a questo libro, forse arrivato al momento giusto. Magie della lettura...

Spero si tratti di sintomi "lievi", ti faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione, tieni duro!

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11/01/2022 21:00 #56903 da Marialuisa
Risposta da Marialuisa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Incredibilmente in concomitanza con la lettura del libro di Mattia Torre mi sono ammalato anch'io. Vi lascio immaginare visto il periodo pandemico di cosa si tratta e spero proprio sia una situazione momentanea e di uscirne al più presto.

Nei fumi della febbre ho ripensato molto a questo libro, forse arrivato al momento giusto. Magie della lettura...

Forza e coraggio, Pier! Siamo tutti con te, ti auguro una veloce guarigione!

"Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore"
Italo Calvino

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11/01/2022 21:38 #56906 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

pierbusa post=56892 userid=1238Incredibilmente in concomitanza con la lettura del libro di Mattia Torre mi sono ammalato anch'io. Vi lascio immaginare visto il periodo pandemico di cosa si tratta e spero proprio sia una situazione momentanea e di uscirne al più presto.

Nei fumi della febbre ho ripensato molto a questo libro, forse arrivato al momento giusto. Magie della lettura...

Pier coraggio, ne verrai fuori alla grande

MEMENTO AUDERE SEMPER

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12/01/2022 00:18 #56909 da Ikidney
Risposta da Ikidney al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Vorrei solo aggiungere, a quanto da me e da altri detto, che la malattia è una questione talmente privata che ciascun individuo reagisce ad essa in maniera strettamente personale. Ci sono esseri umani che si chiudono a riccio, comunicano quel tanto che basta e sono irritati dallo stesso ambiente; ve ne sono altri che, invece, forse per esorcizzare la paura e per ingannare quel tempo che sembra non trascorrere mai, sono più propensi a creare rapporti seppur limitati alla degenza stessa. Dal mio punto di vista, il pregio di Torre lo si riscontra nel suo linguaggio, nel suo stile e nella sua capacità di raccontare un piccolo spaccato nosocomiale senza voler "calcare" troppo la mano sul dolore e su quello che ne scaturisce, ma è anche vero che vi sono passi che descrivono momenti difficili che fanno riflettere ma pur sempre con leggerezza e con ironia, sebbene un po' di amaro in bocca lo lascino.
Ai miei occhi, ho sempre considerato l'ambiente ospedaliero un non-luogo, si entra perché si sta male e si affida letteralmente la propria vita a chi ha competenze in maniera per uscirne guariti. Io, purtroppo, quella magia e quello stupore citato da elis_(ne posso comprendere la passione per quello che si sceglie di fare) in un nosocomio non lo vedo; meno tempo si passa lì e più rapidamente si può tornare alla propria vita. Quando ci si spoglia della divisa, si preme un bottone mentre tutto rimane lì, esattamente dov'è e dove deve essere in quel momento, lasciando ciascun degente coi propri pensieri, immaginando quello che è fuori ma che ancora non appartiene loro. 
Un'ultima cosa: "il tempo di relazione è tempo di cura" e la relazione si crea in moltissimi modi, non solo con il linguaggio verbale, a volte vale molto di più quello paraverbale e, in alcuni casi, ancora di più quello non verbale.

P. S. Buona guarigione Pierbusa! 

Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d’esser niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo. ~ Fernando Pessoa
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13/01/2022 12:11 #56926 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Buongiorno a tutte e a tutti, ho recuperato anche io il libro del mese in questi giorni, grazie alla mia biblioteca. Ero molto curiosa di leggerlo avendo letto prima tutti i vostri pareri e le vostre riflessioni, alcune molto intime dato il tema delicato e, come è stato detto, molto personale. Grazie a chi ha condiviso pezzi di vita non proprio semplici e che ci vuole del tempo a metabolizzare. Ero curiosa di vedere anche Mattia Torre, che io conosco come lo sceneggiatore di Boris, alle prese con un'opera di narrativa, perché non l'ho mai letto come romanziere. Vi dico la mia.

Il mio approccio partiva proprio da Boris, era il mio unico punto di riferimento, perciò mi aspettavo di ridere molto di più. Mi ero preparata a una messa in scena della commedia umana a tutta forza, anche se avevo messo in conto anche tutte le riflessioni, i momenti suggestivi, quelli poetici, le oscillazioni tra speranza e disincanto. Invece ho trovato questi ultimi molto prevalenti. Non sono delusa, ma questo "nuovo" Torre mi ha molto interessata. Credo abbia una grande capacità nel dipingere le scene, di suscitare sensazioni precise a partire da dettagli piccoli, di muoversi bene nel quotidiano, e non è mai pesante, passa con leggerezza. Una cosa che ho amato particolarmente sono stati i tocchi surreali, che metto sotto spoiler perché non si sa mai...

Attenzione: Spoiler!


Finito il libro mi è rimasta una certa sensazione che sia scorso troppo in fretta, che ci fossero troppi personaggi, alcuni medici e pazienti tra i personaggi secondari non riuscivo proprio a distinguerli, forse andavo di fretta io; ho pensato che avrei preferito guardare la serie TV, che secondo me Torre era proprio portato per quel genere di mezzo espressivo (infatti credo che la guarderò, se è disponibile).

Ma ora, che è passato un giorno e ho digerito il libro, devo ammettere che mi piace questa sensazione sospesa che mi ha lasciato, dopotutto come già è stato detto in questo ritratto ospedaliero i confini umani sono sfumati: nessuno è infallibile, nessuno ha una risposta certa, si fa del proprio meglio e si incrocia le dita. A volte quel meglio fa bene, addirittura i miracoli, a volte no. In questo senso penso che sia coerente col messaggio che (credo) volesse trasmettere.

Non so, forse lo rileggerò, è breve e si presta... voi che ne pensate, sono l'unica a cui ha lasciato quest'impressione oppure no?

P.S. Ho usato bene la sezione spoiler o in questo tipo di topic non è necessario? Sono nuova, istruitemi sugli usi e costumi del forum! 

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ringraziano per il messaggio: davpal3, Mattia P., Marialuisa

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13/01/2022 12:27 #56927 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

mariachiart post=56926 userid=6958Buongiorno a tutte e a tutti, ho recuperato anche io il libro del mese in questi giorni, grazie alla mia biblioteca. Ero molto curiosa di leggerlo avendo letto prima tutti i vostri pareri e le vostre riflessioni, alcune molto intime dato il tema delicato e, come è stato detto, molto personale. Grazie a chi ha condiviso pezzi di vita non proprio semplici e che ci vuole del tempo a metabolizzare. Ero curiosa di vedere anche Mattia Torre, che io conosco come lo sceneggiatore di Boris, alle prese con un'opera di narrativa, perché non l'ho mai letto come romanziere. Vi dico la mia.

Il mio approccio partiva proprio da Boris, era il mio unico punto di riferimento, perciò mi aspettavo di ridere molto di più. Mi ero preparata a una messa in scena della commedia umana a tutta forza, anche se avevo messo in conto anche tutte le riflessioni, i momenti suggestivi, quelli poetici, le oscillazioni tra speranza e disincanto. Invece ho trovato questi ultimi molto prevalenti. Non sono delusa, ma questo "nuovo" Torre mi ha molto interessata. Credo abbia una grande capacità nel dipingere le scene, di suscitare sensazioni precise a partire da dettagli piccoli, di muoversi bene nel quotidiano, e non è mai pesante, passa con leggerezza. Una cosa che ho amato particolarmente sono stati i tocchi surreali, che metto sotto spoiler perché non si sa mai...

Attenzione: Spoiler!


Finito il libro mi è rimasta una certa sensazione che sia scorso troppo in fretta, che ci fossero troppi personaggi, alcuni medici e pazienti tra i personaggi secondari non riuscivo proprio a distinguerli, forse andavo di fretta io; ho pensato che avrei preferito guardare la serie TV, che secondo me Torre era proprio portato per quel genere di mezzo espressivo (infatti credo che la guarderò, se è disponibile).

Ma ora, che è passato un giorno e ho digerito il libro, devo ammettere che mi piace questa sensazione sospesa che mi ha lasciato, dopotutto come già è stato detto in questo ritratto ospedaliero i confini umani sono sfumati: nessuno è infallibile, nessuno ha una risposta certa, si fa del proprio meglio e si incrocia le dita. A volte quel meglio fa bene, addirittura i miracoli, a volte no. In questo senso penso che sia coerente col messaggio che (credo) volesse trasmettere.

Non so, forse lo rileggerò, è breve e si presta... voi che ne pensate, sono l'unica a cui ha lasciato quest'impressione oppure no?

P.S. Ho usato bene la sezione spoiler o in questo tipo di topic non è necessario? Sono nuova, istruitemi sugli usi e costumi del forum! 

Mariachiarart, non hai sbagliato nulla, anzi personalmente ho apprezzato molto l'uso sapiente del tasto spoiler
Condivido tutto quello che hai scritto. Anche a me sono piaciute molto le scene surreali
Attenzione: Spoiler!

A distanza di giorni, pure io trovo che sebbene alcuni personaggi o alcune vicende non siano definiti nettamente (alla fine il dottore e l'infermiera si mettono assieme? ), resta una sensazione o un'impressione generale abbastanza chiara e (per me) piacevole.
Ringraziano per il messaggio: Giami23

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13/01/2022 13:36 - 13/01/2022 13:39 #56930 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Esatto, pensavo proprio a quella scena che hai citato, molto riuscita, non sapevo se ridere o piangere, alla fine m'ha fatto tenerezza. Ho provato molta tenerezza, in generale, leggendo questo libro, mi rendo conto ora...

Ho fatto un'altra associazione di idee. Nel rileggere la scena da te citata, ho pensato praticamente subito "ah sì, un'onta tremenda per un'italiano!". Il che mi ha fatto riflettere su un altro tema del libro, la messa in scena della società italiana, coi suoi pregi e i suoi difetti (di nuovo, ritrovo Boris  ).

Voi che cosa pensate dei "tratteggi d'Italia" che fa Torre? Ci sono molti stranieri che stranieri non sono più: Amed, ma anche gli infermieri Filippa e Gorislav, che ci guardano da fuori e un po' ci compatiscono, c'è la solita lamentela della pressione fiscale e del superlavoro, ma c'è anche la gratitudine per il nostro sistema sanitario nazionale, bistrattato ma pubblico, quindi alla portata di tutti, e pieno di eccellenze.

Mi è tornata in mente la signora rumena con cui ho condiviso una stanza d'ospedale di recente per un intervento in day hospital, e che ormai aveva raggiunto l'età della pensione e voleva tornarsene al suo paese dal marito, ma ha aspettato prima di fare tutta una serie di operazioni urgenti in Italia, anche sotto insistenza della famiglia per cui lavorava (li ho visti, la trattavano in pratica come una zia :D).

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 13/01/2022 13:39 da lettereminute.
Ringraziano per il messaggio: davpal3, gavi, Mattia P.

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

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Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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