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Gennaio 2022 - La linea verticale

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07/01/2022 21:22 #56799 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Altre due cose
1) credo che il libro si capisca meglio se considerato nel contesto in cui si svolge, cioè quello romano. Alcune dinamiche, alcuni modi di fare si collegano a quel contesto.
2) chi ha apprezzato il libro - ribadisco - deve vedere la serie "Boris". Dalla lettura si percepisce quanta parte di Torre ci sia in quella serie.
 

Davide dal libro è stata tratta la serie omonima "La linea verticale" (disponibile per la visione su Rai Play) che praticamente riproduce in video i contenuti del libro, con uno strepitoso Valerio Mastrandea, perché tu fai riferimento a "Boris"?

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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07/01/2022 23:26 #56802 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Altre due cose
1) credo che il libro si capisca meglio se considerato nel contesto in cui si svolge, cioè quello romano. Alcune dinamiche, alcuni modi di fare si collegano a quel contesto.
2) chi ha apprezzato il libro - ribadisco - deve vedere la serie "Boris". Dalla lettura si percepisce quanta parte di Torre ci sia in quella serie.

 

Davide dal libro è stata tratta la serie omonima "La linea verticale" (disponibile per la visione su Rai Play) che praticamente riproduce in video i contenuti del libro, con uno strepitoso Valerio Mastrandea, perché tu fai riferimento a "Boris"?


Oh solo perché il tipo di comicità e i personaggi sono abbastanza simili a quelli del nostro libro.
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08/01/2022 13:37 - 08/01/2022 13:38 #56805 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Verso la fine del romanzo l’emozione è stata tale che ho sentito il bisogno di una pausa e così ho terminato il libro due tre giorni dopo, andando a vanti a "piccoli passi".

Questa di Torre è una di quelle storie che ti rimangono perché, come ha detto qualcuno ci parlano della vita. Si, perché non ci si pensa spesso, ma questo aspetto che fa cosi paura, la morte, è ciò che rende la vita quello che è: il bene più prezioso che abbiamo (non solo come singoli, ma come umanità), meritevole di essere apprezzata, vissuta, preservata, difesa, goduta, amata in ogni secondo che passa. Questo lo si può fare, secondo me, se siamo capaci di considerare la malattia e la morte un aspetto non solo imprescindibile, ma anche valorizzante della vita. È difficile spiegarlo, ma Torre lo fa molto bene quando dice che la diagnosi è come una morte che trasforma, da lì in poi, ogni istante in un dono; "come un morto a cui si dice: puoi vivere ancora”.

Torre ha in primo luogo il merito di avere il coraggio di raccontare la malattia (e quindi farci pensare alla morte). Il secondo, è di farlo in modo sublime, senza peraltro risparmiare i pugni nella pancia. Infatti, massimo rispetto e comprensione per chi, come @silviArki, sente che la lettura è troppo dolorosa in questo momento.

Ringrazio Davide per aver proposto questo libro che apre in modo egregio il nostro anno letterario sul Club del Libro. Sicuramente un libro che rileggerò anch’io con molta calma.

E grazie a tutti voi per le bellissime riflessioni che avete postato (anche loro da rileggere molto volentieri).

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 08/01/2022 13:38 da Mattia P..
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08/01/2022 16:30 #56809 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Verso la fine del romanzo l’emozione è stata tale che ho sentito il bisogno di una pausa e così ho terminato il libro due tre giorni dopo, andando a vanti a "piccoli passi".

Questa di Torre è una di quelle storie che ti rimangono perché, come ha detto qualcuno ci parlano della vita. Si, perché non ci si pensa spesso, ma questo aspetto che fa cosi paura, la morte, è ciò che rende la vita quello che è: il bene più prezioso che abbiamo (non solo come singoli, ma come umanità), meritevole di essere apprezzata, vissuta, preservata, difesa, goduta, amata in ogni secondo che passa. Questo lo si può fare, secondo me, se siamo capaci di considerare la malattia e la morte un aspetto non solo imprescindibile, ma anche valorizzante della vita. È difficile spiegarlo, ma Torre lo fa molto bene quando dice che la diagnosi è come una morte che trasforma, da lì in poi, ogni istante in un dono; "come un morto a cui si dice: puoi vivere ancora”.

Torre ha in primo luogo il merito di avere il coraggio di raccontare la malattia (e quindi farci pensare alla morte). Il secondo, è di farlo in modo sublime, senza peraltro risparmiare i pugni nella pancia. Infatti, massimo rispetto e comprensione per chi, come @silviArki, sente che la lettura è troppo dolorosa in questo momento.

Ringrazio Davide per aver proposto questo libro che apre in modo egregio il nostro anno letterario sul Club del Libro. Sicuramente un libro che rileggerò anch’io con molta calma.

E grazie a tutti voi per le bellissime riflessioni che avete postato (anche loro da rileggere molto volentieri).
 

Secondo te Mattia (scusami se uso il nick ma non sempre ricordo i nomi che ci stanno dietro) un libro come questo può essere giudicato come un'opera letteraria "normale" ossia come se fosse frutto della fantasia e della maestria dell'Autore? Un po' come se parlassimo dell'ultimo libro di Stephen King?

Perché riflettendoci su ho l'impressione che l'incipit del libro in cui Luigi (alias Mattia Torre) parla dei suoi funerali e lo fa con termini che non lasciano dubbi a che tipo di funerali lui aspira, sia una richiesta esplicita fatta subito, già dalle prime righe:

Perché il funerale perfetto è importante che sia devastante anche fisicamente, devi uscire col mal di testa e la voglia di vomitare. Non devi quasi più avere voglia di vivere dopo un funerale veramente riuscito. Ti deve passare la voglia di stare con gli altri, la fiducia nel futuro,l’inclinazione al lavoro, l’appetito. Mentre dentro tutti continuano a piangere a boati, come se non ci fosse un domani.

Luigi (alis Mattia Torre) ci sta chiedendo di partecipare ai suoi funerali e di farlo senza ritegno dando sfogo al nostro dolore. Per assurdo, seguimi un attimo Mattia (alias non ricordo scusami), Luigi (alias Mattia Torre) ci sta chiedendo di considerare il suo libro un'astrazione completa: vi chiedo di partecipare ai miei funerali prima ancora che si svolgano, anzi con la sua diretta supervisione. Ci sta dicendo quindi di considerare la sua opera pura fiction e attraverso questo filtro guardare e guadare attraverso la vita dei suoi personaggi considerandoli tali, pure invenzioni.

Dunque se il nostro Luigi (alias Mattia Torre) ci ha dato il permesso, perché non proviamo a guardare questo libro come letteratura a pieno titolo?
 

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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08/01/2022 20:17 #56816 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Visto che mi sento come quello che è rimasto con il cerino acceso in mano, volevo dire che la domanda che ho posto retoricamente a Mattia P. è una domanda rivolta a lui per rivolgerla in realtà un po' a tutti (Mattia compreso of course). Lo dico a scanso di equivoci

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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08/01/2022 21:33 #56817 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

pierbusa post=56816 userid=1238Visto che mi sento come quello che è rimasto con il cerino acceso in mano, volevo dire che la domanda che ho posto retoricamente a Mattia P. è una domanda rivolta a lui per rivolgerla in realtà un po' a tutti (Mattia compreso of course). Lo dico a scanso di equivoci

Caro Pier, non sia mai che ti si lasci solo...

Per rispondere alla tua domanda dico intanto che avevo dimenticato quella parte, figuriamoci arrivare alla interessante interpretazione che tu ne dai. No, decisamente non ci avevo pensato.

Ora, ripensandoci, è chiaro che (ma ciò è esplicitato anche in wikipedia) trattandosi di un opera autobiografica, e vista la posta in gioco, non possiamo considerarla un'opera normale. Torre è bravo a utilizzare maestria e fantasia, ma per un soggetto gli sta particolarmente a cuore. E' chiaro che in qualche modo questo lavoro è un suo testamento spirituale. Abbiamo visto che il messaggio che ci vuole passare è abbastanza chiaro: nunn è facile, ma ce devi da provà!

Il passaggio del funerale a me ha comunicato non tanto il fatto che in tale circostanza ci si debba struggere oltremodo. Piuttosto, la descrizione tragicomica (casomai stesse effettivamente pensando al suo funerale, cosa peraltro assai probabile) mi fa pensare che Torre chieda a parenti e amici di ricordarlo con un sorriso (fosse anche sotto i baffi). In questa descrizione, leggendo tra le righe, mi sembra quasi di sentirgli dire: a regà, ma con tutte 'e risate che se semo fatti quanno ce stavo, che se volemo mette a piagne proprio ora?

Spero d'aver risposto alla domanda e chiedo scusa ai romani se ho abusato la loro gloriosa parlata.



 

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09/01/2022 00:31 #56819 da Annanew
Risposta da Annanew al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Ciao a tutti.
prima volta per me per tutto.
Come primo libro ero già angosciata per il tema. Invece penso di aver fatto solo bene a iscrivermi.
Libro letto quasi tutto d'un fiato è mi è piaciuto davvero tanto rispecchia ciò che ci accade, le nostre esperienze ci cambiano il mondo in cui viviamo ci cambiano il punto di vista....a tratti mi ha fatto anche ridere, scritto bene ed ho scoperto un nuovo autore.
quindi grazie!!!.. e buona lettura
PS.
Non so se ho scritto nel punto giusto scusate
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09/01/2022 17:24 - 09/01/2022 17:44 #56829 da Ikidney
Risposta da Ikidney al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Ho appena finito di leggere il libro, tutto d'un fiato a dirla tutta, causa anche lo stile ironico pur trattando argomenti delicati e, credo, sia proprio lo stile a rendere piacevole la narrazione. Per professione, mi trovo a vivere dall'altra parte della "barricata" ma riesco a comprendere le dinamiche vissute dai degenti. Un piccolo segno, privo di alcuna sintomatologia, fa piombare Luigi in quell'incubo chiamato tumore che stritola i pensieri, che offusca la vista e che fa paura. Luigi si trova così a vivere in quel microcosmo nosocomiale, un non-luogo nel quale tutti i degenti sono uguali, poco importa la professione, poco importa il ceto, la malattia esclude momentaneamente dalla società, segnando un confine tra quello che si era e quello che si è. Cara "compagna" silenziosa è la solitudine, attraverso essa si acuiscono i pensieri che diventano più forti e fanno rumore, i timori si insinuano tra una fitta dolorosa e un'altra; ma, fortunatamente, alla solitudine si contrappone quel senso di solidarietà che si esprime con diverse sfumature e che nasce tra i degenti che condividono la stessa camera. Fil rouge del romanzo è proprio quella linea verticale che dà il titolo al romanzo cui sono legati diversi e specifici significati: quella del test di gravidanza (inno alla vita che sarà), quella dell'ascensore (i bottoni del quale sono la valvola di sfogo della rabbia), quella gerarchica delle figure professionali e, infine, la più importante, quella che ci consente di stare in piedi. Il finale è liberatorio ma anche profondamente malinconico, perchè, in fondo, ciò che conta è fare un passo alla volta.

Inserisco una citazione tra le tante che mi hanno colpita 

Per tutto il tempo Luigi pensa alle persone che fanno bene il loro lavoro, le persone a cui ci si affida nei momenti critici, quando sei vulnerabile e hai paura, alle persone che ti salvano, alle persone il cui lavoro non viene valorizzato mai. 

 

Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d’esser niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo. ~ Fernando Pessoa
Ultima Modifica 09/01/2022 17:44 da Ikidney. Motivo: Ho inserito una citazione
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09/01/2022 20:02 - 09/01/2022 20:03 #56834 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Oggi ho parlato con una dottoressa anestesista, che mi raccontava - senza che io avessi in alcun modo accennato alla cosa - dell'odio atavico tra chirurghi e anestesisti. Mi è venuto subito in mente il litigio grottesco tra l'oncologo e il chirugo (macellaio ) nel libro. Gliel'ho raccontato e mi ha confermato che è esattamente così
Ultima Modifica 09/01/2022 20:03 da davpal3.
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09/01/2022 20:09 - 09/01/2022 20:50 #56835 da gavi
Risposta da gavi al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Ho finito di leggere ieri questo che io reputo un bellissimo libro e se l'inizio è stato incerto per quanto avrei potuto trovarvi, per paura che potesse scuotermi dentro, la leggerezza dei dialoghi e l'ironia dei personaggi mi hanno aiutato sin da subito a sciogliere il timore iniziale.

Credo che Torre abbia saputo qui costruire un intreccio narrativo con intelligenza perché il tema non è per niente facile. Il rischio sarebbe stato sottolinearne il dramma con argomenti seri ma l'ironia ha giovato a rappresentarlo con leggerezza.

A me pare che abbia saputo brillantemente utilizzare questa chiave di lettura con cui narrare la tragedia moderna. In questo vi è la grande maestria di sceneggiatore con cui padroneggia l'umorismo facendo ricorso alle esperienze del teatro pirandelliano che Vanna cita e alle quali mi sento di accostare quelle della scuola napoletana di Eduardo De Filippo grande drammaturgo che ebbe a dire in proposito nel corso di alcune sue lezioni come la tragedia di oggi si scrive facendo ridere, con una ilarità non superficiale ma mettendo il dito nella piaga del dramma comune. È un espediente potente con cui accostare gli altri ai drammi della vita. Accompagnare per mano chi ne è segnato in un viaggio della memoria per esorcizzarne il dolore. Mostrando che ogni esperienza anche se dolorosa va vissuta e non celata.

In un microcosmo ospedaliero simile ho vissuto un'esperienza diretta da degente e debbo dire che la condizione di vulnerabilità nella quali ti trovi è seria e cerchi conforto nelle parole di chi si prende cura di te: infermieri, medici, OSS. Questi uomini e donne, sono importanti e quando alcuni talvolta si mostrano superficiali o proferiscono parole e atteggiamenti duri ti rendi conto che sei solo a vivere quel dramma che la necessità di un gesto gentile può temperarne la misura.
E tutto questo Torre ce lo racconta abilmente non per sentito dire ma per esperienza diretta, mostrando la fragilità umana, l'indifferenza nei volti di alcuni operatori, soprattutto medici, davanti la sofferenza altrui, e allo stesso tempo ci presenta il volto gentile di Marcello come a proiettare l'immagine di quel medico amorevole che tutti noi vorremmo per riceverne conforto. Marcello, un paziente come tanti che vive il dramma in prima persona e che con cuore compassionevole ne prende le sembianze, i tratti gentili, raccogliendo empaticamente i dolori dei pazienti e dispensando loro risposte gratuite e altre che attendono e di cui hanno estremo bisogno.

Altro aspetto che mi ha colpito è come la forza spirituale di padre Costa si dissolva di fronte la malattia che lo ha colpito. Non regge il peso della notizia chiudendosi nel proprio dolore e chiedendo sostegno alla madre anziché a quel Dio di cui è stato a lungo servitore. Certo ha dichiarato di avere avuto dubbi non rifiuto della fede e non è forse in Dio che ci si rivolge nei momenti bui? Verrebbe da pensare in questi termini ma Torre ci mostra l’umana fragilità che non esenta nessuno, nemmeno chi è protetto dalla fede.

Credo che abbia saputo dare forma abilmente a certi momenti tragici della vita con l'arma del sorriso per dirci: non avere paura, affronta le difficoltà un passo alla volta.

Un libro che ho apprezzato moltissimo. Bellissimi anche i vostri commenti, profondi e carichi di sentimento.

Davide non smetterò di ringraziarti per questa perla che hai voluto condividere con il club.
Ultima Modifica 09/01/2022 20:50 da gavi.
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