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Gennaio 2025 - Amore liquido

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10/01/2025 18:04 #69406 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
Ho recuperato il podcast di Internazionale (Il Mondo) che zerocalcare ha fatto nella settimana di Natale e la prima puntata mi ha fatto pensare a questa discussione. Racconta di come appena passato Natale (o comunque nei mesi successivi) ci vengono in mente un sacco di regali iper adatti per parenti e amici e ci diciamo "perfetto, so già cosa regalargli il prossimo anno", ma poi il prossimo anno ci riduciamo comunque al 23 o al 24 mattina a cercare come matti idee, una qualsiasi cosa: perchè? Perché non ce la sentiamo di fare un regalo per dicembre già a febbraio, perchè possono succedere troppe cose in quel lasso di tempo, magari non siamo più uniti come in quel momento  e un regalo così non avrebbe senso, magari manco glielo faremmo il regalo, o magari cambiano gusti, interessi e quel regalo diverrebbe superfluo. In realtà nella maggior parte dei casi é una preoccupazione inutile, molto probabilmente faremmo bene ad acquistare già a febbraio un regalo iper adatto per una persona che amiamo se in quel momento lo vediamo/abbiamo l'idea; però siamo frenati da quanto possa risultarci definitivo fare un regalo, magari personale, a qualcuno che lo riceverà dopo 10 mesi.
A parte ciò, il podcast comunque vi consiglio di recuperarlo 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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10/01/2025 19:06 #69407 da Scalpo fluente
Risposta da Scalpo fluente al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
"Hai capito, è il principio di reciprocità che te incastra " grazie bibbagood, qui stiamo ridendo da matti, non l'avevamo sentito!

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10/01/2025 22:10 - 10/01/2025 22:11 #69408 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2025 - Amore liquido

SerenaM post=69379 userid=7357

QUESTIONE IDENTITARIA: 
Come spazzare via secoli di lotte contro l'omotransfobia? Niente di più semplice: basta affermare che le identità sessuali sono connotate da "transitorietà, indefinitività", e che questo rende "l'homo sexualis ossessionato dall'ansia. Resta sempre il sospetto [...] che si stia vivendo una menzogna o un errore".
Qui ci trovo due criticità importanti. La prima: se l'idenità di genere è una fonte d'ansia i cisgender sono esenti dall'ansia? La seconda: abbiamo deciso di negare il vissuto delle persone omo/trans che si sono realmente trovate a vivere "una menzogna o un errore" per anni, cercando di aderire alle aspettative sociali? 
Bauman vede l'identità di genere quasi (e dico quasi perché vorrei lasciargli il beneficio del dubbio) come una scelta arbitraria, un capriccio come un altro, una maschera momentanea da indossare fino alla sazietà. Se fosse vero ciò che dice, nei Paesi in cui l'omossesualità è ancora reato queste difficoltà non dovrebbero verificarsi. Niente di più errato, ovviamente. 
Scrive Bauman: 

La sottodefinizione, incompletezza e indefinitività dell'identità sessuale (al pari di tutti gli altri aspetti dell'identità in un ambiente liquido-moderno) sono un veleno e il suo antidoto fusi in un'unica, potente superdroga eccitante. 
La consapevolezza di questa ambiguità è snervante e genera un'ansia infinita [...] Ma protegge anche dall'umiliazione dell'esito insoddisfacente e del fallimento. C'è sempre la possibilità di attribuire la colpa a una scelta errata, piuttosto che a una incapacità di dimostrarsi all'altezza delle opportunità offerte [...].
L'effetto congiunto del veleno e dell'antidoto è quello di tenere l'homo sexualis in perpetuo movimento, in un senso ("questo tipo di sessualità non ha offerto l'esperienza sublime che mi era stata prospettata") e nell'altro ("altri tipi che ho visto e sentito sono a portata di mano; è solo una questione di tenacia e determinazione"). 

Ho l'impressione che Bauman si sia perso un passaggio importante: affermare che l'identità di genere non è binaria, e che esistono molteplici identità di genere, non è finalizzato a creare confusione; serve a far capire a tutti che è perfettamente normale e accettabile essere ciò che si è. Quanti disagi e quante sofferenze avremmo risparmiato ai ragazzi del passato se avessimo spiegato chiaro e tondo che ogni sfumatura identitaria è perfetta? 
Noi queste "opportunità offerte" non le vogliamo più, perché derivano da una società rigida e patriarcale che ci vuole donne e uomini definiti, con caratteristiche riconosciute e riconoscibili, indistinguibili gli uni dagli altri.
Anche qui torna qualcosa che non mi sarei aspettata da Bauman: la preoccupazione verso chi e come si ama. Non mi spiegherò mai cosa disturba questi dinosauri del passato. 

 


Sul tema della identità di genere anche io sono in disaccordo con Bauman. A mio avviso è corretto collegare l’attuale (in certi contesti; perché la maggioranza è ferma ancora alla donna che si fa chiamare il Presidente) concezione del genere come legata alla liquidità delle relazioni e dei modelli sociali. Sì parla del resto di “fluidità” del genere e l’ assonanza con la liquidità è evidente.
Non concordo sull’associazione con l’ansia e mi sembra che su questo punto Bauman non sia stato supportato dalle vicende future. Non mi risulta ci siano frequenti crisi di ansia per i dubbi sulla fluidità di genere. Semmai, come giustamente nota Serena, le crisi derivano e sono derivate dalla difficoltà di adattarsi a schemi rigidi (vedi Il Bell’Antonio di Brancati).
Ultima Modifica 10/01/2025 22:11 da davpal3.
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10/01/2025 22:19 #69409 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
Cito un passaggio interessante: "I consulenti consiglierebbero più autostima, auto attenzione e cura di sè, maggiore attenzione alla propria capacità interiore di trovare piacere e soddisfazione, nonché minore "dipendenza" dagli altri e minore attenzione alle altrui richieste di attenzione e cura (...)". 

Non mi è semplice spiegarlo, ma io ho trovato qui la sintesi di numerosi contenuti, specialmente online, che riecheggiano. Sebbene siano in linea di principio cose corrette e condivisibili, mi sembrano (e questo credo sia la tesi di Bauman) prodotti di una concezione puramente individualistica, che considera il singolo sufficiente a sè stesso, trascurando l'importanza delle relazioni sociali.
Ringraziano per il messaggio: SerenaM, Scalpo fluente

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11/01/2025 16:45 - 11/01/2025 16:45 #69432 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
Ragazzi io abbandono, mi sto sforzando di leggere e di capire ma capisco la metà e l’altra metà che capisco mi lascia perplessa.   Non voglio sforzarmi altrimenti mi blocco a inizio anno e non mi vaaa!! 
Ultima Modifica 11/01/2025 16:45 da Bibi.
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11/01/2025 17:48 - 11/01/2025 17:56 #69433 da Scalpo fluente
Risposta da Scalpo fluente al topic Gennaio 2025 - Amore liquido

Bibi post=69432 userid=1269Ragazzi io abbandono, mi sto sforzando di leggere e di capire ma capisco la metà e l’altra metà che capisco mi lascia perplessa. 

Cara Bibi, scusa se intervengo dopo un lungo silenzio sull'argomento, ma capisco il tuo scoraggiamento. 
Perché, vedi,  l'amore non è affatto liquido, altrimenti ad agosto evaporerebbe e a gennaio diventerebbe un ghiacciolo, e quindi in ogni caso non resterebbe quasi mai liquido. Anche con l'antigelo per radiatori non durerebbe a lungo. E poi i groenlandesi e gli inuit dovrebbero tritarlo con il rompighiaccio per innamorarsi.
E non è solido, o meglio, diventa solido quando fa aumentare di volume il pancino di noi femminucce, ma normalmente, senza gravidanza,  se fosse solido dovremmo pesare di più, e invece ci capita di dimagrire per amore. E soprattutto, se fosse solido, basterebbe un bravo chirurgo per asportarlo e un po' di  chemio per le metastasi.
E allora - dato che gli stati della materia sono tre - forse l'amore è aeriforme. Forse è quel gas esilarante che stampa in faccia agli innamorati un sorriso beato o magari è un refolo di vento che porta via i pensieri concreti (e spesso i denari liquidi),  è il profumo improvviso che senti quando lui/lei non c'è ma qualcosa ha lasciato nella memoria, e ti sembra che sia lì accanto a te anche quando è lontano. E' la fragranza del suo dopobarba che ti resta nella piega del collo, è il suo odore nel maglione che ha dimenticato a casa quando è andato via, è - perfino - nell'aroma che si spande dalla bottiglia della sua birra preferita.
Ma questo probabilmente Bauman non se lo ricordava, è piuttosto comprensibile. Ha detto che l'amore è liquido e anche questo si spiega: i vecchi hanno spesso problemi idraulici.
Ciao da susy
Ultima Modifica 11/01/2025 17:56 da Scalpo fluente.
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, SerenaM

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11/01/2025 20:25 #69437 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Gennaio 2025 - Amore liquido
Nonostante capisca perfettamente la scelta di Bibi, io ho resistito e sono arrivata fino alla fine, a tenermi a galla è stato il terzo capitolo che ho trovato più gradevole rispetto al resto, per poi avere nuovamente il tracollo sull'ultimo capitolo che, devo ammettere, ho letto saltando qualche pagina perché non ce la facevo più! :laugh:
Del terzo capitolo mi è piaciuta la parte sulla difficoltà ad amare il prossimo e sul fatto che ormai stare al mondo è una prova di sopravvivenza in cui vince il più forte, è un mondo in cui "la fiducia, la compassione e la pietà sono armi suicide. Se non ti dimostri più duro e spietato di tutti, gli altri ti faranno fuori senza tanti rimorsi", per usare le sue parole.
Ho riflettuto molto anche sulla parte successiva in cui dice che ormai il "finché morte non ci separi" assomiglia ad una trappola da scansare: sono sempre meno le coppie che decidono di sposarsi e preferiscono continuare a convivere, molti dicono che è prettamente una questione economica poiché fare una festa di matrimonio al giorno d'oggi è piuttosto costoso, ma in realtà è palesemente il desiderio di non avere quel legame vincolante, perché se lo si desidera ci si potrebbe anche sposare civilmente e senza troppi fronzoli. Io e il mio fidanzato, con cui convivo da 8 anni, abbiamo deciso di sposarci e devo ammettere che ho sentito la differenza nella nostra coppia, ho sentito l'importanza e il peso di questa decisione ma ho anche sentito che fosse il giusto passo da compiere, perché credo nell'istituzione del matrimonio e nel suo valore a livello affettivo. Ovviamente capisco e rispetto anche chi non decide di sposarsi, ma è innegabile che appare come una scelta più "facile" con eventuale scappatoia senza troppi ostacoli.

Ho apprezzato anche la parte successiva in cui parla della politica e della globalizzazione, così come quando tratta degli stranieri, però devo essere onesta: riesce ad avere la mia attenzione per pochi minuti, dopo i quali mi sembra di leggere sempre lo stesso concetto trito e ritrito senza mai arrivare ad una conclusione vera e propria. Alcuni concetti che illustra sono giusti ma non ci vedo nulla di nuovo e illuminante, sarà che è stato scritto più di 20 anni fa, sarà lo stile che ha scelto di utilizzare, ma per me è stata una lettura noiosissima, tra le letture più noiose mai fatte, che non mi lascia niente. Ho un deja vu con L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, per cui faccio un appello (rima non intenzionale :P) : l'inverno è già lento e difficile, possiamo evitare di scegliere questa tipologia di testo durante questi mesi? :laugh:
Ringraziano per il messaggio: SerenaM

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11/01/2025 22:26 - 11/01/2025 22:27 #69438 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
La parte sul virtuale e sulle relazioni virtuali (seconda metà del II cap.) è un manifesto che dovrebbe essere pubblicato e letto ovunque. Tanto più geniale in quanto Bauman non conosceva i social networks, che nuovamente hanno confermato e rafforzato le sue tesi.

Anzitutto, avevo citato Luciano Floridi come filosofo che ha teorizzato come il virtuale consista in un “luogo”, che lui chiama “infosfera”, ma in effetti Bauman lo aveva già ampiamente scritto in queste pagine, spiegando come i concetto di vicinanza e prossimità abbiano adesso almeno due dimensioni. In particolare, la prossimità virtuale influenza la prossimità reale, rendendo quest'ultima sempre più evanescente.

Bauman dice una cosa a mio avviso fondamentale quando afferma che il virtuale non solo si aggiunge al reale ma costituisce lo standard a cui si comparano i pregi e i difetti di qualsiasi esperienza. Questo è evidentissimo pensando alla tendenza, che diventerà sempre più forte portando, secondo me, a una idiocrazia ossia a un istupidimento generalizzato, a mettere da parte tutte le attività che comportano un certo impegno intellettuale e che non possono mai generare il grado di eccitazione che discende dall’uso del telefonino. Penso non solo alla lettura di libri, ma anche semplicemente a guardare un film. Credo ognuno di noi abbia fatto la esperienza di persone (noi stessi o altri) incapaci di seguire un film/serie tv senza guardare il cellulare ogni 5 minuti. La quantità di attenzione che si riesce a mettere in una qualsiasi attività è sempre minore, perché l’alternativa della connessione virtuale è una tentazione troppo grande.

Bauman mette in luce come il virtuale sia un luogo dove rifugiarsi. Tempo fa ho riflettuto sul fatto che tutti noi, ma specialmente i giovani, abbiamo la possibilità di evadere dalla realtà in modo più semplice del passato. Questo in alcuni casi è una grande opportunità; pensate a persone costrette a vivere in contesti sociali/familiari degradanti e che nell’internet trovano possibilità e speranza di liberazione. Ma penso anche che in altri casi possa costituire un modo per non affrontare la realtà, per non soffrire, per non annoiarsi, per scappare, in sostanza, da qualsiasi emozione negativa la realtà ci presenti. Il che, alla lunga, secondo me conduce all'incapacità di vivere. 

Bauman preconizza efficacemente l’estrema solitudine che si cela dietro l’infinita connessione virtuale. Su questo gli studi ormai si sprecano. Ma penso che chiunque di noi durante la pandemia o facendo smart working abbia chiaro come i rapporti virtuali non possano in alcun modo sostituire quelli reali, non presentando la stessa ricchezza, umanità, soddisfazione. E tuttavia, sottolinea Bauman, la connessione virtuale è una enorme e pericolosa tentazione, perché ci fa sentire più sicuri e protetti, almeno nel breve periodo (“la solitudine dietro la porta chiusa di una stanza privata con un telefono cellulare a portata di mano…”).
Ultima Modifica 11/01/2025 22:27 da davpal3.
Ringraziano per il messaggio: SerenaM, Scalpo fluente

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12/01/2025 11:29 #69446 da fiorediloto
Risposta da fiorediloto al topic Gennaio 2025 - Amore liquido
Ragazzi, anche io sono lì lì per abbandonare..tengo botta ancora un po', ma che fatica 

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12/01/2025 11:35 #69447 da Scalpo fluente
Risposta da Scalpo fluente al topic Gennaio 2025 - Amore liquido

La parte sul virtuale e sulle relazioni virtuali (seconda metà del II cap.) è un manifesto che dovrebbe essere pubblicato e letto ovunque. Tanto più geniale in quanto Bauman non conosceva i social networks, che nuovamente hanno confermato e rafforzato le sue tesi.


Bauman dice una cosa a mio avviso fondamentale quando afferma che il virtuale non solo si aggiunge al reale ma costituisce lo standard a cui si comparano i pregi e i difetti di qualsiasi esperienza. Questo è evidentissimo pensando alla tendenza, che diventerà sempre più forte portando, secondo me, a una idiocrazia ossia a un istupidimento generalizzato, a mettere da parte tutte le attività che comportano un certo impegno intellettuale e che non possono mai generare il grado di eccitazione che discende dall’uso del telefonino

Ma a me viene il dubbio che questo stia accadendo anche qui e ora...

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