Martedì, 04 Novembre 2025

Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa

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20/02/2016 09:26 #22776 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa

mstesym ha scritto: Eccoci qui, a rispolverare questo post... Quando è stata intrapresa questa lettura io non ero parte di questo club... Ma ho questo libro in lista da un secolo e non ho mai preso iniziativa, con i fatti di oggi è la scomparsa di questo grande autore, la trovo una grave pecca... Affrontare la lettura in solitaria probabilmente ci metterò un altro secolo... Una maratona con questo post già iniziato, credo non si possa fare.. Se qualcuno si vuole unire a me... Mi farebbe tanto piacere... Buon fine settimana ☺️


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Bellissima idea riprendere in mano questo topic! Per alcuni potrebbe essere l'occasione per affrontare una ri-lettura di questo libro. So che Emiliano lo legge una volta all'anno ;)

Mi raccomando: non fatevi spaventare dalle frasi in latino che troverete lungo il vostro percorso (io non conosco il latino eppure, anche saltando quelle frasi, mi sono goduto la lettura del libro).
Inoltre fatevi forza sulle prime cento pagine: Eco, nella sua postfazione, spiega che sono come una salita ripida per arrivare in vetta ad una montagna e godersi il panorama. Panorama che il lettore si deve meritare. Quindi, anche se a fatica, superatele e vedrete che non ve ne pentirete ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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04/08/2016 08:51 #25729 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
L'8agosto é vicino...rilettura in corso .... ;) :silly: :silly: :silly: :idea: :idea: :idea: :idea:

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04/08/2016 13:58 #25738 da Katya
Risposta da Katya al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
Ma se non leggi nulla con noi rileggi lo stesso Il nome della rosa?? Non vale ci abbandoni per l'ennesima rilettura :laugh: :laugh: :P

Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.

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04/08/2016 14:32 #25741 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
da lunedì niente più tribunale :woohoo: :woohoo: :woohoo: :woohoo:

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04/08/2016 14:54 #25743 da Katya
Risposta da Katya al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
Fino a quando?? Così sappiamo quando possiamo iniziare a torturarti e preparati per le letture precedenti e gli articoli!! Altro che Il nome della rosa :laugh: :laugh: :P

Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.

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09/10/2017 09:50 #32692 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
Qui si svolgeranno le discussioni sulla "Rilettura del Mese" de "Il nome della Rosa" a partire dal 15 Ottobre 2017.

:)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
I seguenti utenti hanno detto grazie : Bibi

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09/10/2017 09:52 #32693 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa
Durante questa "rilettura del mese" cercheremo di farci delle domande e di darci le relative risposte. Io propongo la prima, voi siete liberi di proporne delle altre numerandole progressivamente. Chi ne conoscesse la risposta riporterà insieme ad essa anche il numero della domanda a cui fa riferimento.

1) Perché "Il nome della rosa" ha questo titolo?

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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09/10/2017 13:04 - 09/10/2017 13:05 #32697 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa

pierbusa ha scritto: Durante questa "rilettura del mese" cercheremo di farci delle domande e di darci le relative risposte. Io propongo la prima, voi siete liberi di proporne delle altre numerandole progressivamente. Chi ne conoscesse la risposta riporterà insieme ad essa anche il numero della domanda a cui fa riferimento.

1) Perché "Il nome della rosa" ha questo titolo?



scusami Pier...una curiosità...
ma nella versione che stai leggendo, ci sono le postille?

nella mia versione (pocket mondadori) ci sono...quindi io parlo sempre dando per scontato che in tutte le versioni ci siano
ad esempio quando ho comprato la prima edizione non c'erano (scontato)...ma ci sono rimasto male :blush: :blush: :blush:

in ogni caso...

domanda 1)


da Le postille a Il nome della rosa

"Il titolo e il senso
Da quando ho scritto Il nome della rosa mi arrivano molte lettere di lettori che mi chiedono cosa significa l'esametro latino finale, e perché questo esametro ha dato origine al titolo. Rispondo che si tratta di un verso da De contemptu mundi di Bernardo Morliacense, un benedettino del XII secolo, il quale varia sul tema dell'ubi sunt (da cui poi il mais où sont les neiges d'antan di Villon), salvo che Bernardo aggiunge al topos corrente (i grandi di un tempo, le città famose, le belle principesse, tutto svanisce nel nulla) l'idea che di tutte queste cose scomparse ci rimangono puri nomi. Ricordo che Abelardo usava l'esempio dell'enunciato nulla rosa est per mostrare come il linguaggio potesse parlare sia delle cose scomparse che di quelle inesistenti. Dopodiché lascio che il lettore tragga le sue conseguenze.
Un narratore non deve fornire interpretazioni della propria opera, altrimenti non avrebbe scritto un romanzo, che è una macchina per generare interpretazioni. Ma uno dei principali ostacoli alla realizzazione di questo virtuoso proposito è proprio il fatto che un romanzo deve avere un titolo.
Un titolo è purtroppo già una chiave interpretativa. Non ci si può sottrarre alle suggestioni generate da Il rosso e il nero o da Guerra e pace. I titoli più rispettosi del lettore sono quelli che si riducono al nome dell'eroe eponimo, come David Copperfield o riducono al nome dell'eroe eponimo, come David Copperfield o Robinson Crusoe, ma anche il riferimento all'eponimo può costituire una indebita ingerenza da parte dell'autore. Le Père Goriot centra l'attenzione del lettore sulla figura del vecchio padre, mentre il romanzo è anche l'epopea di Rastignac, o di Vautrin alias Collin. Forse bisognerebbe essere onestamente disonesti come Dumas,
poiché è chiaro che I tre moschettieri è in verità la storia del quarto. Ma sono lussi rari, e forse l'autore può consentirseli solo per sbaglio.
Il mio romanzo aveva un altro titolo di lavoro, che era l'Abbazia del delitto. L'ho scartato perché fissa l'attenzione del lettore sulla sola trama poliziesca e poteva illecitamente indurre sfortunati acquirenti, in caccia di storie tutte azione, a buttarsi su un libro che li avrebbe delusi. Il mio sogno era di intitolare il libro Adso da Melk. Titolo molto neutro, perché Adso era pur sempre la voce narrante. Ma da noi gli editori non amano i nomi propri, persino Fermo e Lucia è stato riciclato in altra forma, e per il resto ci sono pochi esempi, come Lemmonio Boreo, Rubé o Metello... Pochissimi, rispetto alle legioni di cugine Bette, di Barry Lyndon, di Armance e di Tom Jones che popolano altre letterature.
L'idea del Nome della rosa mi venne quasi per caso e mi piacque perché la rosa è una figura simbolica così densa di significati da non averne quasi più nessuno: rosa mistica, e rosa ha vissuto quel che vivono le rose, la guerra delle due rose, una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, i rosacroce, grazie delle magnifiche rose, rosa fresca aulentissima. Il lettore ne risultava giustamente depistato, non poteva scegliere una interpretazione; e anche se avesse colto le possibili letture nominaliste del verso finale ci arrivava appunto alla fine, quando già aveva fatto chissà quali altre scelte. Un titolo deve confondere le idee, non irreggimentarle."
Ultima Modifica 09/10/2017 13:05 da porthosearamis.

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09/10/2017 13:08 #32698 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa

pierbusa ha scritto: Durante questa "rilettura del mese" cercheremo di farci delle domande e di darci le relative risposte. Io propongo la prima, voi siete liberi di proporne delle altre numerandole progressivamente. Chi ne conoscesse la risposta riporterà insieme ad essa anche il numero della domanda a cui fa riferimento.

1) Perché "Il nome della rosa" ha questo titolo?



scusami Pier...una curiosità...
ma nella versione che stai leggendo, ci sono le postille?

nella mia versione (pocket mondadori) ci sono...quindi io parlo sempre dando per scontato che in tutte le versioni ci siano
ad esempio quando ho comprato la prima edizione non c'erano (scontato)...ma ci sono rimasto male :blush: :blush: :blush:

in ogni caso...
da Le postille a Il nome della rosa

"Il titolo e il senso
Da quando ho scritto Il nome della rosa mi arrivano molte lettere di lettori che mi chiedono cosa significa l'esametro latino finale, e perché questo esametro ha dato origine al titolo. Rispondo che si tratta di un verso da De contemptu mundi di Bernardo Morliacense, un benedettino del XII secolo, il quale varia sul tema dell'ubi sunt (da cui poi il mais où sont les neiges d'antan di Villon), salvo che Bernardo aggiunge al topos corrente (i grandi di un tempo, le città famose, le belle principesse, tutto svanisce nel nulla) l'idea che di tutte queste cose scomparse ci rimangono puri nomi. Ricordo che Abelardo usava l'esempio dell'enunciato nulla rosa est per mostrare come il linguaggio potesse parlare sia delle cose scomparse che di quelle inesistenti. Dopodiché lascio che il lettore tragga le sue conseguenze.
Un narratore non deve fornire interpretazioni della propria opera, altrimenti non avrebbe scritto un romanzo, che è una macchina per generare interpretazioni. Ma uno dei principali ostacoli alla realizzazione di questo virtuoso proposito è proprio il fatto che un romanzo deve avere un titolo.
Un titolo è purtroppo già una chiave interpretativa. Non ci si può sottrarre alle suggestioni generate da Il rosso e il nero o da Guerra e pace. I titoli più rispettosi del lettore sono quelli che si riducono al nome dell'eroe eponimo, come David Copperfield o riducono al nome dell'eroe eponimo, come David Copperfield o Robinson Crusoe, ma anche il riferimento all'eponimo può costituire una indebita ingerenza da parte dell'autore. Le Père Goriot centra l'attenzione del lettore sulla figura del vecchio padre, mentre il romanzo è anche l'epopea di Rastignac, o di Vautrin alias Collin. Forse bisognerebbe essere onestamente disonesti come Dumas,
poiché è chiaro che I tre moschettieri è in verità la storia del quarto. Ma sono lussi rari, e forse l'autore può consentirseli solo per sbaglio.
Il mio romanzo aveva un altro titolo di lavoro, che era l'Abbazia del delitto. L'ho scartato perché fissa l'attenzione del lettore sulla sola trama poliziesca e poteva illecitamente indurre sfortunati acquirenti, in caccia di storie tutte azione, a buttarsi su un libro che li avrebbe delusi. Il mio sogno era di intitolare il libro Adso da Melk. Titolo molto neutro, perché Adso era pur sempre la voce narrante. Ma da noi gli editori non amano i nomi propri, persino Fermo e Lucia è stato riciclato in altra forma, e per il resto ci sono pochi esempi, come Lemmonio Boreo, Rubé o Metello... Pochissimi, rispetto alle legioni di cugine Bette, di Barry Lyndon, di Armance e di Tom Jones che popolano altre letterature.
L'idea del Nome della rosa mi venne quasi per caso e mi piacque perché la rosa è una figura simbolica così densa di significati da non averne quasi più nessuno: rosa mistica, e rosa ha vissuto quel che vivono le rose, la guerra delle due rose, una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, i rosacroce, grazie delle magnifiche rose, rosa fresca aulentissima. Il lettore ne risultava giustamente depistato, non poteva scegliere una interpretazione; e anche se avesse colto le possibili letture nominaliste del verso finale ci arrivava appunto alla fine, quando già aveva fatto chissà quali altre scelte. Un titolo deve confondere le idee, non irreggimentarle."

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09/10/2017 17:49 #32704 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Luglio/Agosto 2010 - Il nome della rosa

pierbusa ha scritto: Durante questa "rilettura del mese" cercheremo di farci delle domande e di darci le relative risposte. Io propongo la prima, voi siete liberi di proporne delle altre numerandole progressivamente. Chi ne conoscesse la risposta riporterà insieme ad essa anche il numero della domanda a cui fa riferimento.

1) Perché "Il nome della rosa" ha questo titolo?


2) Ma entro quando è previsto il termine di questa lettura piena di postille? Un mese? :unsure:

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