EmilyJane ha scritto:
Beh, ma allora DEVI leggere La banda dei brocchi: sembra che voglia propagandarlo a destra e a manca (forse in realtà è così) ma se cerchi un amore adolescenziale idealizzato e mitizzato e tanta nostalgia, il tuo protagonista perfetto è assolutamente Benjamin Trotter (forse ancora di più nel seguito Circolo chiuso che però a me è piaciuto un pochino meno).
In compenso io ho già acquistato qualche mese fa Oblomov e prometto che lo inserisco nei buoni propositi del 2016.
Prendo spunto da questo vecchio post, nonché dai buoni propositi che avevo espresso in vista dell’anno 2016, per dire che ho portato a termine la prima lettura dell’anno: iniziata la sera del 30 dicembre 2015, e conclusa ieri. Il libro è appunto
La banda dei brocchi, di Jonathan Coe

.
Ora, dal punto di vista dei gusti letterari, io credo di avere qualche affinità elettiva con EmilyJane: nessun altro avrebbe infatti potuto indurmi ad aprire le danze con qualcosa che non fosse un classico. E dato che non vorrei stroncare sul nascere una così bella amicizia, aprirò questa recensione elencando i pregi del romanzo: la lettura è assai scorrevole ...
E ora passiamo ai difetti

.
J. Coe ambienta la storia di un gruppo di adolescenti nell’Inghilterra degli anni Settanta. Quindi, per creare una degna atmosfera, sparge un po’ qua ed un po’ là alcune note di canzoni più o meno celebri, che faranno da sottofondo ad un attentato terroristico dell’IRA e ad un paio di scioperi operai, l’ultimo dei quali represso dal duro intervento della polizia. Poi, siccome la vicenda è ambientata a Birmingham, ci aggiunge il nome di qualche via e il numero dell’autobus che copre il tragitto scuola-casa: il 62 (o il 64: in ogni caso, chi vive a Birmingham lo riconoscerà immediatamente).
Poi ci sono i ragazzi: Benjamin e la sua banda, le cui vicende amoroso-scolastiche non c’entrano praticamente nulla (a parte qualche sporadico riferimento) col quadro socio-culturale sopra descritto. Infatti, la storia non ne avrebbe granché risentito, se fosse stata ambientata nel decennio precedente, o in quello successivo, o in un altro paese.
Ma questo non sarebbe neppure un grosso limite: perché il nodo centrale è quello relativo alla crescita, e al passaggio dai sogni adolescenziali alla realtà di tutti i giorni. Già: ma in cosa consistono questi sogni?
Di fatto, tutto si riassume nel sogno del protagonista, che è perdutamente innamorato della bellissima e irraggiungibile Cicely. Un amore apparentemente senza speranza, perché Ben - stando al titolo - è un "brocco", cioè un imbranato. In realtà è solo un adolescente fragile, introverso e sognatore, che teme di esporsi per paura che il suo sogno finisca in frantumi. E qui credo che Coe abbia delineato bene il carattere di questo ragazzo. Ma gli amici sono solo pallide presenze: un nome, un cognome e qualche accenno alla rispettiva situazione famigliare è tutto quel che ci viene concesso. Della stessa Cicely sapremo pochissimo: una cascata di capelli biondi e due occhi azzurri come il mare (o il cielo). Insomma, per essere un ritratto generazionale, o almeno di una “banda”, l'aver sviluppato un solo personaggio mi è parso un po’ riduttivo.
Sarà forse per colmare questa mancanza che lo scrittore prova a moltiplicare gli stili? Cambia continuamente il punto di vista del narratore, inserisce articoli di giornale, pagine di diario, lettere, citazioni. E dulcis in fundo, ci propone una tirata di una trentina di pagine … senza un solo punto! Si dirà: che originalità, questo Coe: ha voluto riprodurre sulla carta il flusso continuo dei pensieri del protagonista. Sì, ma per chi legge, arrivare in fondo a quel flusso è di una difficoltà estrema: fortuna che i pensieri non sono poi troppo complicati e che il punto focale sia riassunto nella frase iniziale ...
Insomma, a dirla tutta, credo che a questo romanzo manchi un po’ di pathos e di profondità. “Divertente, pungente, teneramente romantico…” lo definisce una recensione riportata sul retro della copertina. Sì, è vero: qualcosa c’è, ma si sente o si intravede appena, sparso qua e là, come le note di una canzone che rischia di essere presto dimenticata …
Voto: 6
Ora però, Emily, non prendertela col povero Oblomov, eh ... E soprattutto ricordati di quel che rispose Ben alle accuse mossegli dal nonno di Cicely: "è un punto di vista"