@Marialuisa sono contenta che hai riportato un estratto di “Io sono Malala” poiché sono enormemente affascinata dallo spirito coraggioso di questa donna, che ha fatto sentire la sua voce in tutto il mondo sin da quando aveva 13 anni.
Ha avuto l’impavidità e la saggezza necessaria a comprendere che per difendere e affermare un nostro diritto bisogna lottare pacificamente e costantemente in prima persona.Hai ragione noi diamo troppo per scontato i nostri diritti, quelli che qualcuno ha ottenuto lottando per sè stesso e le generazioni future, quasi sempre pagando enormi conseguenze.
Ma i diritti che ci permettono di essere liberi e fare una vita dignitosa hanno un valore inestimabile e noi spesso lo dimentichiamo.
Questo libro è nella mia lista, potremmo decidere di condividerne la lettura con chiunque ne abbia voglia
@ Davide è sempre intenso leggere Dostoevskij, felice che tu lo abbia proposto. è l’indagatore dell’animo umano che meglio riesce a far emergere le fragilità di cui ci nutriamo alimentandole, rifugiandoci in esse in una sorta di autolesionismo che ci aiuta ad espiare una colpa di qualche sorta. Siamo puro paradosso e lui ce lo dimostra.
@ Bea molto interessante il tema che hai proposto con “Morte dei marmi" di Fabio Genovesi. La nostra brama di possedere ed ostentare è fine a sè stessa e in molte occasioni non fa altro che risultare dannosa o anche solo un tentativo per trarre piacere dall’altrui mortificazione, scalando le vette dell’ambizione.
@lettereminute hai riportato tre titoli davvero particolari, soprattutto i primi due. Sicuramente vanno oltre i generi che ho letto fin ora e aspetto a farmi un’idea perché hai suscitato la mia curiosità per cui attendo di leggerli.
@Giorgia evviva le sorelle Bronte!!!!
@elis anche questo romanzo è nella mira readlist. Sono d’accordo con te, si sta aprendo sempre di più l’orizzonte verso l’accettazione e la conoscenza delle malattie mentali, cosi come per quello che le riguarda: prevenzione e cura. Seppur siamo ancora molto lontani dall’abbattere lo stigma.
Chi più chi meno a volte è stato inghiottito dalla propria mente, e nella società di oggi è sempre più frequente ma in pochi saremmo disposti ad ammetterlo per il pregiudizio legato ad essa e per le conseguenze che ne deriverebbero. Una lettera scarlatta sul nostro nome.
Tengo molto a questo tema perché credo fermamente che corpo e mente meritino la stessa attenzione in quanto sono una cosa sola. Spesso mi perdo anch’io in quel labirinto e ho bisogno di un aiuto. Tuttavia mi rendo conto che può essere difficile parlarne, anche solo per autodifesa verso il proprio Io.
Viene da chiedersi quanti di noi hanno provato questa situazione e hanno avuto modo di parlarne senza paura?
Sta di fatto che quelle crepe che possono sovraccaricare la nostra mente possono essere in realtà spiragli di speranza...forse è il nostro Io che vuole difenderci e lavare via la patina di ipocrisia che offusca i nostri occhi.