Ciao a tutti!
E' da un po' che non bazzicavo il forum e ci torno con piacere.
Ho iniziato circa un mese fa a leggere l'Ulisse di Joyce (senza sapere...) e ammetto che poche altre volte ho fatto così fatica a portare avanti una lettura. Per chi non lo conoscesse, brevemente e senza spoilerare, è ambientato nei primi del '900 in Irlanda, a Dublino, e più specificamente in un'unica giornata, in cui racconta le vicissitudini dell'uomo comune e delle figure che gli ruotano intorno. Lo scopo è mostrare che ogni giorno di qualunque uomo, se osservato abbastanza da vicino, rappresenta una piccola Odissea.
Nelle parti più scorrevoli del testo, fa effetto notare come la giornata comune dell'uomo comune, non sia cambiata quasi per nulla in poco più di cent'anni e si divide in quell'insieme di cose che affannano noi tutti: dalle piccole gelosie e i litigi con la moglie alle le rotture di palle con i colleghi di lavoro, ai soldi che nn bastano mai, ai tradimenti, le liti e il voltarsi a guardare il sedere di una ragazza che passa.
Il testo però è ostico da far paura. E' scritto quasi tutto come flusso di coscienza, con pensieri che si accavallano gli uni agli altri spesso senza alcuna punteggiatura. A volte salta di coscienza in coscienza senza distinzione e ti ritrovi a dover costantemente ricostruire la scena e a rileggere più volte. Il tutto inoltre, e qui viene il bello, condito rigo per rigo e pagina per pagina da una serie infinita di citazioni, indovinelli, enigmi e giochi di parole senza fine. Ci trovi parole inventate, parole spezzate, intere righe senza spazi di separazione e tutto quello che infrange ogni regola grammaticale e di buona scrittura.
Nonostante questo, è considerato un capolavoro assoluto. "Il libro che ha cambiato la letteratura".
In effetti, se considerato da questo punto di vista, per la quantità di enigmi e citazioni inserite, lo è senz'altro, al punto da dover ricorrere ad una guida del testo per riuscire a comprendere ciò che si sta leggendo.
E anche con la guida l'impresa non è semplice. Nelle citazioni ci trovi scritto cose come:
- Il riferimento è alla celeberrima aria L'elisir d'amore di Donizetti (1832);
- Tratto dai Moral Essays di Alexander Pope (1688);
- Parafrasato da una famosa filastrocca irlandese del 1400);
- Parodia della cronaca dell'incontro di Boxe tenutosi a New York nel 1890 tra...
L'unico riferimento che sono stato in grado di riconoscere, è La donna in bianco, il romanzo di Collins che fu qui libro del mese un paio d'anni fa se non ricordo male.
Comunque non so perché abbia aperto questo post. Volevo sfogarmi con qualcuno che ha passato le mie stesse pene e sentire cosa ne pensa.
Ammetto che da un punto di vista possa essere considerato un capolavoro, ma dico anche che con così tante cacce al tesoro, alla fine sembra un gioco.
C'è qualcun altro che lo sta leggendo, lo ha letto da poco, o semplicemente ha voglia di sparlarne?!