Procedo nella lettura dell'Ulisse in maniera estramamente lenta e cauta. Con il passo del gambero e consultando le tre traduzioni italiane disponibili più il testo originale inglese.
La lentezza è dovuta principalmente al fatto che sono saltate le modalità mie solite di lettura (non mi ripeto per non stancarvi). Significa lettura prevalentemente serale, poche pagine al giorno.
La cautela invece dipende dal fatto che, come in una sorta di borsa letteraria di Mary Poppins, Joyce ha "infilato" tra le parole e le righe del suo capolavoro tanti di quei significati diretti ed indiretti che non si può prescindee dalla lettura delle note che spesso sono più oscure del testo che tentano di spiegare.
Il passo del gambero mi è necessario perché finendo un capitolo ma spesso anche un singolo paragrafo, torno indietro a cercar di fare mente locale su quello che ho appena letto. Leggo lo stesso pezzo nelle altre traduzioni e quando voglio cercare di capire certe difformità mi spingo a consultare il testo originale inglese.
Finora ho parlato solo del
come sto affrontando questa lettura perché mi riesce difficile parlare
nello specifico degli argomenti che vengono sciorinati man mano da Joyce.
Quindi mi limito a citare la
indimenticabile scena finale del quarto capitolo in cui Bloom chiuso dentro al bagno, legge...
"Semiaccovacciato sul seggio defecatorio aprì il giornale girando le pagine sulle ginocchia nude. Qualcosa di nuovo e di facile. Non c’è fretta. Trattienila un po’. La nostra storia vincitrice.
Il colpo magistrale di Matcham. Scritto da Mr Philip Beaufoy, del club degli Spettatori di Teatro, Londra. L’autore ha ricevuto il pagamento di una ghinea a colonna. Tre e mezzo. Tre sterline e tre. Tre sterline tredici e sei.
Trattenendosi, lesse con calma la prima colonna, poi arrendevole e resistente allo stesso tempo, cominciò la seconda. A metà racconto, con le ultime resistenze che cedevano, permise alle sue viscere di liberarsi in tranquillità mentre continuava a leggere, leggendo ancora con pazienza, la leggera stipsi di ieri del tutto passata. Spero non sia troppo grosso se no mi tornano le emorroidi. No, il giusto. Così. Ah! Stitico una pasticca di cascara sagrada. A volte è la vita. Non lo commosse né lo toccò ma era qualcosa di agile e ben fatto. Stampano di tutto oggi. Stagione banale. Continuò a leggere, seduto in tranquillità sopra il suo tanfo che risaliva. Certamente ben fatto.
Matcham pensa spesso al colpo magistrale con cui ha sconfitto la Strega che ride la quale ora. Comincia e finisce con la morale.
Mano nella mano. Intelligente. Diede un’altra occhiata a quanto aveva letto e, nel sentire il proprio liquido fluire in tranquillità, invidiò benevolmente Mr Beaufoy che l’aveva scritto ricevendo come pagamento tre sterline tredici e sei.[...]
Strappò via di netto metà della storia vincitrice e ci si pulì. Poi tirandosi su i pantaloni, si riallacciò e si abbottonò. Spinse indietro la porta malferma del cesso ed emerse dalla semioscurità nell’aria.
Nella luce luminosa, alleggerito e fresco nelle membra, controllò accuratamente i pantaloni neri, le caviglie, le ginocchia, il retro delle ginocchia. A che ora è il funerale? Meglio guardare sul giornale."
Ragazzi...questa è la
VERA letteratura!!!
p.s. Sarei al quinto capitolo ma ho da recuperare il terzo che non sono riuscito a finire per...sfinimento...