Sabato, 06 Settembre 2025

Ulisse - Discussione

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19/03/2017 22:32 #30081 da Chiarascara
Risposta da Chiarascara al topic Ulisse - Discussione
Hai ragione Pier.. in effetti forse quello che voleva Joyce era proprio l'abbandono del lettore medio e la scrematura dei più audaci... gli darò un'altra opportunità (anche se una pagina al giorno per.. mettiamo 800 pagine... dai in due anni e mezzo lo finisco hahaha). Ma seriamente, a voi trasmette qualcosa? Non vi sembra di perdere del tempo prezioso per altri libri un po' più -come dire- normali?

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21/03/2017 10:02 #30095 da max
Risposta da max al topic Ulisse - Discussione
" Parlare al prossimo in una lingua che egli non può capire può essere malvezzo di alcuni rivoluzionari, ma non è affatto uno strumento rivoluzionario: è invece un antico artificio repressivo, noto a tutte le chiese, vizio tipico della nostra classe politica, fondamento di tutti gli imperi coloniali.
È un modo sottile di imporre il proprio rango: quando padre Cristoforo dice «Omnia munda mundis» in latino a fra Fazio che il latino non lo sa, a quest’ultimo, «al sentir quelle parole gravide d’un senso misterioso, e proferite cosi risolutamente,... parve che in quelle dovesse contenersi la soluzione di tutti i suoi dubbi.
S’acquietò, e disse: - basta! lei ne sa più di me -».

Neppure è vero che solo attraverso l’oscurità verbale si possa esprimere quell’altra oscurità di cui siamo figli, e che giace nel nostro profondo.
Non è vero che il disordine sia necessario per dipingere il disordine; non è vero che il caos della pagina scritta sia il miglior simbolo del caos ultimo a cui siamo votati; crederlo è vizio tipico del nostro secolo insicuro.

Finché viviamo, e qualunque sia la sorte che ci è toccata o che ci siamo scelta, è indubbio che saremo tanto più utili (e graditi) agli altri ed a noi stessi, e tanto più a lungo verremo ricordati, quanto migliore sarà la qualità della nostra comunicazione.
Chi non sa comunicare, o comunica male, in un codice che è solo suo o di pochi, è infelice, e spande infelicità intorno a sé.
Se comunica male deliberatamente, è un malvagio, o almeno una persona scortese, perché obbliga i suoi fruitori alla fatica, all’angoscia o alla noia.

Beninteso, perché il messaggio sia valido, essere chiari è condizione necessaria ma non sufficiente: si può essere chiari e noiosi, chiari e inutili, chiari e bugiardi, chiari e volgari, ma questi sono altri discorsi.
Se non si è chiari non c’è messaggio affatto.
Il mugolio animale è accettabile da parte degli animali, dei moribondi, dei folli e dei disperati: l’uomo sano ed intero che lo adotta è un ipocrita o uno sprovveduto, e si condanna a non avere lettori.
Il discorso fra uomini, in lingua d’uomini, è preferibile al mugolio animale, e non si vede perché debba essere meno poetico di questo.

Ma, ripeto, queste sono mie preferenze, non norme. Chi scrive è libero di scegliersi il linguaggio o il non-linguaggio che più gli si addice, e tutto può darsi: che uno scritto oscuro per il suo stesso autore sia luminoso ed aperto per chi lo legge; che uno scritto non compreso dai suoi contemporanei diventi chiaro ed illustre decenni e secoli dopo. "

Primo Levi, L’altrui mestiere: Dello scrivere oscuro, Einaudi, 1985

I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo: il fuoco, l'umidità, il tempo e il proprio contenuto.

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani.

La cultura non è per tutti, ma solo per chi la vuole.
Ringraziano per il messaggio: Novel67

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22/03/2017 09:45 - 22/03/2017 09:46 #30110 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Ulisse - Discussione

" Parlare al prossimo in una lingua che egli non può capire può essere malvezzo di alcuni rivoluzionari, ma non è affatto uno strumento rivoluzionario: è invece un antico artificio repressivo, noto a tutte le chiese, vizio tipico della nostra classe politica, fondamento di tutti gli imperi coloniali.
È un modo sottile di imporre il proprio rango: quando padre Cristoforo dice «Omnia munda mundis» in latino a fra Fazio che il latino non lo sa, a quest’ultimo, «al sentir quelle parole gravide d’un senso misterioso, e proferite cosi risolutamente,... parve che in quelle dovesse contenersi la soluzione di tutti i suoi dubbi.
S’acquietò, e disse: - basta! lei ne sa più di me -».

Neppure è vero che solo attraverso l’oscurità verbale si possa esprimere quell’altra oscurità di cui siamo figli, e che giace nel nostro profondo.
Non è vero che il disordine sia necessario per dipingere il disordine; non è vero che il caos della pagina scritta sia il miglior simbolo del caos ultimo a cui siamo votati; crederlo è vizio tipico del nostro secolo insicuro.

Finché viviamo, e qualunque sia la sorte che ci è toccata o che ci siamo scelta, è indubbio che saremo tanto più utili (e graditi) agli altri ed a noi stessi, e tanto più a lungo verremo ricordati, quanto migliore sarà la qualità della nostra comunicazione.
Chi non sa comunicare, o comunica male, in un codice che è solo suo o di pochi, è infelice, e spande infelicità intorno a sé.
Se comunica male deliberatamente, è un malvagio, o almeno una persona scortese, perché obbliga i suoi fruitori alla fatica, all’angoscia o alla noia.

Beninteso, perché il messaggio sia valido, essere chiari è condizione necessaria ma non sufficiente: si può essere chiari e noiosi, chiari e inutili, chiari e bugiardi, chiari e volgari, ma questi sono altri discorsi.
Se non si è chiari non c’è messaggio affatto.
Il mugolio animale è accettabile da parte degli animali, dei moribondi, dei folli e dei disperati: l’uomo sano ed intero che lo adotta è un ipocrita o uno sprovveduto, e si condanna a non avere lettori.
Il discorso fra uomini, in lingua d’uomini, è preferibile al mugolio animale, e non si vede perché debba essere meno poetico di questo.

Ma, ripeto, queste sono mie preferenze, non norme. Chi scrive è libero di scegliersi il linguaggio o il non-linguaggio che più gli si addice, e tutto può darsi: che uno scritto oscuro per il suo stesso autore sia luminoso ed aperto per chi lo legge; che uno scritto non compreso dai suoi contemporanei diventi chiaro ed illustre decenni e secoli dopo. "

Primo Levi, L’altrui mestiere: Dello scrivere oscuro, Einaudi, 1985


Wowwwww Max!!! :woohoo: :woohoo: :woohoo:

Non vorrei dar torto a Primo Levi. E non lo farò! Anzi per difendere Joyce uso le stesse parole di Levi:

Chi scrive è libero di scegliersi il linguaggio o il non-linguaggio che più gli si addice, e tutto può darsi: che uno scritto oscuro per il suo stesso autore sia luminoso ed aperto per chi lo legge; che uno scritto non compreso dai suoi contemporanei diventi chiaro ed illustre decenni e secoli dopo.

Ci sono i non-libri, e i non-linguaggi. Se abolissimo i "non-" avremmo nel panorama letterario un orizzonte piatto e quieto dove l'alba assomiglierebbe al tramonto e tutto sarebbe in ordine e in perfetto equilibrio: anche questa situazione m'inquieterebbe forse più e in maniera più profonda dei non-libri e dei non-linguaggi.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
Ultima Modifica 22/03/2017 09:46 da pierbusa.
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27/03/2017 21:28 #30141 da rikyriky
Risposta da rikyriky al topic Ulisse - Discussione
Ok, sono arrivato al capitolo/episodio 10, tra le 3 e le 4 del pomeriggio dublinese.
Nell'episodio 9 ci sono svariate citazioni su Shakespeare,nella scena della biblioteca; nostro autore dell'anno e la cosa mi ha incuriosito non poco, ma siamo ancora in un miscuglio di personaggi molto caotico.
Nel 10 ci sono una serie di personaggi strani, in giro per la città.
Io proseguo, intanto con il racconto...poi assieme a voi proverò a capirci qualcosa, al di sopra delle righe lette.

Ma che fatica collegare questi personaggi a dir poco pittoreschi. :unsure: :unsure: :P

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28/03/2017 05:35 #30144 da Katya
Risposta da Katya al topic Ulisse - Discussione
Io avevo un po' abbandonato la lettura per mancanza di tempo. Ieri ho ripreso il capitolo 8 da capo sono a metà spero di proseguire in questi giorni.

In questo capitolo ho trovato interessante il pensiero che rivolge alla gente cattolica che viene "istigata" dalla chiesa a procreare a più non posso, situazione che trovo nella società in cui vivo. Qui molta gente fa parte di comunità religiose cristiane e hanno questa idea che molti mettono anche in pratica (testimonianza reale di una famiglia di 10 figli tra i 24 e 4 anni). Da voi che impatto hanno questi cammini religiosi?

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Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.

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28/03/2017 19:05 #30152 da max
Risposta da max al topic Ulisse - Discussione
Da quello che so, mettere al mondo tanti figli è caratteristico delle popolazioni povere.

Le famiglie povere fanno tanti figli per tre motivi.
1) Affinchè aiutino la casa a "tirare avanti".
Più siamo più guadagniamo.
Nel senso che non appena il figlio era in condizione di guadagnare qualcosa lo mandavano a lavorare, il che
avveniva verso i dieci anni, o forse anche prima.

2) Elevata mortalità infantile.
Si ricollega alla prima, se ne fanno due tre e muoiono non gli restano molte "risorse".

3) Profonda credenza religiosa.
Il che vuol dire rispettare i dogmi che la religione impone.
La religione vieta l'aborto e l'uso di contraccettivo.
Quindi siccome la carne è debole per tutti, ogni volta che fanno l'amore c'è un'alta possibilità di concepire.

Non ho ancora letto quella parte dell'Ulisse, ma per rispondere alla tua domanda io credo che la religione sia parte, e non causa principale, del problema.

Però non ho ancora sentito parlare di questi cammini religiosi? Cosa sono ? Novità fresca fresca ? :blink: :laugh:

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29/03/2017 10:31 - 29/03/2017 10:32 #30174 da Katya
Risposta da Katya al topic Ulisse - Discussione
Max nella situazione di cui parlo c'entra solo la credenza religiosa, anche perché non parlo di cinquant'anni fa ma di una ventina d'anni...

Si chiamano cammini neocatecumenali e in paese da me ci sino quattro chiese che ospitano i fedeli in questo cammino. Ogni fine percorso culmina con un ritiro spirituale. Ovviamente è solo una piccola parte che segue alla lettera l'idea del procreare ma le famiglie numerose fanno parte di questi cammini qui da me e non sono per nulla delle novità.

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Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Ultima Modifica 29/03/2017 10:32 da Katya.

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31/03/2017 19:58 #30205 da vanna
Risposta da vanna al topic Ulisse - Discussione
Anche dove abito io ci sono i neocatecumenali anzi c'è una chiesa che oltretutto è la mia parrocchia costituisce il punto d'incontro di questo movimento integralista e settario in cui molte coppie hanno dieci o più figli, interpretano il vangelo alla lettera (ad esempio, andate e moltiplicatevi.... Significa accettare figli quanti ne manda la provvidenza) sono un po'chiusi e si frequentano fra di loro, comunque conosco diverse persone brave. Certo Joice è molto critico nei confronti della chiesa cattolica irlandese ad ogni capitolo c'è una frecciata e non ha torto vista la rigidità e l'ipocrisia di certi comportamenti che sono giunti fin quasi ad oggi, sono stata in Irlanda diversi anni fa e mi ricordo che era vietata la vendita di contraccettivi e che era prassi normale il matrimonio riparatore che di solito non funzionava.
Ho iniziato il cap. 11 procedo lentamente anche perché ho svariati impegni in questo periodo, non capisco tutto ma la complessità di quest'opera mi affascina così come la vasta cultura dell'autore e tutti i rebus, stratagemmi che ha adottato in questa "Odissea moderna" come lui la definisce.


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04/04/2017 17:03 #30301 da rikyriky
Risposta da rikyriky al topic Ulisse - Discussione
Io, mi scuso, non sono bravo come voi a scrivere ma spero che il concetto, se leggete sia chiaro:
Ho finito lo step 2, anzi, sono all'episodio 12 quindi sono andato oltre di un capitolo, per distrazione, visto che non sono numerati, dalle note del mio ebook, alla fine di ogni capitolo c'è la descrizione dell'episodio dell'Odisseo, (Ulisse).
Questa cosa mi ha anche riportato ricordi della omerica lettura.
Le vicende sono sempre un po confuse, ma procedendo nella lettura e conoscendo man mano i personaggi, piano piano inizio anche a capire un po della narrazione, sempre difficoltosa ma in questa famosa fiornata, sono arrivato alle 5 del pomeriggio tra funerali, pranzi, e parecchie bevute al pub.
Una cosa che ritorna spesso è la religione in senso negativo quasi blasfema. Il linguaggio è abbastanza moderno, sempre che la traduzione che sto leggendo io sia esatta, ma devo dire che non faccio fatica a leggerlo e nemmeno mi annoia, perche vi va sempre a finire in pensieri e dialoghi abbastanza ironici, poi parla spesso anche di Shakespeare e delle sue opere e di rimando, visto che le dovrò leggere in questa annata, sia buona cosa.
Procedo con altre letture in attesa del terzo step.

:) :)

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04/04/2017 18:18 #30309 da Kira990
Risposta da Kira990 al topic Ulisse - Discussione
Io purtroppo non riesco proprio a continuare. Sono ferma ancora all'inizio, quando mi ci metto leggo ma senza realmente capire o con disattenzione mentre questo libro necessità di tutta l'attenzione possibile.
A malincuore ma credo che lascerò questa maratona :(

Non si mette la vita nei libri, la si trova - Alan Bennett (la sovrana lettrice)

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

Avatar di mulaky mulaky - 13/07/2025 - 17:10

Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

Avatar di ludofrog95 ludofrog95 - 13/07/2025 - 15:06

Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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