ACCEDI

SINOSSI

Pippa Fitz-Amobi è reduce dalle avventure che l’hanno portata alla risoluzione del cold case della morte di Andie Bell. L’indagine è ora raccontata per filo e per segno in un podcast, che sviscera tutti i particolari dell’indagine. Pippa, segnata dagli eventi dell’anno precedente, afferma a gran voce che dopo la scorsa esperienza ha chiuso con il voler fare la detective. Ma improvvisamente il fratello del suo amico Connor sparisce. La polizia non vuole fare nulla a riguardo, e Pippa si ritrova immersa in una nuova indagine, che mai avrebbe immaginato potesse portare a galla segreti tanto loschi. E questa volta, tutti sono in ascolto. Ma riuscirà a trovarlo prima che sia troppo tardi?

RECENSIONE

Dopo aver letto e amato Come uccidono le brave ragazze, il primo volume di questa trilogia, ho deciso di voler anche leggere il seguito. All’inizio di questo secondo capitolo troviamo Pip, la protagonista, che smette di occuparsi delle indagini della sua piccola cittadina, Little Kilton, e decide concentrarsi soltanto sul suo podcast. Purtroppo un avvenimento spezza il suo buon proposito: il fratello del suo amico Connor sparisce e la polizia non vuole saperne di cercarlo per cui, ancora una volta, tocca a lei scoprire la verità e mettere in pericolo se stessa. A parer mio, in questo romanzo, l’autrice Holly Jackson riesce a creare una storia più tesa e coinvolgente rispetto al primo volume della trilogia. Lo stile narrativo, arricchito sempre con trascrizioni di interviste, messaggi e documenti, rimane lo stesso e rende la storia appassionante. Ciò che differenzia questo secondo volume dal precedente è il personaggio di Pip: la ragazza, segnata dagli eventi passati, è più matura e più vulnerabile e questi suoi traumi sono centrali nelle storia perché rendono il suo personaggio ancor più sfaccettato. Trovo che la storia di Brave ragazze, cattivo sangue sia adatta come seguito perché mantiene alta la suspense e, a partire dalla metà del libro, regala anche momenti di pura adrenalina. Consiglio la lettura perché, proprio come nel primo volume, anche questo riesce a tenere il lettore incollato alle pagine!

[RECENSIONE A CURA DI CALLMESARA]