SARA1984 ha scritto: chi sa che ne penserebbe Mary nel trovarsi al centro ( finalmente) di una discussione cosi viva credo che abbismo reso giustizia a tutti i suoi sforzi per farsi notare

Ahahahah hai ragione!
"perfezione assai più perfetta di quella a cui era arrivata" mamma mia quanta pomposità!
La vuotezza di quel mondo comunque continua a lasciarmi esterrefatto. Stamattina non ho potuto leggere prima di andare in ufficio e nella pausa caffè ho riflettuto su uno degli ultimi capitoli che ho letto ieri, quando Elizabeth finisce di fare colazione con tutti gli altri dopo essere andata a trovare la sorella che ha la febbre.
Quando esce dalla stanza, inizia il chiacchiericcio alle sue spalle. Sono soprattutto le altre donne (ma non solo) a criticarla. E come la criticano?
"Pessime maniere", "non sa conversare", "non ha stile", "non ha gusto", "sembrava una selvaggia", "spettinata", "la sottogonna era sporca di fango".
"Coi genitori che ha, diventa difficile maritarla a un buon partito. Hanno pure uno zio a Cheapside."
Da notare che Cheapside è una reale strada dell'est di Londra, che una volta era la zona proletaria e industriale. "Cheap" in inglese significa "che costa poco", "di poco valore".
Insomma, nel parlottio alle sue spalle, Elizabeth non va bene perché non appare nel modo giusto (maniere, stile, gusto, sporca) e non è abbastanza ricca.
Inoltre, una frase mi ha colpito più di tutte, fa più o meno così:
“Camminare tre miglia, o quattro, o cinque, o quel che sia, con il fango sopra le caviglie, e da sola. Che cosa voleva dimostrare? A me sembra che si tratti di un deplorevole sfoggio di presuntuosa indipendenza, di un’indifferenza per il decoro tipica di una campagnola.”
Ciò che rode di più è quindi la sua indipendenza, la sua intraprendenza. Insomma la sua personalità.
Tant'è che le stravaganze continuano: Elizabeth scende di nuovo e invece di giocare a carte (curiosità, il gioco di carte si chiama
loo che oggigiorno significa "gabinetto", la cosa mi ha confuso assai, li ho per alcuni momenti immaginati seduti al gabinetto) si mette a leggere un libro.
Ciò fa partire una discussione sulle qualità e le abilità che le donne dovrebbero avere per essere ammirate, fino all'affondo di miss Bingley: una donna dovrebbe essere musicista, disegnatrice, ballerina, conoscere le lingue e avere portamento, altrimenti non è una donna.
Darcy aggiunge, forse per ammiccare a Elizabeth che ha il libro in mano, che per essere considerata ammirevole la donna dovrebbe pure coltivare l'intelligenza attraverso le letture.
Insomma, la pressione sulle donne è altissima e generata soprattutto dalle altre donne. Per poi fare cosa? Per esibirsi in casa. Queste nobildonne che avevano un'educazione molto più improntata alle arti degli uomini, infatti non diventano artiste. I casi sono rarissimi.
Ho fatto una rapidissima ricerca online e ho trovato che, nonostante due donne siano state tra i fondatori della Royal Academy of Arts, solo tre donne vi furono ammesse (le due fondatrici stesse e un'altra aiutata da loro) tra il 1768 e il 1936. E sebbene fossero fondatrici, hanno potuto esibire i loro quadri ma senza essere menzionate, perché le classi di pittura includevano studi di nudi maschili (vedi
QUI
) e ciò era scandaloso.
Nella musica, ho trovato una ricerca interessante
QUI
. Molte più donne erano introdotte alla musica degli uomini, ma non potevano esibirsi pubblicamente. Era "immodesto". Vi sono addirittura manuali di etichetta che trattano l'argomento, dei quali probabilmente la Austen conosceva
Letters to a young lady di John Bennet.
Insomma, le donne devono apparire, ma solo in casa. Fuori casa devono solo accompagnare gli uomini o comunque non devono mai girare sole e devono farlo con grande contegno, senza davvero mettersi in mostra. Possono danzare a un ballo, possono cantare in una serata di gala. Ma non lo possono fare di professione o in un teatro. Inoltre, devono essere ricche altrimenti chi se le fila?
In sintesi, Elizabeth inizia a delinearsi come una donna veramente moderna, indipendente, che non ha paura di sporcarsi e di faticare per aiutare qualcuno, che quindi preferisce l'azione all'apparire. Che legge, che risponde a tono. Che non è di una famiglia così ricca come i Bingley o i Darcy. Questo fa saltare gli schemi, le convenzioni e allora si cerca di buttarla giù con la maldicenza, con le critiche alle spalle.
Gli uomini, però, sembrano sotto sotto apprezzarne la forza, lo spirito e questa personalità. Mi sembra che Bingley sia alquanto benevolo nei suoi confronti e che Darcy stia sviluppando un interesse che ogni tanto, inaspettatamente, salta fuori da una piccolezza che la Austen rende estremamente bene.
Almeno questa è l'impressione che ne ho avuto finora, ma magari sto proiettando la mia personale simpatia per Elizabeth su Bingley e Darcy.