Guido ciao, non ho trovato per ora la freccetta spoiler..

quindi..
ATTENZIONE: PERICOLO SPOILER!!
Graziella ha scritto: Eppure Remembradt, sul fatto della libertà di scelta, nessuno di noi è veramente libero, siamo sempre condizionati dagli agenti educatori (famiglia, scuola, società), dal nostro vissuto infantile spesso inconscio, perché verso i cinque anni per lo più i ricordi, soprattutto quelli sgradevoli, vengono completamente cancellati dalla mente. Quindi come facciamo a parlare di libertà e non di condizionamenti, negativi o positivi?
Certo i nostri comportamenti deviati e perversi sono la risposta ai nostri "vissuti" ormai inconsci.
Anche Keyla dice che a 12 anni si dava già da fare e fa capire che aveva rapporti intimi con i ragazzi: ma era la norma? No era una che "cantava fuori da coro". Poi lei raccontando giustifica il suo essere una prostituta con un passato comunque non splendente. Certo anche Keyla, come molti altri personaggi di Singer, insegue l'amore. "Un'ossessione di amare che affolla i libri di Singer". Henry Miller disse una volta a Singer "Che Dio (il Dio di Singer) stia proprio nel sesso? "Niente di tanto apocalittico", risponde l'autore, "il fatto è che io ho molto vissuto e ho dimenticato poche cose. Meno ancora ho dimenticato le donne, sulle quali sembra convergere il filtro della mia fantasia" (da vita ed opere in Satana a Goray -Bompiani 145, 1979)
Ciao Graziella!
Questo primo libro di Isaac Singer prima o poi lo leggerò, ormai sono curioso.. Certo che, a leggerne solo la trama, sembra piuttosto impostato su un vissuto sessuale fatalmente piuttosto catastrofico. Che sembra avvicinarsi al capitolo dei deviati e perversi che hai aperto.. che ci riporta alla sofferta storia ed i personaggi di questo libro. Non ho fatto in tempo a leggere di come sia Yarme che Keyla erano prima tesi a non rovinarsi la loro serata a teatro, che si ritrovano in situazioni da pseudo bordello nel bar, poco dopo.
Finendo col discutere di gestione di case di prostituzione. La descrizione di quella scena nel bar con l'apice nell'arrivo delle prostitute con i loro vestiti e colori assolutamente improbabili quanto veritieri, tra tante altre cose, mi ha colpito. Personalmente si posso essere d'accordo sulla presenza di molti stimoli esterni che ci possono fuorviare.. o influenzare negativamente. Non andiamo mica in giro come tante bottiglie limpide di acqua microfiltrata.. Ma. Più o meno coscientemente abbiamo possibilità di scelta. Oppure.. per chi diversamente dal sottoscritto fosse più improntato alla religione cattolica, c'è il libero arbitrio.
Per quanto riguarda l'argomento delle perversioni, dei cancellamenti, condizionamenti e tutto quello che secondo una certa cultura dominante non saremmo in grado di controllare, di agire o non agire, io personalmente sono contrario.
Certo, viviamo tutti su di uno stesso mondo ma abbiamo miliardi di teste.. ed ognuna, per quanto risponda a certi canoni fisiologici e psichici diciamo comuni (nel senso della loro possibilità di ricerca, studio e sviluppo, fino alla cura, terapia), reagisce fortunatamente a modo suo. Ovviamente purtroppo esistono i casi di forte costrizione e restrizione di liberta.. maltrattamenti, soprusi, violenze etc. Capitolo purtroppo interminabile e pure costantemente aggiornato nelle sue atrocita'. Ma andrebbero valutati caso per caso. In generale quando ci troviamo in situazioni e contesti a noi contrari, ci si deve e può separare, sottrarre e ribellare (senza violenza). In merito alle cancellazioni.. mi viene poi ad esempio in mente quando, se magari è capitato a anche a te, voi.. vi viene detto da persone, parenti più grandi..: "tu non te lo puoi ricordare!!". Che rabbia..!!!
Il confronto paritario tra le generazioni certe volte rimane veramente precluso.
Ma.. dicevo. Ora non è che possiamo scegliere il 100% del nostro quotidiano. Ma una certa significante parte.. soprattutto ad una certa età, se ancora in possesso della nostra vitalità e con un certo stato di consapevolezza di se.., si.
Per quanto riguarda il libro della Landi e della Corso prima citato, io l'ho trovato interessante, abbastanza ben scritto e istruttivo, ma ne contrasto l'idea positiva e libera che l'autrice vuole trasmettere della sua esperienza della prostituzione. Tu dici che siamo influenzati da tante cose, che nessuno di noi è veramente libero. Secondo me ognuno deve decidere cosa fare di tutti i condizionamenti che riceve. Alla fine, resistenza dopo resistenza, una sorta di scorza si forma. E guardiamo chi e cosa vale la pena con una sana selettività. Nel caso invece singolo (caso per caso di cui sopra..) dell'autrice di quel libro, non è secondo me (mia specifica personalissima opinione..) veramente libera. Ne almeno in parte (parte fondamentale..) consapevole. Al contrario, almeno fin dove ho letto, di Keyla. Che ricade sicuramente nella sua spirale negativa, ma almeno aveva desiderato separarsene. Ne aveva quindi percepito la negatività. Poi vedrò come prosegue..
Continuando sul libro (che ahimè sto un po' centellinando, e sono lento..) ho trovato vari spunti e elementi di sottile psicologia dei personaggi. Qualcosa che può forse sottolineare come non sia poi cosi INCONOSCIBILE questo inconscio. Questo nostro quotidiano. Il sogno di Yarme dopo la nottata al bar, non ho gli strumenti per interpretarlo, ma una vaga idea di cosa gli passi per la testa secondo me ce la da' eccome!! Pag.45.. (per che legge Kindle, inizio capitolo 2, ma si può ricordare anche senza riferimenti..) "..facce insaguinate, urla selvagge, sbudellamenti.." etc.. Non direi che viva le prime ore progettuali della loro prossima vita con serenità. La mente "parla" chiaro e spesso pure subito. Quella inconscia e/o più irrazionale. Almeno.
Poi Keyla. Quando a pag.52/53, dopo una svolta del vetturino, si ricorda di quando era stata portata ad un bordello la prima volta. O quando, invece non si ricorda, pur con la moneta in mano, di pagare lo stesso vetturino...
Ecco. Estendendo il vissuto e le vite dei nostri protagonisti, magari per un attimo, a noi stessi.. Quelli sopracitati sono dei segnali più che chiari di cosa, sia in una dimensione più profonda di sogno che invece a livello cosciente, desidererebbe, in meglio.. per noi, il nostro io più profondo. Contrariamente alle nostre scelte quotidiane magari spesso o solo a volte accidentalmente sbagliate.