Mercoledì, 05 Novembre 2025

Febbraio 2018 - Keyla la rossa

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15/02/2018 12:25 #34636 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Terminato anche io e il fatto che si faccia leggere bene è una delle poche cose che non mi ha molto entusiasmato di questo libro. Forse se Singer avesse voluto trasformarlo in romanzo, avrebbe dato più corpo all'aspetto narrativo, curandolo con un'attenzione maggiore. Invece mi è sembrato uno stile molto frettoloso e ripetitivo, oltre che molto, troppo, semplice.
A parte questo, la storia e i personaggi mi sono piaciuti e sono entusiasta di questa lettura. I personaggi mi sono piaciuti nel senso che penso siano ben caratterizzati, non che li abbia trovati dei gran personaggi. L'unica che non mi ha convinto molto è purtroppo proprio Keyla: anche io per gran parte del libro cercavo di giustificarla con la sua ignoranza e con la vita che ha dovuto vivere, ma dopo un po' mi sono resa conto che è troppo esagerato come personaggio, per niente credibile. Ogni minima cosa provoca in lei uno stravolgimento tale da mettere in discussione tutta la sua vita; inoltre, il buttarsi cosi giù ha senso finchè lei si sente veramente così, ma non trovo il motivo di esternarlo ad ogni occasione in modo cosi plateale. Devo però anche spezzare una lancia in suo favore: come avete detto voi, lei è l'unica persona genuina dei 4, l'unica che ama veramente perchè priva di egoismi e colma di devozione e fiducia.
Yarme: boh. All'inizio sembra tanto innamorato e il loro amore sembrava veramente intenso, poi basta il miraggio di un possibile arricchimento sfruttando la moglie, e non si fa scrupoli; poi pare morire d'amore senza di lei, ma una volta "riavuta" continua lo stile di vita che aveva intrapreso, ovvero bere, non fare niente, essere violento: perchè quindi il volerla riavere?
Max è sicuramenteil personaggio con più personalità (insieme a Socha, che però non l'abbiamo considerata in questi commenti), mentre Bunem per gran parte del libro sembra sti anadando lentamente verso una direzione, sembra voglia intraprendere una crescita personale, ma poi sì, ci si rende ben presto conto che non riuscirà mai a ribellarsi alla sua passività. La sua indecisione anche in campo amoroso è quasi ridicola: non prende mai in considerazione l'idea di vedere Keyla come la sua compagna nonostante tutto quello che hanno passato, poi però quando lei se ne va è disperato e addirittura piange quando la rivede, ma poi non cambia niente. bo.

Mi chiedo però, se Max e Yarme non li avessero trovati, forse la loro vita avrebbe avuto un altro corso. é vero che Bunem continuava ad aspettare Socha, però avevano trovato anche una loro stambilità e si stavano costruendo una vita.

L'aspetto della cultura ebraica mi è piaciuto moltissimo, è vero che non approfondisce nei dettagli, ma anche questo lo attribuisco alla frettolosità della narrazione. Io mi sono sentita immersa in quell'atmosfera ricca di tradizioni, in cui la religione assume al suo meglio il significato di cultura.

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15/02/2018 15:30 #34639 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
PER BIBBAGOOD.
Sono innanzi tutto contenta che il romanzo ti sia piaciuto, quando l'ho proposto di sono sentita responsabile per eventuali rapporto di lettura negativi.
Ti posso assicurare che proprio una tipa come Keyla la rossa (personaggio intentato) sia molto più probabile esistito nella realtà di quanto tu non possa pensare, credimi.
A noi sembrano delle persone irreali, invece no. Un po' come alcune donne di Dostoevskij, per esempio nell'Idiota.
La cultura ebraica polacco descritta da Singer, era proprio così, ed è ancora così presso i religiosi nelle comunità ebraiche: è una religione impegnativa!
Ciao, ci leggiamo alla prossima lettura!:)

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16/02/2018 16:53 #34656 da ClaCla
Risposta da ClaCla al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Ciao,
è il primo libro di Singer che affronto e devo ammettere che l'approccio per me non è dei più facili. Sono giunta più o meno a metà del libro, i personaggi credo siano ormai abbastanza delineati, ma stento ad entrare in sintonia con loro. Trovo le atmosfere del libro fortemente decadenti, i personaggi sembrano immersi in un mare di fango, dove la rivalsa personale sembra pressochè impossibile. D'istinto sono portata a tifare per Keyla, mi piacerebbe che nel prosieguo del libro il suo personaggio subisse una evoluzione in positivo, magari davvero mandando al diavolo tutti i mezzi uomini dai quali è circondata, per costruirsi una vita con le sole proprie forze. Stiamo a vedere
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16/02/2018 18:31 #34659 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Ciao Graziella!

Tempo fa lessi "Il lamento del prepuzio" di Shalom Auslander. Fu un libro che mi divertì molto facendomi pensare parecchio sul rapporto perverso che si instaura tra credente e il dio di riferimento (al di là del credo specifico).

Mi ero ripromesso di leggere "Keyla la trossa" (prendendo anche il cartaceo) ma non sono andato oltre le prime pagine perché leggendo in questo periodo poco ho dato la priorità a letture diverse e devo dire che libri incentrati sulle "miserie" ebraiche non è che mi entusiasmino più di tanto ( sempre avendo in mente i "discorsi" catartici di Shalom Auslander).

Non è però detta l'ultima parola, magari prima delle fine del mese scatterà la scintilla...:)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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16/02/2018 20:24 #34662 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa

ClaCla ha scritto: Ciao,
è il primo libro di Singer che affronto e devo ammettere che l'approccio per me non è dei più facili. Sono giunta più o meno a metà del libro, i personaggi credo siano ormai abbastanza delineati, ma stento ad entrare in sintonia con loro. Trovo le atmosfere del libro fortemente decadenti, i personaggi sembrano immersi in un mare di fango, dove la rivalsa personale sembra pressochè impossibile. D'istinto sono portata a tifare per Keyla, mi piacerebbe che nel prosieguo del libro il suo personaggio subisse una evoluzione in positivo, magari davvero mandando al diavolo tutti i mezzi uomini dai quali è circondata, per costruirsi una vita con le sole proprie forze. Stiamo a vedere


Claudia condivido a pieno la tua riflessione e anche io, come te, sono a metà libro. Metà mese, metà libro. Perfetto! :laugh: :laugh:
Apprezzo molto le descrizioni dell'ambientazione, che trovo abbastanza dettagliate. Non vi sembra come me di poter "annusare" il cattivo odore di certe vie e vicoli raccontati dall'autore?:cheer:

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16/02/2018 21:14 #34665 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Ciao Pierbusa, avrei da leggerlo anch'io "Il lamento del prepuzio" per un gruppo di lettura a cui partecipo dal vero, ma pensavo che fosse una retinata. Alloro lo leggerò visto che ti era piaciuto. Qui nel gruppo della biblioteca lo hanno messo come "letteratura, religione, sacro" assieme ad altri testi quali "Danny l'eletto" di Chiam Potok, e Il vangelo secondo Gesù di Josè Saramago.
La mia intenzione profonda, quando ho proposto Keyla la Rossa, non era solo di presentare le "disavventure" del così detto popolo ebraico, che tutti ben conoscono, ma leggere un autore che ha fatto la sua fortuna letteraria descrivendo personaggi che formano una comunità caratteristica, che abitano dentro una nazione cercando di mantenere la loro cultura che può essere discutibilissima, a prezzo di una separazione dal resto della città/nazione abitata. Un gruppo etnico direi. Io personalmente, e mi pare di averlo ventilato fra le righe che ho scritto sono per la mescolanza dei "popoli", ed è quello che hanno fatto molto bene gli ebrei americani, magari mantenendo alcuni le proprie tradizioni, infatti fra i filosofi e gli scienziati americani ci sono parecchi ebrei, vedi anche "Guardando il sole" e il libro del mese proposto per il mese di Marzo. Se devo dirla tutta, non credo sia utile nominare queste persone dicendo che sono ebree, si dice forse che il tal dei tali, (scienziato/scrittore/poeta) è cattolico o protestante o evangelista?
Era a questo che volevo arrivare: la soppressione di queste indicazioni di appartenenza che non "frega" scusa la parola un po' volgare, neppure alle stesse persone nominate.
Infatti è difficile definire cosa si intende per ebreo: un appartenente a una razza? a una religione? a una cultura? Sulla razza è stato dimostrato che non appartengono in quanto tali a una specifica razza se non quella umana. Sulla cultura, si c'è stata e c'è una cultura ebraica, così come c'è una cultura siciliana, marchigiana, toscana, romana. La religione c'è come c'è la cattolica, la protestante, la musulmana, più tutte le altre religioni panteiste. Ma a nessuno viene in mente di definire i cinesi secondo la loro religione o alla loro cultura, eppure qui a Milano ce ne sono tantissimi in via Paolo Sarpi.
E i siciliani? Anche loro hanno le loro radici, la loro cultura, il loro modo di agire. In Italia, abbiamo tutte queste piccole "nazioni" retaggio di una terra di conquista.
Non so mi pare di essermi incasinata. Ma quello che voglio assolutamente affermare per me stessa è che se pure nella diversità siamo noi tutti uguali, con culture diverse e modi di esprimerci diversi, ma dobbiamo capirci assolutamente.:)

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17/02/2018 12:46 #34669 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Graziella, per rispondere alla tua risposta l mio messaggio: sì, forse Keyla è un personaggio più realistico di quello che io riesco ad immaginarmi, ma non so, mi sembra comunque troppo esagerato!
Riguardo le considerazioni sull'ebraismo, el mi post ho sottolineato come quello che mi è piaciuto molto in questo libro è l'aver reso benissimo il concetto di come religione spesso significhi cultura, nel senso migliore del termine. Non mi sembra che Singer voglia ricamare il martirio degli ebrei o sottolineare in modo partiolare le loro sventure. Parla di questa religione come il tessuto culturale in cui si muovono i protagonisti, non c'è autocommiserazione o altro. Sì, si accenna anche a come fossero discriminati dal regime russo, ma non mi sembra proprio essere uno dei temi principali del libro. L'ebraismo è presente in quanto essenza dei protagonisti, di come sono cresciuti e della società in cui vivono e Singer riesce a descrivere benissimo quelle tradizioni come riesce a trasmettere "il cattivo odore di certe vie", come diceva Guido :)

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17/02/2018 16:01 #34675 da vanna
Risposta da vanna al topic RE: Re:Febbraio 2018 - Keyla la rossa

bibbagood ha scritto: Graziella, per rispondere alla tua risposta l mio messaggio: sì, forse Keyla è un personaggio più realistico di quello che io riesco ad immaginarmi, ma non so, mi sembra comunque troppo esagerato!
Riguardo le considerazioni sull'ebraismo, el mi post ho sottolineato come quello che mi è piaciuto molto in questo libro è l'aver reso benissimo il concetto di come religione spesso significhi cultura, nel senso migliore del termine. Non mi sembra che Singer voglia ricamare il martirio degli ebrei o sottolineare in modo partiolare le loro sventure. Parla di questa religione come il tessuto culturale in cui si muovono i protagonisti, non c'è autocommiserazione o altro. Sì, si accenna anche a come fossero discriminati dal regime russo, ma non mi sembra proprio essere uno dei temi principali del libro. L'ebraismo è presente in quanto essenza dei protagonisti, di come sono cresciuti e della società in cui vivono e Singer riesce a descrivere benissimo quelle tradizioni come riesce a trasmettere "il cattivo odore di certe vie", come diceva Guido :)

La strada da cui proviene Keila é la stessa in cui é nato e cresciuto Singer , il nome non lo ricordo, ciò non è causale vista la ricostruzione ambientale molto dettagliata tanto che leggendo si percepiscono odori, suoni, colori ecc.I personaggi ad una prima impressione anche a me sono sembrati esagerati ma alla fine tutto sommato l' autore può averli conosciuti o incontrati in quel contesto degradato oggettivamente, ma dove si respira una forte impronta religiosa evidente non solo in Keila e Bunem ma anche nei due fratelli Singer che nelle loro opere illustrano con dovizia di particolari fino a farla diventare una componente imprescindibile della trama.
Ho avuto l'impressione che anche a loro questo aspetto sia pesato non poco e che forse abbiano iniziato a sentirsi un po' più leggeri una volta emigrati in America.
Anche Bunem l' ho visto come un uomo cresciuto ed educato in una famiglia religiosamente integralista che con le sue credenze e verità incontrovertibili pian piano ha contribuito a soffocare le sue inclinazioni, la sua passione e sensualità tanto da fargli avvertire pesanti sensi di colpa quando cerca di esprimere la sua natura, non è riuscito a risolvere questo conflitto e quindi é vissuto perennemente nella contraddizione, nell' angoscia senza risolvere i suoi problemi per cui anche se appare come uomo negativo alla fine ho provato pietà per lui.
Storia verosimilmente realistica ed umana.





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17/02/2018 18:16 #34682 da Graziella
Risposta da Graziella al topic RE: Re:Febbraio 2018 - Keyla la rossa
Vanna, bell'analisi, le cose stanno così, inoltre i due fratelli vivevano proprio in quella strada, la via Krochmalna.
Con questo romanzo abbiamo avuto l'occasione di scambiarci tante emozioni, opinioni: ho contato le relazioni dei lettori che vi hanno partecipato e sono 30, un numero notevole! Mi fa piacere non essere stata la causa di noia: è una vera soddisfazione. Proporre la lettura del mese vuol dire anche mettersi in gioco un pochino. Insomma!!!!:unsure:

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17/02/2018 20:32 #34686 da vanna

Graziella ha scritto: Vanna, bell'analisi, le cose stanno così, inoltre i due fratelli vivevano proprio in quella strada, la via Krochmalna.
Con questo romanzo abbiamo avuto l'occasione di scambiarci tante emozioni, opinioni: ho contato le relazioni dei lettori che vi hanno partecipato e sono 30, un numero notevole! Mi fa piacere non essere stata la causa di noia: è una vera soddisfazione. Proporre la lettura del mese vuol dire anche mettersi in gioco un pochino. Insomma!!!!:unsure:

Grazie a te Graziella per la scelta e per le delucidazioni fornite.

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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