Terminato il primo capitolo.
Anche io non mi trovo molto a mio agio. Sul fatto di pubblicare opere inedite dal cassetto di defunti autori sia un bel rischio in generale qualche pensierino ce l'ho. Il rischio che la motivazione per la sua mancata pubblicazione fosse l'insoddisfazione dell'autore per quel determinato componimento è secondo me dietro l'angolo. Come è anche possibile, al contrario, che il semplice ed unico motivo di non pubblicazione 'in vita' di talune opere, sia stata la mancanza di tempo od occasione per farlo da parte dell'autore stesso.
Ma qui, se non ho capito e letto male, il lavoro pubblicato non era neanche terminato. Dell'impegno per completare il volume dopo la partenza di Zygmut per la sua eternità liquida, di cui si legge prima dell'indice, ditemi voi.. Era volontà di Bauman che fosse terminato e pubblicato dopo la sua morte o l'impegno di cui si parla fa capo a Leoncini o soprattutto alla moglie?
Altra cosa che non ho ancora capito poi è se stiamo leggendo una sintesi di questo scambio di mail o no. Si è deciso, nel caso di una sintesi, quale mail pubblicare e quale no? E quanto, magari, di alcune mail specifiche pubblicare? Anche io infatti ho un vissuto simile a quello di Ilaria. Del passaggio da un argomento, concetto, all'altro e nella sensazione che manchi qualcosa. Un filo discorsivo maggiore. Magari, come ipotesi.., conoscendosi meglio tra loro, con le loro accordanze e dissonanze, di quanto potremmo mai conoscerli noi, considerando questo libro come unico approccio, leggerli e capirli è come pretendere di capire e conoscere due amici che vediamo confrontarsi avendoli appena conosciuti. Sicuramente qualcosa ci arriva, ma quanto invece si perde?
Con la differenza che i due amici possiamo, nel caso, continuare a frequentarli e poi quindi conoscerli. Bauman e Leoncini, in questo loro confronto, no. Troppo breve e probabilmente lacunoso secondo me.
Sicuramente, per chi ne dovesse sposare il pensiero sarà fonte di interesse per altre opere di Bauman. Ma il motivo principale della pubblicazione del libro non era il confronto tra i due? Un confronto, vista l'età, generazionale.
E nello specifico, sono proprio d'accordo con te Bibbagood. Perdona non ricordo il tuo nome e non so se lo vuoi dire.. L'incomunicabilità delle generazioni, quando avviene, è veramente un peccato. E principalmente, dinamicamente, secondo me avviene a causa della supponenza di quella più grande. Dei nati prima.. A cui inevitabilmente segue, l'inevitabile reazione di indifferenza delle generazioni successive. Un risultato che dimostra, quanto meno, l'immaturità della prima. Che poi Bauman, o Leoncini chissà.., abbiano deciso di iniziare questo libro teorizzandone un aprioristico contrasto è, appunto, un peccato.
Tatuaggi non ne ho. Ne fumo. Cosa centra il fumo? Che mi è capitato anche se molto sporadicamente, di pensare all'ipotesi di una sigaretta come a quella di un tatuaggio. Al tatuaggio ormai non penso più da parecchio tempo. Alla sigaretta pure. Ma per questo, avendole conosciute, non mi sento proprio di mettere, tornando ai tatuaggi, un numero imprecisato di persone dentro una categoria sostanzialmente negativa come avviene nel libro. Se molti cominciano seguendo gli altri è perché almeno o soprattutto all'inizio viviamo in mezzo agli altri. Poi ognuno, più o meno, segue una sua strada. Se ne pente oppure no. Però non mi sento per niente interessante in quello che scrivo. E per quanto mi riguarda penso, o mi è capitato di pensare agli argomenti di questo primo capitolo, quanto in genere mi è capitato di pensare al famoso tatuaggio.. sulle due volte l'anno, in un periodo di pochissimi anni.. La barba? Personalmente posso dire di averla tenuta, a momenti, nell'arco di tempo di qualche anno (entro i 5) in età scolastica. Ma seguivo il mio stato mentale del momento, senza neanche poi la liberta per farlo tranquillamente, visto che tra il parentado.., era più o meno mal sopportata. Moda? Personalmente, sicuramente no. A scuola o tra i miei amici non la portava nessuno. Anche se a quell'età.., è pure vero che se non ti cresceva non te la potevi di certo inventare. Ma anche qui.. la barba ascrive solo un certo numero di persone ad una moda. Mica tutte. Chirurgia estetica? Se penso poco o non penso proprio ai perché di un tatuaggio o di una barba, alla chirurgia estetica non funzionale a dei veri problemi scelgo letteralmente di non pensare.
Guido te lo avevo dettoooo...!!! 
   
  
Comunque, veramente, un sentito grazie dell'opportunità di scrivere qui a tutto il Club del libro..!!!
E non lo scrivo per compensazione..,
ci pensavo da un po'..  
  
  
Comunque. Spero molto di più dal prossimo capitolo.
Dal bullismo, in particolare.