Martedì, 04 Novembre 2025

Marzo 2018 - Nati liquidi

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09/03/2018 18:49 #35148 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
bella gente, ho terminato oggi il secondo capitolo. mi è piaciuta la riflessione sul concetto di "spettatore", di chi è testimone del male ma non interviene per impedirlo. penso che anche a questo proposito si potrebbe portare avanti tanto una discussione sul piano individuale quanto su quello collettivo, ad esempio di una società che resta a guardare mentre intere popolazioni vengono massacrate.
particolarmente interessante mi è sembrata l'idea che, nella nostra mente, il male debba essere in qualche modo motivato, avere un movente che lo renda, se non un atto razionale, comunque logico. e tuttavia, come fa notare Bauman, sempre più spesso si tratta oggi di un male "gratuito" e sproporzionato a qualsiasi "causa" possa averlo scatenato. un male a cui, purtroppo, come fanno notare gli autori, ci stiamo abituando, a furia di esserne circondati in ogni momento: "Il male è stato veramente e pienamente banalizzato, e ciò che più conta, tra le conseguenze, è che noi siamo stati o saremo presto resi insensibili alla sua presenza e alle sue manifestazioni. Fare il male non richiedere più motivazioni. Il male, bullismo incluso, non si è forse già considerevolmente spostato dalla classe delle azioni finalizzate a uno scopo (cioè a loro modo sensate) all'ambito di un piacevole passatempo e intrattenimento (per un numero crescente di "spettatori")?"

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
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09/03/2018 19:41 #35149 da remembrandt
Risposta da remembrandt al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
Pietro tranquillo, scuse accettate!
Niente ceci, ne ginocchia ne altro!
Tutt'al più, visto ancora il tempo.., una calda
e deliziosa minestra per entrambi... ;)
Un saluto li a Modena!

;)

Edoardo

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09/03/2018 19:58 #35150 da Graziella
Risposta da Graziella al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
2.Trasformazione dell’aggressività (Bullismo)

Questo fenomeno è continuamente all’ordine del giorno, nelle scuole, sui social, nelle news.
Nelle scuole ogni giorno i più deboli subiscono violenza ed emarginazione. Spessissimo, vengono picchiati anche i professori da uno scolaro mentre l’amico riprende con il cellulare la scena come un evento che poi viene postato su Youtube.

Abbiamo casi di bullismo collettivo, qui Bauman sollecitato da Leoncini ci spiega la sua visione sull’argomento:

“Lo sviluppo che tu qui suggerisci di seguire è il ritorno della violenza, della coercizione e dell’oppressione nella risoluzione dei conflitti, a scapito del dialogo e del dibattito finalizzati alla reciproca comprensione e alla rinegoziazione del modus co-vivendi.”

Secondo Bauman la cultura della violenza viene normalmente agevolata dalla comunicazione mediatica “non come sua causa, ma come sua cruciale condizione agevolante”
Anche Bauman è stato vittima di bullismo, da ragazzo:

“Essere vittima di bullismo era una questione di esclusione. Non sei come noi, non sei dei nostri, non hai diritto di partecipare ai nostri giochi, non giochiamo con te, se ti ostini a voler prendere parte alla nostra vita non stupirti se ti buschi botte, calci, offese, umiliazioni, mortificazioni.”
Il bullismo porta all’emarginazione della vittima e induce in quest’ultima un sentimento di esclusione, queste le parole di Laura: “Non so quale sia il motivo per cui mi odiano così tanto, ma so che mi fa sentire troppo male, penso spesso la suicidio come soluzione al mio dolore”.
Così risponde Bauman a Leoncini che dichiara che il bullismo si alimenta con una frustrazione e la tensione da sfogare, così si cerca una vittima, ma Bauman risponde:
“Personalmente non prenderei troppo sul serio le motivazioni che avanzano i bulli, maschi o femmine che siano, per spiegare il loro bullismo e la scelta dello loro vittime, Le motivazioni vanno e vengono sull’onda delle mode del momento, ma il disagio esistenziale resta, e importunamente esige di essere alleviato, sfogando la pressione accumulata e prevedendone un ulteriore accumulo. Il bisogno di bullismo, e soprattutto di suoi oggetti e moventi, esiste da sempre e non finirà mai”
Mi sono permessa di riportare in piccoli brani alcune delle affermazioni di Bauman sulla questione della trasformazione dell’aggressività, così da rendere, secondo me la nostra discussione più centrata, come ha fatto Guido sui tatuaggi. Magari riusciamo a scambiarci più facilmente i nostri pareri.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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09/03/2018 21:28 #35151 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi

remembrandt ha scritto: Pietro tranquillo, scuse accettate!
Niente ceci, ne ginocchia ne altro!
Tutt'al più, visto ancora il tempo.., una calda
e deliziosa minestra per entrambi... ;)
Un saluto li a Modena!

;)

Edoardo


:) (adoro le minestre)

Tornando al tema del post...ho trovato questa frase di Bauman.

“Nel mondo liquido-moderno la solidità delle cose, così come la solidità dei rapporti umani, tende a essere considerata male, come una minaccia: dopotutto, qualsiasi giuramento di fedeltà e ogni impegno a lungo termine (per non parlare di quelli a tempo indeterminato) sembrano annunciare un futuro gravato da obblighi che limitano la libertà di movimento e riducono la capacità di accettare le opportunità nuove e ancora sconosciute che (inevitabilmente) si presenteranno. La prospettiva di trovarsi invischiati per l’intera durata della vita in qualcosa o in un rapporto non rinegoziabile ci appare decisamente ripugnante e spaventosa.” (Intervista del gennaio 2016 a De Querol)

Solo che io non conoscendo bene (o per niente :P ) il suo pensiero non capisco se si sta lamentando del pensiero "liquido" e se preferirebbe una società più "solida". Quindi più "ingessata". Perché anche certe superstizioni prima erano considerate cose "solide" e c'è voluto tanta tanto lavoro per liquefare questo tipo di cose in occidente...ma forse lui si sta lamentando della società moderna "liquida"...:unsure:

Qualcuno a questo punto è in grado di illustrare (senza tecnicismi) i punti salienti della filosofia di Bauman?

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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09/03/2018 21:37 #35152 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi

Graziella ha scritto: 2.Trasformazione dell’aggressività (Bullismo)

Questo fenomeno è continuamente all’ordine del giorno, nelle scuole, sui social, nelle news.
Nelle scuole ogni giorno i più deboli subiscono violenza ed emarginazione. Spessissimo, vengono picchiati anche i professori da uno scolaro mentre l’amico riprende con il cellulare la scena come un evento che poi viene postato su Youtube.

Abbiamo casi di bullismo collettivo, qui Bauman sollecitato da Leoncini ci spiega la sua visione sull’argomento:

“Lo sviluppo che tu qui suggerisci di seguire è il ritorno della violenza, della coercizione e dell’oppressione nella risoluzione dei conflitti, a scapito del dialogo e del dibattito finalizzati alla reciproca comprensione e alla rinegoziazione del modus co-vivendi.”

Secondo Bauman la cultura della violenza viene normalmente agevolata dalla comunicazione mediatica “non come sua causa, ma come sua cruciale condizione agevolante”
Anche Bauman è stato vittima di bullismo, da ragazzo:

“Essere vittima di bullismo era una questione di esclusione. Non sei come noi, non sei dei nostri, non hai diritto di partecipare ai nostri giochi, non giochiamo con te, se ti ostini a voler prendere parte alla nostra vita non stupirti se ti buschi botte, calci, offese, umiliazioni, mortificazioni.”
Il bullismo porta all’emarginazione della vittima e induce in quest’ultima un sentimento di esclusione, queste le parole di Laura: “Non so quale sia il motivo per cui mi odiano così tanto, ma so che mi fa sentire troppo male, penso spesso la suicidio come soluzione al mio dolore”.
Così risponde Bauman a Leoncini che dichiara che il bullismo si alimenta con una frustrazione e la tensione da sfogare, così si cerca una vittima, ma Bauman risponde:
“Personalmente non prenderei troppo sul serio le motivazioni che avanzano i bulli, maschi o femmine che siano, per spiegare il loro bullismo e la scelta dello loro vittime, Le motivazioni vanno e vengono sull’onda delle mode del momento, ma il disagio esistenziale resta, e importunamente esige di essere alleviato, sfogando la pressione accumulata e prevedendone un ulteriore accumulo. Il bisogno di bullismo, e soprattutto di suoi oggetti e moventi, esiste da sempre e non finirà mai”
Mi sono permessa di riportare in piccoli brani alcune delle affermazioni di Bauman sulla questione della trasformazione dell’aggressività, così da rendere, secondo me la nostra discussione più centrata, come ha fatto Guido sui tatuaggi. Magari riusciamo a scambiarci più facilmente i nostri pareri.


Ben fatto Graziella! :)

Anche io sono stato vittima di bullismo perché non ero un ragazzino abituato a passare alle vie di fatto, ne a usare un linguaggio scurrile. E perché inciampavo nel parlare...:(

Quelle vicende sono state per me un (grosso) problema ma anche un volano per cercare di far meglio dei "bulli" studiando più di loro e cercando di asfaltarli nella resa scolastica. Inoltre ero molto "coccolato" dalle mie compagne di classe. :P

Qualcuno ha letto IT di Stephen King? Vi ricordate di Bill detto tartaglia? Se lo avete fatto potete farvi una idea di cosa sto parlando.

Non sarà un discorso "siocioliogggico" ma è vita vissuta...:laugh:

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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09/03/2018 22:23 #35156 da Graziella
Risposta da Graziella al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
Ale in viaggio.
Mi è piaciuto molto il tuo intervento ed è quello che cercavo, l'ho letto dopo aver postato il mio, altrimenti me lo sarei risparmiata. Dunque la tua proposta è proprio quella che ci vuole, anch'io sono stata attratta dalla frase del libro da te citata, che mi pare si ponga alla fine del 2. capitolo. (Con la frase "il male è stato veramente e pienamente banalizzato" Bauman si riferisce al saggio della Hannah Arendt,(filosofa tedesca allieva di Heiddeger) "La banalità del male").
Potremmo anche partire da qui, oppure concludere da qui, sulla questione dell'essere o non essere uno "spettatore":unsure:

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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09/03/2018 22:28 #35157 da SARA1984
Risposta da SARA1984 al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
Anche io sono stata vittima di bullismo .... ma ricordo che quando suonava la companella e si usciva era tutto finito li .... i bulli non ti seguivano fino a casa come oggi tramite i nuovi mezzi di comunicazione e quindi non ti sentivi al limite perché c’era sempre un posto dove rifugiarsi e star tranquilli ad essere se stessi... quindi sono d’accordo con BAuman quando dice che “ la cultura della violenza viene agevolata dalla comunicazione mediatica.....” ed è vero che il bullismo è sempre esistito ma oggi il bullo ti segue e perseguita ovunque spesso fino a non farti più respirare....
I seguenti utenti hanno detto grazie : IlariaAngelicchio

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09/03/2018 22:44 #35158 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi

Graziella ha scritto: Ale in viaggio.
Mi è piaciuto molto il tuo intervento ed è quello che cercavo, l'ho letto dopo aver postato il mio, altrimenti me lo sarei risparmiata. Dunque la tua proposta è proprio quella che ci vuole, anch'io sono stata attratta dalla frase del libro da te citata, che mi pare si ponga alla fine del 2. capitolo. (Con la frase "il male è stato veramente e pienamente banalizzato" Bauman si riferisce al saggio della Hannah Arendt,(filosofa tedesca allieva di Heiddeger) "La banalità del male").
Potremmo anche partire da qui, oppure concludere da qui, sulla questione dell'essere o non essere uno "spettatore":unsure:


grazie, Graziella ;) ho letto il libro della Arendt giusto un paio di mesi fa, quindi il riferimento mi era arrivato proprio diretto. in effetti in Nati liquidi Bauman accenna anche al suo stesso lavoro a proposito dello studio dei genocidi

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10/03/2018 01:20 #35160 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
Anche questo capitolo, il secondo dedicato al bullismo, si dimostra interessante, pur nel linguaggio tecnico ma comunque comprensibile.

Racconta le tre fasi del bullismo (esclusione, margine e aggregazione). Parla di due tipi violenti di bullismo, quello fisico (applicato di solito ai maschi) e quello morale, non meno doloroso (applicato alle femmine). Tra le persone che rischiano di più nel subire episodi di bullismo, sono i migranti.

Bellissimo il concetto di "spettatore" già enunciato nei precedenti post e come la collettività disarmi il nostro tentativo di aiutare, citando l'episodio, direi lampante, della ragazza Genovese (non conoscevo per nulla questo tragico fatto).

Comunque il pensiero che personalmente mi ha colpito di più, causa la "banalizzazione del male", direi l'assuefazione, è che fare del male non richiede più motivazioni.

Semplicemente preoccupante la conclusione del secondo capitolo.

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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10/03/2018 12:40 #35162 da Graziella
Risposta da Graziella al topic RE: Re:RE: Re:Marzo 2018 - Nati liquidi
Sulla psicologia sociale
Spesso gli individui danno la colpa alla società (responsabilità sociale) invece di pensare che è la sua individualità a gestire i suoi rapporti sociali.
Qui si ricorda un caso di omicidio successo a N.Y alla presenza di trentasette persone che non intertenerono per impedire all’assassino di uccide a coltellate una donna, Kitty Genovese nel 1964. Probabilmente ognuna delle trentasette persone pensava che a dover intervenire, chiamando anche la Polizia, era un altro.
“un testimone che assiste a un evento tragico e si accorge di essere solo, ha più probabilità di intervenire in soccorso piuttosto che un individuo che si rende conto di essere insieme ad altri.”
Proprio nel dibattito che seguì questo caso, Bauman sentì per la prima volta parlare del concetto di “spettatore”: “le persone che vedono compiere il male ma ne distolgono lo sguardo e non fanno nulla per fermarlo.”
“Ma retrospettivamente, con il senno di poi, possiamo dire che il caso Genovese mise in luce anche un altro fenomeno destinato ad acquistare negli anni seguenti sempre più fosca importanza e sempre maggiore urgenza di inquadramento concettuale: quello del “male casuale” o “disinteressato”
“Il cinismo e l’assenza di scopo del male “casuale” o “gratuito” sfuggono alla comprensione e alle spiegazioni “razionali” di “causa-effetto”, che nella nostra mentalità di moderni il male deve possedere.”

Bauman si sofferma sui contenuti die film di Michael Haneke, regista e sceneggiatore austriaco che è “uno dei più sensibili e profondi esploratori e cronisti di questa varietà sconvolgente del male.” Qui riporto per chi è interessato un link di una intervista fatta da Luisa Zielinski per The Paris Review (inverno 2014) consultabile sul sito della testata online al link www.theparisreview.org/interviews/6354/m...-no-5-michael-haneke .
Io ho dovuto affidarmi al traduttore, (orribile) perché sono una vera ignorante nei confronti delle lingue.
Bauman nelle seguenti righe di testo, ci fa partecipi del suo pensiero circa la nostra assuefazione, al male che ci viene propinato in continuazione dai fatti odierni dalla T.V. urlati nei telegiornali.

“Gli eventi nuovi, insoliti, ancora non-notati (e tantomeno mentalmente e emotivamente assimilati)tendono a scioccare semplicemente in quanto tali. Eventi simili, se ripetuti quotidianamente rivisti o riascoltati, tendono a venire spogliati della loro capacità di scioccare”
[pag. 62]

Tutti noi ricordiamo le due stragi che nel 2011 Andrers Behring in Norvegia, colpendo delle vittime casuali tra la popolazione civile. Qui proseguendo nella lettura che con la pag. 63 si avvia alla chiusura definitiva a pag. 64, dove abbiamo le parole incisive di Bauman, il male che viene pubblicizzato, fa audience televisiva, vendite di giornali. Il male viene spostato nell’ambito di un piacevole passatempo e intrattenimento per un numero crescente di spettatori.

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Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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