Martedì, 04 Novembre 2025

Marzo 2018 - Nati liquidi

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04/03/2018 19:35 #34997 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
Ho ascoltato tutta l'intervista: un appello del saggio alla convivenza e alla comprensione reciproca fra i popoli. Allora, passiamo dalla critica letteraria alla critica e alla questione sociale? Se sì bisogna dirlo chiaro, io sono d'accordo. Ma se si continua a far passare per letteratura un sociologo che si è occupato di sociologia, credo che questo rechi nei nostri lettori, una certa confusione e anche un smarrimento, perché il libretto Nati liquidi non è certo esaustivo. Mi pare che si voglia far passare per un'indagine letteraria, quello che invece è un indagine sociologica sugli iscritti di questo club, chiedendo chi ha o non ha i tatuaggi, poi magari si chiederà chi ha non ha partecipato a fenomeni di bullismo ecc. Insomma cosa ne pensiamo di certi comportamenti diventati ormai di comune dominio. Ma per far questo non serviva il libretto di Bauman, Nati liquidi, tutti noi abbiamo, lo spero coscienza di come stanno le cose, e se ne vogliamo parlare, basta deciderlo con chiarezza di intento e con sincerità.
Il discorso di Bauman soprattutto le sue conclusioni sono molte importanti per tutti noi, aver avuto un uomo come lui che ha analizzato così lucidamente la nostra società degli ultimi 70 anni è un dono per tutta la cultura occidentale e mi ha portato a considerare la possibilità di leggere qualche suo saggio. Peccato che tutti i filosofi, da Platone a Socrate sono stati inascoltati come lo fu Cassandra. Ma visto che la redazione del club del libro ci pone una riflessione su questo grande pensatore, io ci sto, in modo serio però, senza usare un "bigino" senza "cultura di seconda mano" se devo apprendere lo voglio fare su un testo, non voglio andare su Wikipedia, che è utilissima solo per delle informazioni veloci di tipo enciclopedico. Non voglio farlo in stile mordi e fuggi, non voglio farlo per apparire come una che legge tanto, che corre da un sito all'altro del club in preda alla frenesia "lettorica" (parola inventata).
Quindi!!!!! Attendo aggiornamenti, nel frattempo cerco di capire quale testo di Bauman mi sarà più congeniale, perché non intendo comunque buttarmi a capofitto nella opera omnia di S. Bauman, dopo averlo fatto in parte, nel passato, con un altro grande della psicologia dell'inconscio.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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04/03/2018 20:09 #34999 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
A leggere questo libro mi sono liquefatto io. :laugh:

Non sono abituato a leggere libri di sociologia, non ne conosco l'astrusa terminologia specialistica e i due tipi che si sciorinano l'un l'altro il loro linguaggio specialistico mi hanno dato sui nervi. :( (sarà un po' il discorso dell'uva e della volpe lo ammetto senza problemi)

Ho capito pochissimo di quello che ho letto (della parte che sono riuscito a leggere) e non ho potuto quindi apprezzare tutte le implicazioni dell'alto pensiero dei due corrispondenti.

Quindi abbiate pazienza e vi chiedo scusa ma ammettendo la mia ignoranza in materia mi ritiro dalla lettura.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
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04/03/2018 20:23 #35000 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
Mi riesce davvero difficile rispondere ad alcune "sollecitazioni" che indirettamente sembrano volermi essere indirizzate avendo proposto io questo libro (forse qualcuno dimentica che io l'ho proposto ma la Community l'ha votato??) ;)

Comunque ci provo...

La redazione de Il Club del Libro non propone libri da almeno sei anni. Quindi Graziella non capisco quando dici che la riflessione sarebbe stata proposta dalla redazione... puoi spiegarti meglio?

Ciò detto, mi sembra che antonella abbia semplicemente fornito uno spunto in più (su Youtube sì, e allora? mi sembra che i mezzi di comunicazione moderni, se ben utilizzati, portino benefici piuttosto che renderci "analfabeti funzionali digitalizzati"... altrimenti in questo club del libro ONLINE siamo tutti "analfabeti funzionali digitalizzati"... e in tal caso sarò lieto di esserlo!) per iniziare a conoscere Bauman.

Ed è questo il punto! Questo Libro del Mese ovviamente (anche solo per il numero di pagine ma soprattutto per la forma in cui è stato realizzato) non può e non deve essere autoconclusivo. Deve fornire eventualmente i relativi spunti di approfondimento sia verso i temi trattati che verso la conoscenza dell'autore stesso se lo si desidera.

Se non lo si desidera, non è un problema. Evidentemente state perdendo tempo in questa sezione.

Piccolo appunto: io qui sono un utente come tutti voi. Non sono la redazione. Non sono l'amministratore del sito. Non sono nient'altro che un lettore come voi che partecipa ad un gruppo di lettura on line. Lungi da me avviare un'indagine sociologica sugli iscritti del club. Non me ne può fregare di meno!

Perché ho chiesto quel che ho chiesto? Perché sapevo che qualcuno mi avrebbe risposto e che grazie a quelle risposte avrei conosciuto uno o più punti di vista diversi dal mio! Quello che mi arricchisce personalmente in questo contesto è il commento di chi mi fa capire che dietro alla scelta di tatuarsi c'è stato un ragionamento legato al sentirsi liberi, autonomi. Quello che mi arricchisce è il commento di chi ne fa anche una questione economica oppure di chi li ritiene una forma d'arte.

Perché mi arricchisce? Perché in piccola parte insidia un dubbio in me, confermandomi che non è detto che il driver per scelte scelte sia sempre e solo la moda (anche se continuo a ritenere che nella maggior parte dei casi lo sia).

Edoardo dici che nel libro si parla di tatuaggi con accezione NEGATIVA. A me non pare. O almeno non ho avuto questa sensazione. Da quando seguire una moda è considerabile una cosa negativa? E' quel che è: seguire una moda. Punto e basta. Non mi sembra che Bauman o Leoncini esprimano indignazione verso chi si tatua o facciano intendere che per loro chi si tatua è un coglione. Loro riportano ciò che ritengono un dato di fatto: ovvero che il dilagante aumento di persone che si tatuano sia legato principalmente alla moda, all'omologazione.

Rispondo anche a Sara che dice "io cercavo l’approfondimento proprio in questo libro".

Sara, secondo me l'approfondimento non è in questo libro. E' fuori da questo libro. Spetta a noi decidere se approfondire o no uno o più degli argomenti trattati nel libro (anche a seconda dei nostri interessi personali).
Si può essere propensi a farlo ora, oppure no. Però una cosa è certa: questo libro non approfondisce alcun tema per adesso (sono ancora al primo capitolo...): li mette sul tavolo ed eventualmente ci invoglia all'approfondimento.

Relativamente alla forma: a quanto ho capito il libro è una rielaborazione di quanto discusso tra i due mediante scambio di corrispondenza (il mezzo mediante il quale si sono scambiati questa corrispondenza non lo conosco e sinceramente poco mi interessa... fosse anche il piccione viaggiatore... andrebbe bene lo stesso... mi interessano i contenuti della corrispondenza). Per forza di cosa saranno stati fatti dei tagli e degli aggiustamenti. Per questo motivo parlavo di "riassunto della corrispondenza tra i due".

Magari Bauman è lì che si rivolta nella tomba per l'uscita di questo libro che potrebbe essere stato soltanto una grossa trovata pubblicitaria come siamo ormai abituati a vederne.

Ma chi se ne frega se però questo mi è da spunto per approfondire?

Concludo dicendo che se dobbiamo passare il mese di marzo a dirci quanto è incompleto, inutile, "bigino" questo libro... per me possiamo anche fare festa (come ha fatto Pierbusa).

Evidentemente siamo fuori strada... ma va bene tutto, purché non si arrechi disturbo agli altri lettori.

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04/03/2018 20:55 #35002 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
buona sera, bella gente :)

oggi ho terminato il primo capitolo, e, come ormai da tradizione, mi trovo controcorrente rispetto alla media dei commenti. per me la lettura non è stata affatto ostica, e l'ho trovata anche ricca di spunti interessanti, che sicuramente necessitano di approfondimenti da reperire su altri testi, ma che comunque anche così mi hanno dato da pensare.

interessante l'idea che alla base del tatuarsi possa esserci un atavico "desiderio di completamento", un processo che dura una vita e che personalmente non avevo mai associato al lato prettamente corporeo, ma può avere una sua logica.

inoltre, la riflessione sul fatto che i tatuaggi oggi abbiano perso il loro "movente" politico di un tempo mi ha fatto pensare alle opere di Nicolai Lilin, in cui racconta come i tatuaggi dei criminali siberiani permettessero, a chi sapesse decifrarli, di comprenderne l'intera esistenza: i reati commessi, il clan di appartenenza, le carceri in cui erano stati, ecc.

ho sottolineato anche la parte in cui Bauman parla di come oggi la gente senta "il dovere di controllare il suo aspetto, perlomeno quello che deve o può essere visto pubblicamente". lo dice a proposito della chirurgia estetica, ma l'ho avvertita come un'esigenza reale della nostra quotidianità. ad esempio quando, soprattutto tra donne, discutiamo di come ci si faccia belle per noi stesse, e non per gli uomini, in realtà non ci stiamo assumendo la responsabilità del nostro aspetto esteriore nella società?

detto ciò, io non ho tatuaggi, ma non perché non ne voglia. mi piacerebbe molto averne uno, ma non sono mai riuscita ad individuare un simbolo, un qualcosa che son sicura possa rappresentarmi per tutta la vita. di base perché non c'è niente che ho amato o che sono stata per tutta la vita (della serie, "la chiamavano commitment issues" :( ). per come la vedo io, la mia esistenza è in continua evoluzione e sono contenta che lo sia. sebbene questo mi renda difficile trasporla in un disegno. anche se la spirale di Ariel è un'idea niente male :D

Guido, c'è solo una cosa che io non ti perdono: s'era detto mai più post stralunghi!!! :lol: :lol: :lol: :silly: :silly: :silly:

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05/03/2018 09:49 #35014 da SARA1984
Risposta da SARA1984 al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
da come ho capito nelle varie discussioni Bauman è stato un grande sociologo che ha scritto molti libri validi ... perchè allora non leggiamo uno dei suoi libri (realmente scritto da lui) per capire meglio il suo pensiero e come lo sviluppa ... Nati liquidi doveva spiegare i punti di connessione tra due diverse generazioni ed è è per questo che si basa tra corrispondenza fra due persone che hanno una differenza d'età di 70 anni..... ma mi sa che è stato solo accennato il discorso.... forse non elaborato come di solito fa Bauman (premetto che non conosco nulla di lui)

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05/03/2018 14:04 #35019 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Marzo 2018 - Nati liquidi

SARA1984 ha scritto: da come ho capito nelle varie discussioni Bauman è stato un grande sociologo che ha scritto molti libri validi ... perchè allora non leggiamo uno dei suoi libri (realmente scritto da lui) per capire meglio il suo pensiero e come lo sviluppa ... Nati liquidi doveva spiegare i punti di connessione tra due diverse generazioni ed è è per questo che si basa tra corrispondenza fra due persone che hanno una differenza d'età di 70 anni..... ma mi sa che è stato solo accennato il discorso.... forse non elaborato come di solito fa Bauman (premetto che non conosco nulla di lui)


Credo che approfondire la lettura di un libro e dei temi trattati mediante la lettura di altri libri inerenti gli stessi argomenti o altri testi dell'autore non sia mai una cattiva idea.
Per quanto mi riguarda come prima cosa finirò di leggere questo Libro del Mese dopodiché deciderò se leggere altro di Bauman (credo di sì), magari in un prossimo futuro :) ;)

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05/03/2018 14:48 #35021 da miluppa
Risposta da miluppa al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
Mi trovo molto vicina al pensiero di Pierbusa quando scrive che i due si scambiano termini specialistici e quindi danno quasi sui nervi perche’ molto spesso non se ne capisce il significato.
In buona sostanza, a mio avviso, l’ho trovato un libro che tratta tematiche molto interessanti e attuali ma talmente approfondite in modo anche tecnico da renderle addirittura angoscianti. Le generazioni vanno e vengono, chi non e’ stato un giovane “liquido” in continuo mutamento? Il Bisogno di autoidenficarsi attraverso l’ossessione della chirurgia e della bellezza, attaverso un tatuaggio, attraverso il modo di vestirsi.
Il libro mette anche in evidenza il problema del bullismo e l’aggressivita’ della societa’ moderna.
Certo tutto molto attuale.. ma se mi guardo indietro, credo che tutto sia ciclico e si ripeta. Quindi questo libro mi ha lasciato con gli stessi pensieri che avevo prima e con le stesse paura. Non mi ha tolto niente, ma non mi ha dato molto. Molto probabilmente non e' colpa del libro che non ho capito, ma del fatto che io e la filosofia non abbiamo un buon rapporto..

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05/03/2018 19:07 #35034 da IlariaAngelicchio
Risposta da IlariaAngelicchio al topic Marzo 2018 - Nati liquidi
Ciao a tutti, dopo aver letto il post di aleinviaggio ho avuto il dubbio di non essermi spiegata.
Trovo la lettura complessa, sì, ma non volevo dire poco interessante. Per me lo è nella misura in cui mi spinge a cercare concetti al di là del libro stesso. Personalmente inoltre sto rivivendo anche dei flash dei miei studi di (sigh) un po' di tempo fa... :)
Quando ale ha citato Lilin mi ha fatto venire in mente che una situazione non dissimile avveniva (o forse avviene ancora) in carcere quando per perdono alcuni si facevano tatuare simboli religiosi. Ricordo un racconto dell'attrezzo usato per farlo che mi sconcertò non poco. Nella mia città tutti sapevano che se qualcuno aveva una Madonna sul braccio si era fatto un po' di galera...
Questo mi fa tornare al mio pensiero originario cioè che è cambiata l'accettazione sociale del tatuaggio e che quindi lo stesso non è più relegato a carceri e navi.
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05/03/2018 19:20 #35036 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Marzo 2018 - Nati liquidi

miluppa ha scritto: Le generazioni vanno e vengono, chi non e’ stato un giovane “liquido” in continuo mutamento? Certo tutto molto attuale.. ma se mi guardo indietro, credo che tutto sia ciclico e si ripeta.


Interessante osservazione. Ma in effetti m'è venuto un dubbio: ma è corretto ridurre a "liquidi" solo i giovani d'oggi, come farebbe intendere l'impostazione del libro, quando forse Bauman intendeva riferirsi, in termini più ampi, ad un'epoca che tutti stiamo vivendo, indipendentemente dall'età di ognuno di noi?
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06/03/2018 14:01 - 06/03/2018 20:41 #35052 da remembrandt
Risposta da remembrandt al topic Marzo 2018 - Nati liquidi

guidocx84 ha scritto:
Edoardo dici che nel libro si parla di tatuaggi con accezione NEGATIVA. A me non pare. O almeno non ho avuto questa sensazione. Da quando seguire una moda è considerabile una cosa negativa? E' quel che è: seguire una moda. Punto e basta.


Guido, al buio di qualsiasi più approfondita conoscenza individuale verso il prossimo.., ci vai tu a dare del modaiolo omologato al primo tatuato che incontri? ;)


Comunque non è giusto. L'unica parolaccia me la sono beccata io. :dry: :)



Fretta cattiva consigliera.
Per qualche mia strana ragione - vedi ore 23:59 nella data, ora.. di pubblicazione del precedente post - sentivo di non dovere o non voler postare nel giorno delle votazioni nazionali. Chissà perché poi. E di questa fretta ne ha infatti risentito il mio intervento. Perlomeno un buon terzo di quest'ultimo. Quello finale, nello specifico. All'approssimarsi della mezzanotte infatti, alla stregua di un 'maschile' cenerentolo, ho perso, nello specifico, il lume delle mie eventuali capacità concettuali. E, in generale, l'interesse per le opinioni e spunti altrui sugli argomenti in merito. Elemento portante di questo Club e inoltre, secondo me, ancora di salvezza nel caso di libri, o solo parti di libri, magari meno interessanti. Quindi perdonatemi, anche per il tono tra le righe.., chiedo ufficialmente scusa per l'ultimo quarto del mio precedente post. Dove entravo, non entrando.., in merito agli argomenti del primo capitolo. E tra l'altro sempre li sono. Ancora non ho proseguito.
Secondo me il fatto di considerare le persone da barba, capelli, tatuaggi e chirurgia fa un po' scopa con il concetto di "eternità" cui fa riferimento Bauman. Che cioè la nostra esperienza corporea della vita rimarrà nell'esperienza corporea della vita delle persone che seguiranno dopo che 'non ci saremo' più. Un po' troppo prevalentemente carnale e biologico come punto di vista, secondo me. E, per quanto non si scordi, nella stessa citazione da un altro suo testo, di fare capo anche al pensiero.. come elemento umano, è per me troppo simile al 'polvere sei e polvere ritornerai'. A proposito di liquidita poi. Per quanto l'essere umano - in percentuale maggiore la donna se non sbaglio - sia fatto circa al 70% di acqua, è con il restante 30% che, in un senso od in un altro, facciamo la differenza.
Forse in qualche modo, seguendo le mie sottolineature e commenti nel libro, deduco di essere un po' allergico alla necessita di fare dei discorsi di massima e/o a generalizzare. Almeno nel caso di questo primo capitolo. E non so bene perché. Ogni studio applicato all'umano considera un campione di elementi e ne trae alla fine le sue conclusioni. Forse è perché nei casi, nelle teorie considerate, ad un certo punto, al termine delle considerazioni bisogna poi trarre delle conclusioni. E quindi fermare, congelare gli individui del campione considerato, solo in un momento della loro vita. Quando queste stesse persone, magari anche solo un anno dopo, forse saranno cambiate. Tanto da non rientrare più nell'insieme di cui "facevano parte".
Qualcosa di molto diverso insomma da studi magari di carattere medico.
Questi si determinati e determinanti.
Tornando agli spunti di riflessione personali devo confessare che la mia sensibilità alla più o meno accezione negativa di certe realtà, come i tatuaggi, mi deriva da un desiderio e da una attenzione personale a non voler malgiudicare chi è pesantemente tatuato. Riconosco personalmente di tendere a volte ad essere un po' troppo pulitino nei confronti di certe manifestazioni e mi cimento a voler contrastare questa mia tendenza. Probabilmente è retaggio di una certa fobia genitoriale verso certe manifestazioni in particolare, e ad una mia troppo permeabile appartenenza adolescenziale ed oltre, per quanto marginale, ad un mondo generalmente un po' scarso in quanto a possibilità espressive. E conseguentemente anche magro di vitalità, nello specifico. Questo non significa che un domani mi vedrà frequentatore di comunità di tatuati o simili. Vorrei solo non sentirmi prevenuto nei confronti di chi sceglie certe manifestazioni. Negando quindi l'esistenza di un suo possibile percorso. E qui farei un esempio. Non però di tatuaggi. E perdonatemi se esco fuori tema, anche se alla fine non penso. Si trattava di un' attrice. prevalentemente di teatro e più o meno mia coetanea. La frequentai per dei seminari di recitazione che teneva. E che diversamente da altri corsi.. erano decisamente interessanti e creativamente produttivi. In sostanza, semplicemente, disse di aver portato per un periodo della sua vita i capelli viola. Oggi come tempo fa probabilmente c'è chi dirà che portare i capelli viola etc.. è una moda.
Ma forse se c'è qualcosa di comune in certe manifestazioni è l'esigenza di alzare un po' la voce o cercare di differenziarla rispetto a ciò che ci viene imposto. Che queste voci possano a volte risultare simili forse dipende dal fatto che abbiamo tutti, più o meno, una mente funzionalmente (non creativamente, affettivamente..) simile. Uno stesso corpo e simili corde vocali. Come sintetizzava molto bene qualcuno in, ad esempio, Incontri ravvicinati..
Interessante Ale la citazione dei tatuaggi del mondo di Lilin.
E di chi invece va per mare, Ilaria.
Entrambi gli ambiti di sicuro molto radicati storicamente.
Forse, anche se tangenzialmente, almeno in un punto questi due mondi si toccano o sfiorano. Dal punto di vista forse dell'azione. Negativa per l'uno, positiva per l'altro. In questa velocità - che magari li caratterizza, divenendo quasi preclusa la parola - ne deriva forse la necessita della sintesi espressiva del tatuaggio. O ancora, ma sempre forse.. non avendo questi due mondi, almeno soprattutto in passato, un accesso facile alla formazione culturale o allo studio, hanno perciò progressivamente sempre più delegato al mondo dei tatuaggi, piuttosto che alla parola, il racconto di se.
Non so.., chissà.
Ma tornando a me. E' proprio questa sintesi che non mi ha mai portato a farmi un tatuaggio. Per quanto adori o perlomeno ricerchi una certa semplicità espressiva, faccio e ho sempre fatto fatica a rientrare e sintetizzarmi dentro uno specifico tatuaggio, o anche più di uno.
Come similmente faccio fatica a rispondere, nel mio quotidiano, a chi mi chiede di scegliere o citare un unico libro tra i tanti letti.


Uhhmmm, non so perché improvvisamente mi visualizza tutto lo scritto come "citato". Anche il mio appena fatto.
Ho proprio una mano infelice, tra citazioni e avvisi spoiler..
Sob..
Ultima Modifica 06/03/2018 20:41 da guidocx84. Motivo: Errata visualizzazione
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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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