Arrivata al capitolo 3 "Trasformazioni sessuali e amorose" noto che nonostante il titolo si continua a parlare di bullismo e di aggressività anche sul Web, sui social ecc.
"Con i nostri profili sui social network, siamo liberi di bannare gli utenti......" , e non solo, ma insultarli, e di formare un gruppo collettivo contro uno, solo perché non la pensa alla stesso modo. Più uno è convinto di non pagare "dazio" più si scaglia dando la stura alla sua aggressività compressa in altri luoghi offline, (lavoro, famiglia, scuola). E' sempre il solito discorso "l'esportazione della aggressività" fuori dal gruppo che così rimane coeso.
L'esperimento di Zimbardo, citato qui da Leoncini, risaputo da anni e riportato sui manuali di psicologia, sulla scarica elettrica: ha dimostrato che chi è nascosto sotto un cappuccio per somministrare la scarica elettrica preme il pulsante due volte più forte di quelli che hanno il volto scoperto.
Torniamo sempre all'aggressività, alla violenza al bullismo, cioè alla mancanza totale di freni inibitori, quelli che nel sottotitolo del capitolo viene denominata "decadenza dei tabù".
Questo è il vero problema, la madre di tutti i problemi. La mancanza di freni, il senso di onnipotenza, il credere che intanto solo perché non saranno scoperti per quegli atti, allora possono farli.
Quello che Leoncini e Bauman ci propongono nel loro saggio è una riflessione su noi stessi, infondo le cose che leggiamo in queste pagine, le conosciamo benissimo, soltanto che molte ci sembrano innocue, e pensiamo che riguardano solo gli altri. Cosa siamo disposti a fare, ognuno di noi per smorzare i toni?
Per rendere le discussioni online gentili e pacate, prive di attacchi personali, denigratorie e a volte offensive delle scelte altrui?
In non credo che non ci debbano essere i social network, non si debbano far uso dei profili personali su Facebook, io credo però che non bisogna mai smettere di pensare con la propria testa ed aver sempre presente che usando i profili di Facebook, si possano fare delle manipolazioni collettive di dati.
"Ora ci sono due mondi, nettamente distinti uno dall'altro". Quello Online e quello Offline, a noi spetta il compito di dettarci delle regole di comportamento diversi, tracciare confini tra "ciò che andrebbe fatto" e "da ciò da cui ci si dovrebbe astenere"."La rete con un semplice espediente di cancellare ciò che non si desira appaia ha creato uno splendido isolamento".
Non ho ancora finito il capitolo, ma fin ad ora queste sono le cose che mi hanno più fatto riflettere. Penso che questo era lo scopo della lettura di questo mese, farci riflettere. Criticare gli autori e il saggio è sbagliato e se l'ho fatto mi scuso.
Sulle trasformazioni sessuali e amorose, devo ancora rileggere bene e pensare.