Sabato, 06 Settembre 2025

Maggio 2020 - Stoner

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01/04/2024 12:39 #66689 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Maggio 2020 - Stoner
Ho iniziato la lettura di questo romanzo stanotte. Nella mia edizione Mondadori (promozione 1+1) ci sono una intervista all'autore, che leggerò solo alla fine, e un dossier di lettere editoriali.

Ho letto solo i primi tre capitoli e devo dire che mi aspettavo questo tipo di narrazione. Quando mi sono approcciata al libro, l'ho fatto con lo spirito di chi legge la biografia di un uomo semplice, quasi invisibile, pertanto non mi aspetto che succedano cose né eclatanti né grandi... del resto lo dice lo stesso autore nel primo capitolo, i suoi colleghi non hanno un ricordo netto di Stoner, quindi non mi aspetto che abbia cambiato il mondo durante la sua vita, ecco.
Premesso questo, la lettura mi sta piacendo. E' vero, finora non accade molto e quello che accade sembra essere in qualche modo subito dal protagonista, ma non è anche così che va la vita? Io credo di sì. C'è da dire, comunque, che lo stesso Stoner alla fine fa delle scelte: cambiare corso universitario, non tornare in campagna, non arruolarsi, farsi presentare Edith e conoscerla... è un ragazzo/uomo buono, con evidenti problemi a relazionarsi con gli altri perché ha condotto una vita solitaria e la famiglia non è stata in grado di aiutarlo a sviluppare meglio questa parte. Lo stesso Williams, parlando della famiglia di Stoner, scrive "Erano una famiglia solitaria - e lui era figlio unico - tenuta insieme dalla necessità della fatica". Successivamente, scopriamo che il ragazzo non riesce a dire ai genitori che ha cambiato facoltà, lo dirà il giorno del diploma e, non solo, quando terrà la prima lezione agli studenti non riuscirà ad esternare l'entusiasmo che invece prova. Insomma, i problemi relazionali sono più che evidenti.

Il protagonista è un tipo riflessivo e mite, quindi immagino che non farà grandi casini nella vita, ma Stoner non conosce granché se stesso e questo non mi stupisce, credo sinceramente che sia un tratto molto attuale per la stragrande maggioranza della gente: conosco molte persone, anche riflessive, che ragionano su temi esterni e quasi mai sono introspettive... penso che indagare su se stessi faccia ancora paura.

Comunque, ho apprezzato la figura del professore Sloane perché è quel genere di insegnante che riesce a entusiasmare la vita di almeno uno studente e non è poco. Certo, anche lui ha sicuramente i suoi difetti e certe volte la luce negli occhi gli si spegne, ma riuscire ad arrivare a scuotere dentro uno studente (in senso positivo, intendo) è secondo me una cosa bellissima. Io non ho avuto professori entusiasti del loro lavoro (e forse della loro vita).
Mi inquieta, invece, la figura di Edith che mi pare stia messa peggio di Stoner: ho la sensazione che viva in una famiglia anaffettiva e con padre controllante, mentre la madre sembra una povera crocifissa, Ho la netta sensazione che la ragazza abbia accettato di sposare Stoner per abbandonare la sua famiglia o forse perché una donna "deve" sposarsi e non ci si può esimere da questo dovere, ma non percepisco in lei un briciolo di affetto né amore. Il disastro mi sembra dietro l'angolo...

Continuo la lettura

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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01/04/2024 22:50 #66698 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Maggio 2020 - Stoner
SPOILER SPOILER - ho finito il libro

Sono rimasta sconvolta da Edith e dalla sua involuzione in pazza squilibrata, specialmente dopo la morte del padre padrone. Concordo con i commenti precedenti, è una donna vittima del suo tempo, con una educazione puritana e priva dell'abc in tema sessualità... ma è anche priva di amore materno visto ciò che fa alla figlia, quella povera stella di Grace. Mamma mia che pena che mi ha fatto questa povera ragazza!

Walker, ma soprattutto Lomax sono dei personaggi orribili, il secondo soprattutto. Avrei tanto voluto che Stoner li scuotesse, mi ha confortato solo che alla fine, dopo tanti (troppi) anni, Stoner abbia avuto la sua rivincita... ma al prezzo dell'amore vero. A tal proposito, che schifo di ambiente, prendersela con una donna innocente solo per rovinare l'uomo. Lomax, che orribile creatura!
Comunque la vicenda dell'esame farsa è una cosa che accade in ambito accademico. Nella mia edizione Mondadori (quella con la copertina nera). c'è una intervista fatta all'autore che, proprio come Stoner, ha fatto il professore. Per farla breve, ha dichiarato che questi esami-farsa in cui i relatori coprono gli errori e le mancanze dei propri pupilli sono reali e lui ne ha visti parecchi durante la sua carriera di professore.

Per me è incredibile che un libro come questo mi sia piaciuto e che io l'abbia letto in 24 ore. Sono sconcertata specialmente perché è un contemporaneo (e io non ci vado molto d'accordo) ed è una sorta di biografia senza grandi accadimenti e senza che il protagonista abbia un suo peso, potrebbe essere la vita di chiunque. Non so se sia la sua storia ad essere avvincente o se sia il modo di raccontare dell'autore, fatto sta che non ho staccato gli occhi dal libro. A pensarci bene, credo sia merito dell'autore perché narra la vicenda senza esagerare, senza giudizi, senza inutili pagine.
Non ho apprezzato ogni scelta di Stoner, specialmente nella sfera personale e familiare, ma non mi sento di condannarlo perché non credo abbia avuto gli strumenti, dentro di sé, per fare qualcosa... non ha una personalità con la quale riesce ad imporsi perché, come ha scritto Davide in qualche pagina fa, è stato forgiato dalla dura vita contadina e c'è in lui quel senso di ineluttabilità del destino crudele che ti piega e che ti sconfigge. L'unico frangente in cui riesce ad imporsi è quando, dopo molti anni dalla faida con Lomax, decide di cambiare il programma di studi, ma è una imposizione che in realtà non fa danni a nessuno, mentre imporsi su figlia o moglie avrebbe causato dolore, pianti, litigi, ecc... è di base un uomo buono e non vuole fare del male.
Stoner sembra un uomo senza grandi emozioni e senza passioni e invece non è così: il lavoro, l'insegnamento, è la sua grande passione che praticamente eredita dal suo professore Sloane. Quando scoppia la seconda Guerra Mondiale, lui ha gli stessi pensieri di Sloane ma, a differenza di lui, non è un uomo distrutto perché conserva ancora la speranza. La sua vita è l'insegnamento, non gli importa affatto di occupare un prestigioso posto vacante né di andare in pensione, lui deve continuare a insegnare. Alla fine si può dire che la ricerca di sé l'ha portato ha capire di essere un professore di letteratura: lui è quello, la sua grande passione è quella, lo scopo della sua vita è insegnare, quindi non può essere nient'altro.
Nonostante sia ormai diventata una piagnona, questo romanzo non mi ha fatto cadere la lacrimuccia, però mi è stato impossibile non provare dei moti di empatia e di compassione per Stoner, per Katherine, per Grace. Il finale è in linea con quanto letto e forse è la cosa che mi ha toccato di più, ma credo dipenda da esperienze personali... più andiamo avanti con l'età e più ci troviamo a fare i conti con le malattie dei nostri cari.

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04/04/2024 11:57 #66743 da Paola92
Risposta da Paola92 al topic Maggio 2020 - Stoner
Colpita dalle tante recesioni positive su questo libro, ho comprato e letto Stoner con forse troppe aspettative. So che è una storia ordinaria, su un uomo ordinario, ma non so cosa mi aspettassi e sono rimasta in attesa fino alla fine. Di ordinario comunque Stoner ha ben poco, più che ordiario è passivo, ingenuo e senza amor proprio. La sua infanzia in campagna giustifica in parte la sua totale incapacità di relazionarsi, perchè comunque ha un pessimo rapporto anche con i genitori, che alla fine erano i soli a stargli accanto, prima degli studi dell'università, questi poi sono l'unica vera decisione e svolta che fa Stoner per sè, tutto il resto è come se gli capitasse senza saperlo o volerlo davvero (eccetto per l'ultima ribellione contro Lomax). Discutibile il personaggio di Edith, insopportabile, che vive per maltrattare e torturare il marito e la figlia, psicopatica? (visto che parla da sola e in terza persona, l'ho considerato), Stoner non ha saputo salvare sè stesso e neanche sua figlia, che per scappare dal destino di diventare come sua madre, le è andata anche peggio forse. Inevitabile non affezionarsi al protagonista, tanto che la sua indifferenza era tristezza per me. Alla fine della storia mi rimane l'amarezza, per una vita che alla fine credeva di non aver vissuto pienamente, come può essere quella di ognuno di noi. VOTO 3,5 /5
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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

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Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

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Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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