SPOILER SPOILER - ho finito il libro
Sono rimasta sconvolta da Edith e dalla sua involuzione in pazza squilibrata, specialmente dopo la morte del padre padrone. Concordo con i commenti precedenti, è una donna vittima del suo tempo, con una educazione puritana e priva dell'abc in tema sessualità... ma è anche priva di amore materno visto ciò che fa alla figlia, quella povera stella di Grace. Mamma mia che pena che mi ha fatto questa povera ragazza!
Walker, ma soprattutto Lomax sono dei personaggi orribili, il secondo soprattutto. Avrei tanto voluto che Stoner li scuotesse, mi ha confortato solo che alla fine, dopo tanti (troppi) anni, Stoner abbia avuto la sua rivincita... ma al prezzo dell'amore vero. A tal proposito, che schifo di ambiente, prendersela con una donna innocente solo per rovinare l'uomo. Lomax, che orribile creatura!
Comunque la vicenda dell'esame farsa è una cosa che accade in ambito accademico. Nella mia edizione Mondadori (quella con la copertina nera). c'è una intervista fatta all'autore che, proprio come Stoner, ha fatto il professore. Per farla breve, ha dichiarato che questi esami-farsa in cui i relatori coprono gli errori e le mancanze dei propri pupilli sono reali e lui ne ha visti parecchi durante la sua carriera di professore.
Per me è incredibile che un libro come questo mi sia piaciuto e che io l'abbia letto in 24 ore. Sono sconcertata specialmente perché è un contemporaneo (e io non ci vado molto d'accordo) ed è una sorta di biografia senza grandi accadimenti e senza che il protagonista abbia un suo peso, potrebbe essere la vita di chiunque. Non so se sia la sua storia ad essere avvincente o se sia il modo di raccontare dell'autore, fatto sta che non ho staccato gli occhi dal libro. A pensarci bene, credo sia merito dell'autore perché narra la vicenda senza esagerare, senza giudizi, senza inutili pagine.
Non ho apprezzato ogni scelta di Stoner, specialmente nella sfera personale e familiare, ma non mi sento di condannarlo perché non credo abbia avuto gli strumenti, dentro di sé, per fare qualcosa... non ha una personalità con la quale riesce ad imporsi perché, come ha scritto Davide in qualche pagina fa, è stato forgiato dalla dura vita contadina e c'è in lui quel senso di ineluttabilità del destino crudele che ti piega e che ti sconfigge. L'unico frangente in cui riesce ad imporsi è quando, dopo molti anni dalla faida con Lomax, decide di cambiare il programma di studi, ma è una imposizione che in realtà non fa danni a nessuno, mentre imporsi su figlia o moglie avrebbe causato dolore, pianti, litigi, ecc... è di base un uomo buono e non vuole fare del male.
Stoner sembra un uomo senza grandi emozioni e senza passioni e invece non è così: il lavoro, l'insegnamento, è la sua grande passione che praticamente eredita dal suo professore Sloane. Quando scoppia la seconda Guerra Mondiale, lui ha gli stessi pensieri di Sloane ma, a differenza di lui, non è un uomo distrutto perché conserva ancora la speranza. La sua vita è l'insegnamento, non gli importa affatto di occupare un prestigioso posto vacante né di andare in pensione, lui deve continuare a insegnare. Alla fine si può dire che la ricerca di sé l'ha portato ha capire di essere un professore di letteratura: lui è quello, la sua grande passione è quella, lo scopo della sua vita è insegnare, quindi non può essere nient'altro.
Nonostante sia ormai diventata una piagnona, questo romanzo non mi ha fatto cadere la lacrimuccia, però mi è stato impossibile non provare dei moti di empatia e di compassione per Stoner, per Katherine, per Grace. Il finale è in linea con quanto letto e forse è la cosa che mi ha toccato di più, ma credo dipenda da esperienze personali... più andiamo avanti con l'età e più ci troviamo a fare i conti con le malattie dei nostri cari.
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare