Si Margarethe, certo che è un mondo reale ed è anche molto importante. E' pieno di persone che lavorano duramente per la promozione del progresso scientifico ed è grazie a loro se il nostro stile di vita è ampiamente migliorato.
Quello che volevo dire, in modo un po ironico, è che si tratta appunto di un "mondo", fatto di leggi proprie, che differisce abbastanza da quello degli altri mondi di cui è fatta la nostra società.
Un professore di storia, Yuval Harari, in un libro che è diventato un best seller mondiale, fa notare come il genere Homo sia comparso circa 2,5 milioni di anni fa, mentre l'Homo Sapiens solo 70,000 anni fa con la rivoluzione cognitiva e la comparsa del linguaggio simbolico.
Egli dice "l'evoluzione ha modellato le nostre menti e i nostri corpi per la vita come cacciatori-raccoglitori. La transizione prima all'agricoltura e poi all'industria ci ha condannato a vivere delle vite innaturali che non possono dare piena espressione alle nostre più profonde inclinazioni e istinti, e perciò non possono soddisfare i nostri più profondi aneliti. Niente nelle nostre confortevoli vite di classe media cittadina può avvicinarsi al selvaggio eccitamento e alla immensa gioia sperimentata da una banda di raccoglitori che ha successo nella caccia di un mammut. Ogni nuova invenzione mette solo un altro miglio tra noi e il giardino dell'Eden."
Nonostante l'amore profondo che nutro per il pensiero umano, condivido però l'idea che una vita tutta condotta a pensare, come quella di un professore, porti (senza ovviamente generalizzare) ad una qualche bizzarria, e nel senso più ampio del termine. E poichè l'università è fatta anche dai professori rimango dell'idea che ci sia una diversità intrinseca in questo mondo, che faccio comunque difficoltà a definire con chiarezza.
"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"
Carlos Ruiz Zafon