Martedì, 04 Novembre 2025

Maggio 2020 - Stoner

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15/09/2021 18:22 - 15/09/2021 20:11 #54421 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2020 - Stoner

La tua osservazione sulla passività di Stoner che poi però riesce ad avere un qualche tipo di reazione o rinvincita era forse stata accennata, ma non in modo cosi esplicito come tu hai fatto. Farsi vivere dalla vita o viverla? Domanda molto interessante. A volte per pigrizia o mancanza di coraggio o chissà quali altre infinite ragioni ci s'accontenta di vivere una vita che non ci calza, è troppo stretta. Come un mocassino che fa male ai piedi. Che bello quando poi si trova quella bella calzatura per il nostro piede. Si ha piacere a camminarci e non importa se a volte si va in salita, a volte in discesa o in piano. A fine giornata magari fanno un po male i piedi, ma ci si guarda indietro e si è contenti della strada che si è percorsa. L'indomani siamo nuovamente pronti a metterci in marcia.

Molto interessante questo spunto di riflessione Federica! Grazie per aver recuperato questo topic su uno dei Libri del Mese che ci ha dato maggiori soddisfazioni, divenendo anche nostro Libro d'Oro 2020. E ottima metafora Giuseppe! ;)

Farsi vivere dalla vita o viverla? È un qualcosa su cui ho ragionato davvero molto nell'ultimo anno, per vari motivi.

Oltre alla pigrizia e alla mancanza di coraggio riportati da Giuseppe nel suo post, aggiungerei tra i fattori da considerare nel provare a rispondere a questa domanda anche la più generica ma naturale resistenza al cambiamento innata in ciascun essere umano.

Resistenza al cambiamento che talvolta è davvero difficile combattere, probabilmente perché sappiamo esattamente quale sia il nostro presente ma non possiamo dire lo stesso del futuro che ci immaginiamo possa concretizzarsi a valle della nostra scelta che, benché possa anche apparire più allettante, presenta comunque zone d'ombra, di incertezza, che ci spaventano al punto tale dal bloccarci, rendendoci complicata la scelta. In casi estremi, così complicata dal non riuscire proprio a prendere una decisione, lasciando poi inalterato lo status quo.

Secondo me questo non avviene soltanto per mancanza di coraggio ma anche perché ciascuno di noi ha percezione/predisposizione del/al rischio diversa, che non varia soltanto da soggetto a soggetto e da decisione a decisione ma anche in base alle condizioni al contorno di quel particolare momento della vita in cui si presenta la scelta.

Tornando alla domanda iniziale, quello che analizzando i comportamenti di Stoner (o di qualunque altra persona alle prese con una qualunque decisione) ai nostri occhi può sembrarci immobilismo, passività o mancanza di coraggio, potrebbe non esserlo, proprio perché ogni persona ha un diverso livello di resistenza al cambiamento, percezione del rischio e si trova circondata da condizioni al contorno uniche, che non si applicano anche a noi in quanto tali. Pertanto è difficile valutare i suoi comportamenti, così come i comportamenti di ogni persona di fronte ad una scelta.
Certo, come Federica, anche io leggendo ho provato soddisfazione quando Stoner ha agito invece di farsi dominare dagli eventi. E su questo sentimento che proviamo proverei a ragionare ulteriormente... work in progress... :D

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
Ultima Modifica 15/09/2021 20:11 da guidocx84.

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16/09/2021 13:13 #54424 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Maggio 2020 - Stoner
Molto interessante Guido la tua analisi. Di fatto uscire dalla propria comfort zone è sempre difficile. Ovvio che però la mancanza di coraggio e la pigrizia sono fortemente correlate a quella che tu chiami resistenza al cambiamento. Sicuramente c'è tanta letteratura scientifica sull'argomento e probabilmente anche dei simpatici modellini di regressione con le suddette variabili psicologiche e anche altre. A tempo perso farò una piccola ricerca e se trovo qualcosa vi aggiorno :) E comunque tu m'insegni che i sistemi chiusi muoiono, implodono. Per cui ci vuole un qualche sistema di feedback che determini l'adattamento del sistema alle nuove condizioni. E bisogna avere il coraggio, il buon senso e la lungimiranza di ascoltare il wind of change  e agire di conseguenza. Per cui viva il cambiamento!
Sull'importanza delle variabili situazionali e personali sono poi d'accordo al 100%.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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17/09/2021 08:10 #54431 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2020 - Stoner

Molto interessante Guido la tua analisi. Di fatto uscire dalla propria comfort zone è sempre difficile. Ovvio che però la mancanza di coraggio e la pigrizia sono fortemente correlate a quella che tu chiami resistenza al cambiamento. Sicuramente c'è tanta letteratura scientifica sull'argomento e probabilmente anche dei simpatici modellini di regressione con le suddette variabili psicologiche e anche altre. A tempo perso farò una piccola ricerca e se trovo qualcosa vi aggiorno :) E comunque tu m'insegni che i sistemi chiusi muoiono, implodono. Per cui ci vuole un qualche sistema di feedback che determini l'adattamento del sistema alle nuove condizioni. E bisogna avere il coraggio, il buon senso e la lungimiranza di ascoltare il wind of change  e agire di conseguenza. Per cui viva il cambiamento!
Sull'importanza delle variabili situazionali e personali sono poi d'accordo al 100%.

Grazie Giuseppe, come avrai capito l'argomento mi interessa moltissimo, pertanto se avrai tempo di condividere qualche ulteriore dettaglio, mi farà piacere leggerti. Magari in futuro potremmo proporre anche qualche lettura condivisa sul'argomento... :)

Concordo che vi possa essere una correlazione tra mancanza di coraggio e resistenza al cambiamento.
Penso al coraggio come a quell'aspetto del carattere e della nostra emotività che ci permette di combattere la paura dell'ignoto (o del diverso), che alimenta la nostra resistenza al cambiamento.

Concordo anche sulla necessità di adattarsi continuamente alle nuove condizioni, soprattutto in caso di stravolgimenti sociali, economici, culturali, tecnologici, ecc. come quelli che stiamo vivendo e che l'umanità ha già vissuto in tante situazioni nei vari millenni.

Per cui sì, viva il cambiamento, che però ritengo debba essere attuato con coscienza e conoscenza: coscienza perché dovremmo impegnarci ad abbracciare ed attuare cambiamenti sostenibili, sia per noi, che per chi ci circonda; conoscenza perché il cambiamento secondo me non deve essere un salto nel vuoto e poi si vedrà cosa succede... prima dovremmo essere in grado di capire cosa sta succedendo attorno a noi (avere una visione sistemica delle cose), dopodiché pianificare il cambiamento, attuarlo, valutare il nuovo stato delle cose e puntare a migliorarlo ulteriormente, ripetendo questo processo continuamente. In questo modo il cambiamento sarà volto al miglioramento continuo, che è un concetto bellissimo sotto tanti punti di vista (per chi volesse approfondire l'argomento, suggerisco una ricerca su Google della parola giapponese "Kaizen" e/o del "Ciclo di Deming").

Sotto questo punto di vista, riflettendoci, credo che il protagonista di questo romanzo non sia così immobilista come si è portati a credere da una prima lettura. Magari ha solo bisogno di più tempo di altri ed è meno precipitoso nell'attuare un cambiamento nella sua vita ma alla fine credo che nel corso della storia il personaggio lo faccia e, nel momento in cui lo fa, come dice Federica, proviamo soddisfazione come lettori. Ecco, mi interesserebbe approfondire questo particolare aspetto, ovvero i motivi per i quali proviamo questo piacere. Perché ci rende felici leggere di qualcuno che riesce ad attuare questi cambiamenti nella sua vita e poi magari noi stessi abbiamo difficoltà a fare lo stesso nella vita di tutti i giorni? 

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17/09/2021 13:23 #54433 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Maggio 2020 - Stoner

Guidocx84 :Per cui sì, viva il cambiamento, che però ritengo debba essere attuato con coscienza e conoscenza: coscienza perché dovremmo impegnarci ad abbracciare ed attuare cambiamenti sostenibili, sia per noi, che per chi ci circonda; conoscenza perché il cambiamento secondo me non deve essere un salto nel vuoto e poi si vedrà cosa succede... prima dovremmo essere in grado di capire cosa sta succedendo attorno a noi (avere una visione sistemica delle cose), dopodiché pianificare il cambiamento, attuarlo, valutare il nuovo stato delle cose e puntare a migliorarlo ulteriormente, ripetendo questo processo continuamente.

Grazie Guido degli ulteriori spunti. Sono d'accordo con te sul fatto di ragionare prima di cambiare. Ma bisogna accettare il fatto che la componente di vuoto non la si può mai completamente eliminare, una parte di essa, piccola o grande che sia, la dobbiamo mettere in conto. Un piccolo salto lo dobbiamo fare sempre.

Ci sarebbe poi da differenziare tra il cambiamento come società, alla quale tu accenni e il cambiamento personale. Sebbene correlati, i due richiedono sicuramente approcci e risorse differenti.

Ma mi sembra importante sottolineare, anche per darci un po di coraggio a cambiare, a evolverci, che un cambiamento non è quasi mai "per la vita", non è un ammasso di granito immodificabile. Possiamo, se l'esito del cambiamento non ci soddisfa, sempre cambiare ancora, fino a trovare una nuova e più gratificante omeostasi...ma sempre dinamica. Piajet, forse il padre della psicologia dello sviluppo, indicava i processi di adattamento e accomodamento come i motori dello sviluppo umano a partire dai primi minuti di vita fino a 97 anni e oltre. Con l'adattamento modifichiamo i nostri schemi e ne creiamo di nuovi per adattarci all'ambiente, mentre con l'accomodamento esercitiamo gli schemi consolidati cosi da potenziarli. Esempi di schemi vanno dalla suzione, innato, al più complesso ragionamento logico matematico richiesto per non farsi fregare da Ryanair.

Anche a me il finale di Stoner piace. Lui alla fine trova la sua omeostasi, magari agrodolece, come per tutti (non siamo in The Truman Show), ma la trova. E la trova ascoltandosi, seguendo la sua natura.

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18/09/2021 00:57 - 18/09/2021 01:00 #54443 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2020 - Stoner

Grazie Guido degli ulteriori spunti. Sono d'accordo con te sul fatto di ragionare prima di cambiare. Ma bisogna accettare il fatto che la componente di vuoto non la si può mai completamente eliminare, una parte di essa, piccola o grande che sia, la dobbiamo mettere in conto. Un piccolo salto lo dobbiamo fare sempre.

Grazie a te Giuseppe! ;)

Confermo che il ragionamento di cui parlavo, che immagino ciascuno di noi faccia in maniera più o meno approfondita prima di attuare un cambiamento importante nella propria vita, non può essere omnicomprensivo, proprio perché solitamente, quando si cambia, esistono zone d'ombra che, in quanto tali, non possiamo conoscere (il vuoto di cui parli).

Eventualmente, per cercare di ridurre razionalmente questa incertezza, potremmo provare ad identificare e analizzare i potenziali rischi derivanti dalla nostra scelta, dove con rischio intendo la parola inglese "risk", che può avere un'accezione negativa, che in italiano traduciamo "minaccia", o anche positiva, che in italiano traduciamo "opportunità".
Il bello del cambiamento in fondo è anche questo: non pensare che esso porti solo minacce ma che in realtà possa fornirci anche opportunità da cogliere per stare meglio fisicamente, mentalmente, per crescere come esseri umani, ecc.

Quello che potremmo fare in questi contesti eventualmente è tentare di identificare tali rischi ed ipotizzare delle risposte ai rischi, considerando ovviamente che, come dicevamo, ciascuno di noi ha una percezione del rischio diversa.

Esercizio razionale, me ne rendo conto, da attuare all'occorrenza, al quale sicuramente affiancheremo la giusta componente emotiva (e qui mi torna alla mente la stupenda discussione che facemmo sul Libro del Mese di Ottobre 2020 e sul decidere con intelligenza motiva) :)

Ci sarebbe poi da differenziare tra il cambiamento come società, alla quale tu accenni e il cambiamento personale. Sebbene correlati, i due richiedono sicuramente approcci e risorse differenti.

Ma mi sembra importante sottolineare, anche per darci un po di coraggio a cambiare, a evolverci, che un cambiamento non è quasi mai "per la vita", non è un ammasso di granito immodificabile. Possiamo, se l'esito del cambiamento non ci soddisfa, sempre cambiare ancora, fino a trovare una nuova e più gratificante omeostasi...ma sempre dinamica. Piajet, forse il padre della psicologia dello sviluppo, indicava i processi di adattamento e accomodamento come i motori dello sviluppo umano a partire dai primi minuti di vita fino a 97 anni e oltre. Con l'adattamento modifichiamo i nostri schemi e ne creiamo di nuovi per adattarci all'ambiente, mentre con l'accomodamento esercitiamo gli schemi consolidati cosi da potenziarli. Esempi di schemi vanno dalla suzione, innato, al più complesso ragionamento logico matematico richiesto per non farsi fregare da Ryanair.

Concordo! Ne parlavo qualche giorno fa con un conoscente. Talvolta è come se fossimo imbrigliati nella nostra stessa vita ma una volta attuato un cambiamento (soprattutto se questo ci conduce a stare meglio), è come se divenissimo leggermente più propensi ad attuarne anche per il futuro. Questo ci dà paradossalmente maggiore tranquillità e attitudine ad abbracciare i cambiamenti.

E poi credo nella vita sia davvero meglio avere rimorsi (es. per aver fatto una scelta poi rivelatasi sbagliata) che rimpianti (es. per non aver fatto qualcosa dato che non sapremo mai cosa sarebbe potuto accadere se l'avessimo fatta). Bellissimo l'esempio di adattamento e accomodamento! :D

Anche a me il finale di Stoner piace. Lui alla fine trova la sua omeostasi, magari agrodolece, come per tutti (non siamo in The Truman Show), ma la trova. E la trova ascoltandosi, seguendo la sua natura.

Esatto! La penso anche io così. Quel "come per tutti" secondo me è ciò che ci fa sentire Stoner vicino più dei protagonisti di tanti altri romanzi. Il libro racconta la vita di Stoner che è una vita come tante altre e quindi anche come la nostra. E questa "apparente normalità" è più vera di tante altre storie che leggiamo e forse per questo riesce ad emozionarci e a toccarci profondamente.

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Ultima Modifica 18/09/2021 01:00 da guidocx84.

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19/09/2021 20:34 #54476 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Maggio 2020 - Stoner

guidocx84 ha scritto:

Concordo! Ne parlavo qualche giorno fa con un conoscente. Talvolta è come se fossimo imbrigliati nella nostra stessa vita ma una volta attuato un cambiamento (soprattutto se questo ci conduce a stare meglio), è come se divenissimo leggermente più propensi ad attuarne anche per il futuro. Questo ci dà paradossalmente maggiore tranquillità e attitudine ad abbracciare i cambiamenti.

E poi credo nella vita sia davvero meglio avere rimorsi (es. per aver fatto una scelta poi rivelatasi sbagliata) che rimpianti (es. per non aver fatto qualcosa dato che non sapremo mai cosa sarebbe potuto accadere se l'avessimo fatta).

Si Guido, è come se al cambiamento ci si possa in qualche modo allenare. Più lo si fa e meno se ne ha in qualche modo paura.

Facendo una piccola ricerca ho trovato un interessante PPT di una prof.ssa, Paola Benevene, che insegna psicologia del lavoro e delle organizzazioni alla LUMSA di Roma. E' dedicato al tema della motivazione e include le principali teorie psicologiche che spiegano come noi esseri umani dirigiamo il nostro comportamento verso uno scopo. Penso possa essere interessante in relazione al tema in cui siamo incappati e quindi lo allego di seguito: 

File allegato:

Nome del file: L_24_Lamot...one.pptx
Dimensione del file:434.81 KB
.



 

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Carlos Ruiz Zafon
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26/06/2023 17:23 #63801 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Maggio 2020 - Stoner
Ho deciso di leggere "Stoner" grazie alla Challenge di quest'anno, che sfidava a recuperare un libro d'oro del Club, e devo dire che non potevo fare scelta migliore (anche se anche "Leggere Lolita a Teheran" promette bene, e me lo serbo per il futuro).

Sono partita con l'intenzione di andare piano piano, anche per confrontarmi con Alice, con cui condividerò la lettura, ma complici diverse ore in aeroporto non ce l'ho fatta. La storia mi ha coinvolta enormemente e non riuscivo a smettere di leggere. Alla fine ho pianto.

Anche la discussione qui sul forum è interessante e ricca di spunti, ma aspetto di avere metabolizzato un altro po' la lettura; e aspetto Alice, sperando che ne esca una bella appendice di discussione. :)

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
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26/06/2023 18:47 #63802 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Maggio 2020 - Stoner

lettereminute ha scritto: Ho deciso di leggere "Stoner" grazie alla Challenge di quest'anno, che sfidava a recuperare un libro d'oro del Club, e devo dire che non potevo fare scelta migliore (anche se anche "Leggere Lolita a Teheran" promette bene, e me lo serbo per il futuro).

Sono partita con l'intenzione di andare piano piano, anche per confrontarmi con Alice, con cui condividerò la lettura, ma complici diverse ore in aeroporto non ce l'ho fatta. La storia mi ha coinvolta enormemente e non riuscivo a smettere di leggere. Alla fine ho pianto.

Anche la discussione qui sul forum è interessante e ricca di spunti, ma aspetto di avere metabolizzato un altro po' la lettura; e aspetto Alice, sperando che ne esca una bella appendice di discussione. :)

Cavoli adesso devo correre per raggiungerti, considerando che ho preso in mano il Kindle solo oggi :P sono felice che ti sia piaciuto, cerco di raggiungerti nel più breve tempo possibile perché sono davvero curiosa di confrontarmi con te!

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26/06/2023 18:58 #63803 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Maggio 2020 - Stoner

Ho deciso di leggere "Stoner" grazie alla Challenge di quest'anno, che sfidava a recuperare un libro d'oro del Club, e devo dire che non potevo fare scelta migliore (anche se anche "Leggere Lolita a Teheran" promette bene, e me lo serbo per il futuro).

Sono partita con l'intenzione di andare piano piano, anche per confrontarmi con Alice, con cui condividerò la lettura, ma complici diverse ore in aeroporto non ce l'ho fatta. La storia mi ha coinvolta enormemente e non riuscivo a smettere di leggere. Alla fine ho pianto.

Anche la discussione qui sul forum è interessante e ricca di spunti, ma aspetto di avere metabolizzato un altro po' la lettura; e aspetto Alice, sperando che ne esca una bella appendice di discussione. :)

E' tra quei libri che mi fanno desiderare di perdere la memoria per poterli rileggere nuovamente da zero :D
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27/06/2023 10:56 #63807 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Maggio 2020 - Stoner
Stoner rimane tra i libri più belli che ho letto qui sul Club. Ma se mi chiedeste il perchè farei fatica a dare una risposta. L'autore crea quella specie di magia  che ci s'aspetta (e che spesso si fa attendere) da un romanzo.

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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