VFolgore72 scrive:
mi ha sorpreso moltissimo, che pur essendo una dea, vede solo quando è presente fisicamente
E' molto interessante cercare di entrare nella mentalità di un uomo dell'antica grecia, con le sue tradizioni e le sue credenze religiose.
Le divinità greche erano persone in carne ed ossa con qualcosa in più. Innanzitutto,  chiaramente, immortali, perché è uno dei primi tratti da super-uomo che si assegna a un dio, ma anche potenti, con particolari qualità. Però erano tutti diversi tra loro. Le loro capacità superiori, che li rendevano déi, non erano uguali.
Ad esempio in pochi avevano la possibilità di vedere e conoscere tutto quello che avveniva sulla Terra, in una maniera diciamo simile all'onniscenza del dio cristiano. 
Zeus (Giove), in quanto dio degli déi, ne aveva la facoltà. Suo fratello 
Ade, in quanto dio dell'Oltretomba. Un altro dio che poteva vedere tutto sulla Terra era 
Apollo, il quale conduceva il carro alato su cui trasportava Elio, il dio del Sole. Poiché Apollo faceva il giro del mondo ogni giorno, egli poteva vedere tutto ciò che avveniva sulla Terra.
Un altro degli déi che ne aveva facoltà era 
Atlante, uno dei titani, condannato in eterno a sorreggere il mondo sulle sue spalle. Infatti è a lui che Eracle (Ercole) si rivolge nella sua dodicesima e ultima fatica, perché gli è stato chiesto di raccogliere dei frutti dorati da un giardino di cui non si conosce l'ubicazione. L'unico modo per farlo è chiedere aiuto a chi può vedere tutto, e il più accessibile tra tutti, è appunto Atlante (Apollo, conoscendo il tipo, avrebbe chiesto in cambio un tributo di sangue, come minimo!! 

 )
Si può continuare ancora con le tre 
Moire, personificazione del Destino. Loro sì che sapevano tutto! Tessevano, intrecciavano e recidevano il filo della vita di ciascun mortale, quindi si può dire che anche loro "vedevano", in un'altra maniera, ogni cosa!!
Teti, poi, in quanto ninfra è una dea di rango ancora inferiore. Fondamentale per la cultura greca, depositaria del potere dei fiumi (come le ninfe dei boschi lo erano per le piante), ma di certo non appartenente al rango gerarchico più alto. Eh... i Greci a certe cose, come la gerarchia, ci tengono assai!! 
Qui voglio proporre una riflessione su cui mi interessa molto il vostro parere: i connotati umani degli déi li rendevano automaticamente preposti a determinate sezioni della vita umana. Ad esempio si implorava Ares (Marte) prima di andare in guerra, oppure Afrodite (Venere) prima di fare un filtro d'amore per far innamorare qualcuno, oppure Cerere affinché facesse crescere un raccolto abbondante, Diana prima di andare a caccia...
Mi sembra che questa idea delle divinità, che fa parte del sostrato greco e latino, sia rimasta anche all'interno della religione cristiana, quando questa si è espansa in Occidente prendendo il posto delle antiche credenze. Mi riferisco in particolare al 
culto dei santi, dove si invocava uno piuttosto che un altro in relazione alla necessità di quel momento. Le partorienti chiedevano aiuto a 
Margherita di Antiochia, i ciechi a 
Lucia, contro il morso degli animali e in particolare contro gli animali selvatici a 
Vito, e così via. 
Francesco è diventato il simbolo della pace, ma ancora oggi 
Barbara è il simbolo della protezione contro i fulmini e gli incendi (patrona dei Vigili del Fuoco) e 
Cristoforo è spesso presente nelle automobili, e 
Giuseppe da Copertino di particolare interesse per gli studenti... Quanto a lungo potrebbe durare questa lista? Ah, non dimentichiamo la nostra Afrodite moderna, che grazie al consumismo e alla cultura di massa è diventata ancora più celebrata: 
Valentino!! 
E' un modo di pensare tipicamente occidentale e persiste dopo millenni di distanza dal mondo greco. Questo è l'aspetto su cui volevo riflettere. che ne pensate?