Non-existant user ha scritto:

Sì
Cioè, non ci avevo mai pensato, ma nel libro c'è una scena struggente in cui viene detto

Ah ecco, non ci sono ancora arrivata e non mi ricordavo fosse scritto nel libro. Io quando l’ho appreso sono rimasta come se avessi scoperto chissà che cosa ahaha


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Bibi ha scritto:

Non-existant user ha scritto:

Sì
Cioè, non ci avevo mai pensato, ma nel libro c'è una scena struggente in cui viene detto

Ah ecco, non ci sono ancora arrivata e non mi ricordavo fosse scritto nel libro. Io quando l’ho appreso sono rimasta come se avessi scoperto chissà che cosa ahaha


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Cavolo! Ho appena fatto una gaffe pazzesca!
Confermo comunque che è una cosa molto figa in realtà

Non-existant user ha scritto:

Cavolo! Ho appena fatto una gaffe pazzesca!
Confermo comunque che è una cosa molto figa in realtà

No, perché?

E' meraviglioso leggere tutti i vostri commenti su questo libro, che sono molto felice ci stia dando delle impressioni così variegate!!

Margarethe grazie per la citazione del capitolo del libro sulla derivazione dei santi cristiani dalle divinità greche. E' un argomento su cui spesso mi ritrovo a pensare e mi fa piacere leggere un saggio a proposito!!

Federico, la sera del 18 marzo anche in Basilicata, la mia regione d'origine, si bruciano le sterpaglie in onore (oggi) di san Giuseppe, per la festa del papà. In realtà il rito, come ben dici tu, è più antico e risale a tempi pagani. Tra l'altro suonano simili anche i nomi: da voi è fogaraccia e in Basilicata è fucarazzi. La comune origine etimologica è chiara, anche se poi le parole si sono evolute diversamente...
Davvero molto interessante scoprire che quella dei falò di san Giuseppe non è una tradizione solo meridionale, come pensavo!

Bibi, in effetti non è una cosa così fuori contesto il fatto che il nome Patroclo e il nome Cleopatra siano tanto simili!
Non ci avevo riflettuto e non l'avevo notato, ma in effetti sono entrambi gli stessi nomi, tipo il maschile e il femminile in una forma irregolare, perché entrambi sono composti dalle parole Gloria (kleos) e Patria, quindi entrambi significano, etimologicamente, Gloria della patria.
Grazie per avermelo fatto notare, perché me lo rigiocherò sicuramente con i miei studenti!!!

Comunque ho appena finito il capitolo 26, dopo il megalitigio (senza fuochi e fiamme, però... tutti molto composti, questi greci!!)

Non-existant user ha scritto:

Cavolo! Ho appena fatto una gaffe pazzesca!
Confermo comunque che è una cosa molto figa in realtà

Più che una gaffe uno spoiler... Ma ti perdoniamo perchè sei nuova del club. A me personalmente poi gli spoiler non disturbano.

Finalmente sono arrivata ad un punto della lettura che mi sta coinvolgendo di più!

Continuo a non amare la scrittura della Miller, soprattutto nei dialoghi, mi appare fredda, però la storia raccontata è bella. La mitologia greca ha sempre il suo grande fascino.

Nautilus ha scritto:

Non-existant user ha scritto:

Cavolo! Ho appena fatto una gaffe pazzesca!
Confermo comunque che è una cosa molto figa in realtà

Più che una gaffe uno spoiler... Ma ti perdoniamo perchè sei nuova del club. A me personalmente poi gli spoiler non disturbano.

Sì, era per intendere lo spoiler!

chiedo ancora venia, starò ancora più attenta in futuro

Nautilus ha scritto:

Non-existant user ha scritto:

Cavolo! Ho appena fatto una gaffe pazzesca!
Confermo comunque che è una cosa molto figa in realtà

Più che una gaffe uno spoiler... Ma ti perdoniamo perchè sei nuova del club. A me personalmente poi gli spoiler non disturbano.

Ho già letto questo libro quindi nessun problema, nessuna gaffe, nessuno spoiler

Libro terminato. Non mi ha particolarmente entusiasmato, la narrazione è semplice, scorre abbastanza ma la rivisitazione della storia fra Patroclo ed Achille non mi ha fatto battere il cuore, ma concordo con chi ha sostenuto come Folgore che può essere una lettura utile per avvicinarsi al mondo della mitologia greca.
All'inizio certe parti le ho trovate un po' lente alla fine con la guerra c'è stata molta più azione e quindi meno noia.



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Terminato.
Una decina di anni fa ho letto “ il canto di Troia" di Collen McCullaugh e leggendo il romanzo della Miller ricordavo anche l'altro libro. La McCullaugh faceva raccontare ad ogni personaggio dell’iliade la propria storia e il proprio vissuto durante la guerra decennale. Anche nel Canto di Troia, Achille mostra la sua duplice natura : fredda e spietata e umana (in particolare nell'episodio del sacrificio di Ifigenia).
La Miller si concentra invece sulla vita di Achille e di Patroclo , restituisce memoria e dignità a questo personaggio secondario , ricordato solo per la sua morte che ha fatto scatenare l'ira di Achille
La parte del romanzo che ho amato di più E che a mio parere da al romanzo un tocco di originalità sono le ultime pagine