bibbagood post=58222 userid=1044Ma rallentateeeee
Io se ce la faccio a unirmi alla lettura, lo farò non prima di una decina di giorni e sarebbe bello se ci fosse ancora qualcuno con cui commentare
è che è tanto breve!
marcoatl post=58219 userid=6946In questo capitolo Mauriac introduce anche il personaggio di Anne, cognata di Thérèse ma anche, e soprattutto, sua amica d’infanzia. Dalla descrizione di alcuni ricordi di Thérèse, notiamo come le due fossero particolarmente legate, e complementari l’una all’altra, durante gli anni della loro fanciullezza.
Anne penso simboleggi quella semplicità di carattere, quella innocenza e purezza di sentimenti che mancano in Thérèse e a cui sembra inconsciamente attratta. Anche se nel profondo sembra intuire di non poter ottenere. Anne è tanto pura e innocente quanto Thérèse si sente oscura e complicata. E tormentata da un vago e indefinito malessere dovuto alla condizione esistenziale in cui è costretta a vivere. Thérèse è “prigioniera” di un matrimonio che non la soddisfa e di una società che la opprime e la giudica ad ogni occasione.
Non avevo notato le differenze tra Anne e Thérèse, in effetti mi ero concentrata più sulla similitudine della loro situazione e dei loro sentimenti: entrambe sono destinate alla stessa "fine" e alla stessa esistenza in gabbia. Mi piace molto la loro complicità e l'aiuto che Thérèse vorrebbe dare all'amica. Anche se è innamorata di lei e sa che non ci potrà mai essere nulla, prova compassione per la situazione dell'amica e pena perché è un po' più avanti di lei e sa già cosa la aspetta.
Capisco la difficoltà di Vanna di comprendere appieno la protagonista, al giorno d'oggi non si direbbe proprio che si tratti di una donna matura: si lascia vivere con apatia e poi ci rimette il marito. Però è anche vero che alla sua epoca non c'era molta scelta e se provo a immedesimarmi mi sento male per lei. Non so come tante donne in passato abbiano potuto accettare di vivere solo allo scopo di procreare e servire un uomo, provo empatia quando i suoi discorsi più intelligenti e profondi di quelli degli altri la portano ad essere ignorata con sufficienza, e quando sente che i parenti tengono a lei solo perché è l'involucro di una progenie; dunque capisco anche perché non ami un bambino che non ha mai voluto.
Al momento sta cercando di capire come mai ha danneggiato il marito, ma lei stessa non riesce a sbrogliare la matassa: le azioni non sono mai frutto di un'unica e chiara motivazione.