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Mi aspettavo anch’io un'evoluzione del personaggio di Anne ma sembra che anche lei sia diventata, come Jean, un elemento funzionale del romanzo. La sua figura ha finito per mettere in risalto quello che Thérèse sarebbe diventata se non avesse coraggiosamente assecondato quel sentimento forte di ribellione che la consumava. Con la sua sottomissione, Anne mette anche in risalto la figura di Thérèse e la suaQuando termino un libro poi ci rimugino un po' su, è inevitabile, per non far scappare subito le sensazioni provate in lettura.
Sono rimasta molto delusa dal personaggio di Anne, mi sembrava che promettesse bene e invece... All'inizio Mauriac ce la descrive come una ragazza semplice, poco colta (quantomeno non legge i libri come fa Thérèse), fortemente influenzata da un'educazione cattolica. L'incontro con Jean l'aveva posta sotto una luce diversa, almeno ai miei occhi, e invece si è docilmente sottoposta alle regole della famiglia, ma quello che mi fa più male è che non abbia minimamente cercato di parlare con Thérèse, di provare a capirla, dimenticando il loro rapporto così confidenziale.
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Grazie mille per questi approfondimenti, davvero interessanti per capire un po´ meglio i vari aspetti, pensieri e comportamenti di questo personaggio, e il finale del libro che mi ha lasciato un po´ insicura sulle mie impressioni finali (ma da quel che ho letto, è una sensazione comune). Sicuramente leggere il personaggio di Therese come la voce in prima persona dell´autore contestualizza meglio molte cose, secondo me.marcoatl post=58332 userid=6946
. Io mi fermo alla prima perché la ritengono l'espressione autentica del travaglio che Mauriac attraversa e della "soluzione" che trova per poter superare questo periodo di crisi.
Sappiamo che Mauriac era cattolico e da quanto riportato nella bella introduzione scritta dal traduttore dell’edizione inglese che sto leggendo (non sono riuscito a trovare una versione ebook in italiano), egli stava attraversando un periodo di crisi quando scrive Thérèse, come un po’ tutta la generazione alla quale appartiene. Quella “generazione perduta” degli anni a cavallo tra le due guerre mondiali che non si rispecchia più nei valori tradizionali della società e della famiglia che hanno per tanto tempo definito le epoche precedenti.
Non per altro Mauriac viene “attaccato” dalla stampa cattolica del tempo come uno scrittore “ossessionato” da personaggi caratterizzati da una “psicologia perversa”. In un libro pubblicato nel 1965 dallo studioso accademico Cecil Jenkins, l’autore riporta una conversazione in cui Mauriac afferma (la traduzione è mia): “Thérèse Desqueyroux è infatti un romanzo di rivolta. La storia di Thérèse rappresenta tutto il mio dramma, una protesta, un grido… E potrei facilmente dire, anche se non ho mai preso in considerazione l’idea di avvelenare qualcuno, che Thérèse Desqueyroux sono io.”
E poi ancora, in una conversazione con il figlio Claude: “In un certo senso, Thérèse Desqueyroux sono io. Ho rappresentato in lei tutta l’esasperazione che ho provato nei confronti di una famiglia che non riuscivo più a tollerare”.
Per rispondere alla domanda di Paola sulla “continuazione” di Thérèse, e sempre facendo riferimento all’introduzione che ho citato in precedenza, sembra che i due racconti e romanzo successivi elencati da Vincenzo siano una sorta di “mea culpa” da parte dell’autore per essersi allontanato dalla dottrina ed insegnamenti cattolici durante il suo periodo di crisi. Pare che il giudizio morale nei confronti di Thérèse contenuto in queste opere successive sia così forte che Jean-Paul Sartre, dopo aver letto “La fine della notte”, sente il bisogno di attaccare Mauriac definendolo un "puro moralista" e negargli il titolo di romanziere. Spero di non aver scoraggiato nessuno nel voler forse leggere anche queste opere successive per valutare personalmente
Pur se le apparenze sociali non vengono messe in discussione per il bene della famiglia, Bernard le apre comunque una via d'uscita, una sorta di compromesso, perché lei possa trovare altrove la sua felicità e questo finale che non chiude, che lascia ancora del vuoto da riempire, che i racconti successivi forse potranno far luce, mi aiuta a guardare meglio dentro il personaggio, dietro la maschera, cogliendo uno spiraglio sul suo essere da un lato non del tutto estranea a quelle regole sociali che non respinge a priori, a cui inizialmente credevo, ma ne rifiuta l'eccessivo rigore quando esso si oppone ai sentimenti, alle proprie aspirazioni, dall'altro prigioniera di un disagio interiore che però non credo premonitore d'istinti malvagi, al contrario, di pura inquietudine che il corso degli eventi ha trasformato in quella che definirei banalità del male.
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Bella questa simbologia che hai letto nella zia di Thérèse, Alice. Mi aiuta a chiarirne il significato ed il messaggio implicito che forse Mauriac ha voluto celare nel personaggio.La zia di Therese sorda come la società che circonda Therese e incapace di sentire il suo disagio e la sua inquietudine.
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Grazie Miriam, sei molto gentile! Hai proprio ragione. Qui Therese ci ha messo alla prova e il risultato è davvero sorprendente.Vincenzo ho adorato la tua chiave di lettura. Grazie mille
Credo che tutti noi provando ad interpretare Therese abbiamo contribuito a svelarne le complesse sfaccettature e ci hanno spinto a soffermarci e riflettere su degli aspetti importanti.
Grazie a tutti, è troppo speciale leggervi.
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Therese è un personaggio dirompente, anticonvenzionale, scomodo per il tempo e il luogo in cui vive ed è lei la prima a pensare ciò di sé, per questo vuole darsi delle regole, trovare delle certezze, nel matrimonio, nella famiglia, nella proprietà, credendo così di scacciare i pensieri sbagliati. Non sempre si ha il coraggio di essere se stessi.E allora mi chiedo: ma quando ci sorprendiamo dei pensieri e soprattutto dell'apparente remissività o apatia di Therese, siamo davvero così sicuri di non poterla comprendere?
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Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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