Martedì, 04 Novembre 2025

Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

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13/03/2022 09:53 #58407 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

Ho terminato il IV capitolo e piano piano la personalità di Therese sta venendo fuori. È innamorata di Anne? A me pare di sì, ma forse non se ne rende conto o non lo vuole ammettere. È gelosa che Anne provi certi sentimenti nei confronti del giovane innamorato, ma è gelosa perché ama Anne oppure perché il suo matrimonio non vive la stessa intensità di sentimenti?
Bernand è un uomo troppo semplice, Therese non può amarlo, né può essere amata da lui come lei vorrebbe.
Secondo me è un po' tutte e due le cose, in un primo momento è sopraffatta dalla gelosia, ma poi mi sembra che non riesca ad accettare la possibilità di un amore coinvolgente che stona così tanto con il sentimento che invece prova lei.

Nautilus post=58401 userid=50404
Mi ha lasciato un po' perplessa però che Therese, più intelligente e colta di Anne, accetti passivamente un matrimonio di convenienza ritenendolo come l'unica cosa possibile se non addirittura giusta. Mentre Anne, ragazza più semplice e ingenua, si ribella invece al matrimonio di convenienza e si lascia travolgere da un amore passionale (devo leggere il VI CAPITOLO).
Avrei detto possibile il contrario.
 

Ho terminato il capitolo sette e anche io ancora non capisco bene perchè Therese abbia accettato cosi passivamente il matrimonio con Bernard, senza neanche metterlo in discussione. In realtà dice che Bernard rispetto alla maggior parte degli uomini che potevano capitarli è culturalmente più elevato, però non mi sembra che questo possa esser stato un elemento a cui ha dato particolarmente peso nella decisione; una decisione che sembra non aver neanche preso veramente, ma solo accettato, senza chiedersi molto altro. Che invece Anne si comporti cosi non mi stupisce troppo, a volte l'ingenuità e l'ignoranza credo permettano di vivere più liberamente le emozioni.

L'incontro con Jean finora mi sembra una occasione inaspettata per Therese di dover affrontare in forma concreta quel che fino a quel momento era vissuto solo a livello emotivo e personale; improvvisamente viene confrontata con una altra realtà, deve mettere in discussione chi è e cosa vuole, mentre finora era una sorta di irrequietezza che accettava e a cui si abbandonava con pensieri vaghi.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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13/03/2022 21:55 #58415 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Ho letto il capitolo VII e sono giunta alle stesse considerazioni di Bea.
Fondamentalmente Therese, pur avendo studiato in una scuola laica e avendo ricevuto dal padre una educazione anticlericale, non è che abbia questa grande conoscenza. È una donna intelligente e con una cultura superiore alla media di Argelouse che tuttavia non è questo gran metro di paragone. Ecco allora che Bernand le sembra il meno peggio per i suoi parametri, ma lei è irrequieta e forse non comprende neanche il perché e vuole reprimere questa irrequietezza, credendo che sia sbagliata, trovando rifugio nel matrimonio.
Poi arriva Jean e le parla dell'universo dove vivono esseri esigenti e che bramano solo conoscere, comprendere.
Voi capite che Jean è forse la risposta a tutte le sue irrequietezze! Quando a un essere pensante gli dai la possibilità di conoscere non gli si può chiedere di ignorare. Perché è questo che l'irrequieta Therese avrebbe dovuto continuare a fare per far andare avanti il suo matrimonio.
Me la sono immaginata Therese, ragazza sveglia, intelligente, arguta, discretamente acculturata, che ha un'irrequietezza che neanche lei sa da dove le derivi. Vive in una piccola località dove la gente è semplice e le aspirazioni di conoscenza di Therese vengono represse. Deve andare in sposa a Bernand che tutto sommato non è male, ha le proprietà ed è meglio di molti altri. Il matrimonio le sembra la cosa giusta anche se capisce subito di aver commesso un errore sposandolo, ormai è in gabbia. L'amore di Anne per Jean, prima, la conoscenza di Jean dopo, renderanno l'esistenza di Therese troppo dolorosa, secondo me si rende conto di vivere una vita squallida, comprende che le sue idee non sono sbagliate, che c'è molto altro oltre Bernard, le proprietà e Argelouse. Lei deve uscire dalla gabbia. 
Forse mi sbaglio, ma ho come la sensazione che questo romanzo sia la storia dell' emancipazione di Therese.
 

MEMENTO AUDERE SEMPER
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14/03/2022 00:39 - 14/03/2022 00:54 #58417 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

bibbagood post=58407 userid=1044 Ho terminato il capitolo sette e anche io ancora non capisco bene perchè Therese abbia accettato cosi passivamente il matrimonio con Bernard, senza neanche metterlo in discussione. In realtà dice che Bernard rispetto alla maggior parte degli uomini che potevano capitarli è culturalmente più elevato, però non mi sembra che questo possa esser stato un elemento a cui ha dato particolarmente peso nella decisione; una decisione che sembra non aver neanche preso veramente, ma solo accettato, senza chiedersi molto altro.

Sono due le ragioni principali per cui penso che Thérèse abbia finito per accettare il matrimonio con Bernard.
C’è innanzitutto l'illusione nel credere, come ha già notato Nautilus, che il matrimonio e l’accettazione delle “regole” di convivenza potessero in qualche modo procurarle quella serenità, quell’”ordine”, di cui il suo animo tormentato sente di avere bisogno.
Poi non dimentichiamo che Thérèse è figlia unica e la convinzione di sistemarsi economicamente sposando Bernard, che il padre deve averle inculcato, rappresenta anche un elemento importante nel convincersi (ingannarsi) dell’”inevitabilità” di questa scelta. 
Le pressioni della famiglia e della società in cui vive Thérèse, infatti, sono molto forti mentre la sensazione di non volersi adattare alle convenzioni che le vengono imposte non sono forse ancora così intense da darle l’energia e il coraggio di mettere in dubbio il matrimonio.
D’altronde, purtroppo, non credo ci fossero molte opportunità per una donna del tempo, e “costretta” a vivere in un paesino di provincia come Saint-Clair, di ottenere la propria indipendenza economica e affermarsi come individuo senza, per questo, essere soggetta a stigma ed emarginazione.
Queste motivazioni, coscienti o meno che siano, penso costituiscano quindi una forma di razionalizzazione che la portano a convincersi ed accettare che il matrimonio con Bernard costituisca il “miglior” compromesso possibile nel momento in cui decide di sposarlo.
Ultima Modifica 14/03/2022 00:54 da marcoatl.
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14/03/2022 03:24 #58418 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

marcoatl ha scritto:

bibbagood post=58407 userid=1044 Ho terminato il capitolo sette e anche io ancora non capisco bene perchè Therese abbia accettato cosi passivamente il matrimonio con Bernard, senza neanche metterlo in discussione. In realtà dice che Bernard rispetto alla maggior parte degli uomini che potevano capitarli è culturalmente più elevato, però non mi sembra che questo possa esser stato un elemento a cui ha dato particolarmente peso nella decisione; una decisione che sembra non aver neanche preso veramente, ma solo accettato, senza chiedersi molto altro.

Sono due le ragioni principali per cui penso che Thérèse abbia finito per accettare il matrimonio con Bernard.
C’è innanzitutto l'illusione nel credere, come ha già notato Nautilus, che il matrimonio e l’accettazione delle “regole” di convivenza potessero in qualche modo procurarle quella serenità, quell’”ordine”, di cui il suo animo tormentato sente di avere bisogno.
Poi non dimentichiamo che Thérèse è figlia unica e la convinzione di sistemarsi economicamente sposando Bernard, che il padre deve averle inculcato, rappresenta anche un elemento importante nel convincersi (ingannarsi) dell’”inevitabilità” di questa scelta. 
Le pressioni della famiglia e della società in cui vive Thérèse, infatti, sono molto forti mentre la sensazione di non volersi adattare alle convenzioni che le vengono imposte non sono forse ancora così intense da darle l’energia e il coraggio di mettere in dubbio il matrimonio.
D’altronde, purtroppo, non credo ci fossero molte opportunità per una donna del tempo, e “costretta” a vivere in un paesino di provincia come Saint-Clair, di ottenere la propria indipendenza economica e affermarsi come individuo senza, per questo, essere soggetta a stigma ed emarginazione.
Queste motivazioni, coscienti o meno che siano, penso costituiscano quindi una forma di razionalizzazione che la portano a convincersi ed accettare che il matrimonio con Bernard costituisca il “miglior” compromesso possibile nel momento in cui decide di sposarlo.


Una terza ragione che ho dimenticato di citare, e che penso sia anche importante, è che Thérèse immagina che il matrimonio con Bernard le permetterà di essere più vicina e trascorrere più tempo con Anne, per la quale prova una forma d’amore inespresso. Nel tentativo di recuperare e poter così rivivere più volte l’atmosfera e i momenti felici trascorsi insieme durante quell’estate della loro infanzia ad Argelouse.
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14/03/2022 08:38 #58420 da gavi
Risposta da gavi al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Noto che alcuni leggono il matrimonio come forma di accettazione passiva però io la vedo diversamente e cioè vedo sullo sfondo un calcolo di convenienza in questo legame che sebbene frutto di un accordo combinato e non di sentimenti, tale da indurre a pensare a una forma di rassegnazione, è il fiuto per gli affari, che le discende dal senso di proprietà, a giocare un ruolo non minoritario nel convincerla ad accettare in quella direzione, alla quale poi sappiamo vi si arrende il giorno stesso delle nozze, avendo compreso di essersi votata con quella scelta a una vita infelice. Infatti lei afferma che non l'avevano lasciata indifferente i duemila ettari di terra di Bernard e "ha sempre avuto il senso della proprietà".
Inoltre lei cerca normalità, come dichiara, affetti che già il sentimento per Anne sembra garantirle, un modo per ricomporre quell'equilibrio interiore tormentato dalla inquietudine che l'accompagna sin da piccola.
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14/03/2022 09:10 - 14/03/2022 09:10 #58422 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Io penso che sia metà e metà. In parte è calcolo, Thérèse è una ragazza intelligente e sa di aver trovato una buona sistemazione, migliore di tante altre, non male insomma, anche se in parte è perché non sa che cos'altro c'è "là fuori", non immagina o non è alla sua portata una vita altrove, allora tanto vale trovare una buona sistemazione, che ha anche il vantaggio, come è stato detto, di rimanere accanto ad Anne. Però questi calcoli non sono perfetti: il suo corpo si ribella, il senso di oppressione è micidiale, la realtà del suo matrimonio con Bernard la prende come un treno in faccia (specialmente per gli aspetti carnali, in cui è presente un elemento di brutalità inaspettata che la sconvolge: violenza, prevaricazione, incapacità di mettere i due corpi in un rapporto sincero, completa ignoranza di come funziona un rapporto sessuale? Tutte queste cose assieme?). Per non parlare di quello che le succederà dal capitolo X in avanti...

Attenzione: Spoiler!

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
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14/03/2022 13:09 #58423 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

Margarethe post=58399 userid=5087

Mi ritengo molto fortunata perché il caso ha voluto che le mie ultime letture (i racconti della Woolf, Anna Karenina e ora Therese) hanno tutte come protagoniste donne che vivono il matrimonio come una gabbia, donne che nel matrimonio si spengono, si avviliscono e cercano una via di fuga. Queste letture mi stanno permettendo di mettere a confronto i vari personaggi femminili dei diversi libri, di confrontare le loro reazioni di fronte al loro malessere coniugale e di vedere come i vari autori (e che autori, parliamo di Tolstoj, Woolf e Mauriac) tracciano la personalità di queste donne. Un'analisi per me davvero interessante.
Per chi ne avesse voglia, dopo aver finito di leggere il libro di Mauriac, consiglio la lettura di due racconti brevi della Woolf, Lappin e Lapinova e L'eredità. Entrambi hanno come protagoniste delle mogli ed entrambi svelano il pensiero interiore di queste donne in relazione al loro matrimonio. 
Continuo a leggere di Théresé  

Anch'io come te sono rimasta avviluppata da riflessioni sui personaggi femminili, oltre a Thérèse e i personaggi femminili della Woolf sto leggendo i vostri commenti su Anna Karenina (che lessi anni fa). L'ultimo scritto che ho postato su Virginia Woolf mi ha messo una pulce nell'orecchio: queste donne affermano di ritenere brutta la scrittura maschile anche di alcuni pilastri della letteratura. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la visione in questi giorni della terza serie di "Un'amica geniale" in cui Lenù scrive un saggio femminista criticando l'immagine della donna falsa costruita dagli scrittori uomini, e in particolare cita "Madame Bovary" dicendo a sua figlia "tu l'hai letto?" "No" "Non farlo mai". Da quel momento non riesco a togliermi questo dilemma dalla mente, perché al tempo apprezzai Madame Bovary, Anna Karenina e ho apprezzato Thérèse. è vero che il movimento femminista criticò negli anni '70 questi personaggi femminili? Secondo voi davvero non rappresentano correttamente la donna? Avete notato delle differenza tra i personaggi femminili di scrittori uomini e quelli di scrittrici donne?

P.S. Forse il topic non è corretto, ma prende spunto da varie conversazioni sul forum e mi sembrava un peccato non approfittare dello spunto di Francesca per provare a imparare qualcosa da tutte queste letture condivise 

Greta dovresti aprire un topic a parte, perché troppo avrei da dire sulle donne raccontate dagli uomini e rischiamo di andare off topic.
Vorrei solo dire che ho apprezzato molti personaggi femminili descritti da scrittori uomini e non ne farei una differenza di genere, ma di sensibilità dell'autore. Un grande scrittore, a prescindere da uomo o donna che sia, sa cogliere le sfumature dell'animo umano e sa riprodurle, ecco perché il lettore si identifica. È solo una questione di sensibilità. 
è chiaro che autori o autrici di scarsa sensibilità falliranno nel descrivere l'interiorità dei loro personaggi, però non credo che essere grande scrittore sia garanzia di una rappresentazione corretta della donna. Ricordo ad esempio come abbiamo storto il naso leggendo I Miserabili. Ogni scrittore è influenzato dal proprio tempo e in effetti anche i più grandi illuminati e avanti secondo il proprio tempo hanno scritto cose maschiliste o hanno fallito nella descrizione della donna. Secondo me vale la pena di discuterne qui, se qualcuno è interessato, alla fine concerne sempre il romanzo che stiamo leggendo ed è una riflessione un po' più approfondita rispetto alla discussione sulle azioni e le scelte di Thérèse.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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14/03/2022 16:05 #58424 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Ho appena terminato questo splendido libro. Purtroppo per una questione di tempo non sono riuscita a commentare di volta in volta e mi spiace moltissimo. Vi ho seguito però e letto con enorme piacere ogni vostro commento che non ha fatto altro che impreziosire la figura di questo controverso personaggio. 
Vi ringrazio davvero e soprattutto Vincenzo per averlo proposto!
Inizio col dire che non conoscevo Mauriac. Il suo stile realista, privo di fronzoli, mi ha catturata sin dalle prime righe e ho trovato sorprendente il talento evidente nel  ritrarre con sensibilità e grande intensità un animo femminile ruvido e complesso quanto quello di Therese. Sicuramente per un uomo richiede una maggior capacità di immedesimazione.
Ho sentito molto questo personaggio perché spesso mi sono rivista nella sua irrequietezza e nei suoi tormenti inconfessati.
Conosco come molte donne quella fame di libertà, di azione, di conoscenza. Quel volersi sottrarre alla gabbia delle convenzioni sociali andando alla ricerca di se stesse. Irrompere come un fiume in piena abbattendo ogni preconcetto e fluire liberamente scavalcando ogni barriera.
Comprendo la passività che ingloba Therese e il suo vivere. È quella che ci fa rifugiare nella sicurezza delle certezze, quella da cui ci lasciamo cullare per indolenza e con inerzia perché ci preserva dai dispiaceri che l'essere disposti a vivere con coraggio comporta, ovvero il rischio di rincorrere una libertà fatta di infinite incognite e con esse tutto ciò che ne consegue. Uno dei tanti compromessi della vita.
Tra questi Therese accetta il matrimonio,
 "Non cercava tanto una proprietà, un possesso, quanto un rifugio. Entrava in un ordine, si metteva in salvo."
Non si accorge di essere stata  ingabbiata fino a quando la creatura non ode il suono delle sbarre che si chiudono alle sue spalle. Inizia così il suo affanno e il suo desiderio incessante di riappropiarsi di se stessa.
Tuttavia si abbandona allo stato delle cose adattandosi per sopravvivere. Ma mentire può essere un grosso fardello:
"Chiunque sa dire parole ingannatrici, ma le parole del corpo esigono ben altra abilità. Il più delle volte Bernard, già quasi all'apice del piacere, scopriva all'improvviso la sua solitudine e il cupo accanimento s'interrompeva. Tornava sui suoi passi e mi trovava come se fossi stata ributtata dal mare su una spiaggia, i denti stretti, fredda".
Il rifiuto del corpo è il primo sintomo di rivolta. L'autore porta alla luce un aspetto intimo fondamentale e sicuramente di cui è difficile parlare. Credo che molte di noi donne riescano a capire ciò che sta capitando a Therese. Un argomento che in ogni tempo si fa fatica a condividere. Lo stesso vale per la difficoltà nell'accettare una gravidanza e la maternità. Thérèse infatti dice: 
"Mi avrebbero sacrificato a quell'embrione. Andavo perdendo il senso della mia esistenza individuale."
(@Greta anche a me in molte affermazioni e dilemmi questo personaggio mi ricorda Lila e Lenù, così come lo stile della Ferrante, essenziale introspettivo e a volte corrosivo, si avvicina a quello di Mauriac. Trovo calzanti inoltre i paragoni con Anna Karenina e i personaggi femminili dei racconti della Woolf.)
Affermare la sua individualità diventa quindi un esigenza sempre più forte per Therese che la sospinge a commettere azioni immorali tanto quelle di cui la società a cui si è abituata è intrisa, nonostante i moralismi. Credo che essa stessa si metta alla prova per cercare un punto di rottura definitivo con cui sottrarsi a quel circolo vizioso e prima con l'omissione e poi con l'azione traduce le sue passioni in un accanimento disperato come a voler recidere l'essere a cui è stata incorporata e incatenata.
" Con lentezza metodica l'avrebbero soffocata"..."bisognava senza riflettere con impeto animalesco uscire da quelle tenebre, da quella caligine, raggiungere l'aria libera, presto! Presto!"
Nel confronto finale con Bernard lei parla di un'altra Therese. Questa sua doppiezza è un qualcosa che lui non potrebbe mai comprendere.
Perché una si agita nell'ombra ringhia e lotta per uscire, vera e vulnerabile. L'altra è la maschera,  calma apparente, che vive ingiustamente e appositamente creata con cura dal volere delle famiglie, della società e dai dettami religiosi.
Jean dice " accettarsi, questo obbliga i migliori di noi ad affrontare se stessi, ma a volto scoperto e in uno scontro leale"
Ed è il nuovo compromesso che accetta Therese ma questa volta per amor di se stessa.
E così, ritornando in treno e ripercorrendo il passato, finalmente fa i conti con i suoi sentimenti per Anne. Due donne all'opposto, tanto che stupisce il sentimento che la lega a quest'ultima. Eppure è la prima in grado di ribellarsi, salvo poi cadere nella rete. 
Tutti loro, Bernard, Jean, Anne, vivono di menzogne e l'animo sensibile di Therese non può accettarlo.
La voglia di indipendenza costerà a Therese un caro prezzo ma è inevitabile per questa contorta creatura che solo così può riconciliarsi con il mondo e concedersi il lusso di essere se stessa. Fortunatamente c'è il lieto fine da lei sperato e la vediamo confondersi nella folla, direzione ignota ma finalmente libera.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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14/03/2022 18:20 #58427 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Sia pure in ritardo, domani comincerò anch'io la lettura   
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14/03/2022 19:35 - 14/03/2022 19:36 #58429 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Ieri ho assistito al film Thérèse, tratto dall’omonimo romanzo di Mauriac che stiamo commentando. 
Uscito nel 2012 e diretto da Claude Miller, penso che questo adattamento cinematografico sia riuscito a trasmettere in modo chiaro e suggestivo il messaggio di fondo del romanzo e a riprodurne le atmosfere, il senso di oppressione e le certezze e inquietudini dei vari personaggi. 
La colonna sonora del film ne arricchisce la narrazione e la ricostruzione precisa degli ambienti, dei costumi d'epoca e scelta evocativa delle inquadrature paesaggistiche, ci aiutano ad immergerci nella storia e facilitano l'immedesimazione con quei personaggi, situazioni o pensieri che più risuonano dentro di noi.
A differenza del romanzo, nel film la trama è organizzata in modo cronologicamente lineare ma la fluidità del ritmo segue quella che ha scandito la mia lettura.
Naturalmente mancano alcune delle sottigliezze e approfondimenti nell'analisi dei pensieri che si possono cogliere e apprezzare soltanto leggendo il libro ma ne consiglio la visione a tutti coloro che hanno amato questa lettura e desiderano ampliarne, e prolungarne per un paio d’ore, l’esperienza 
Ultima Modifica 14/03/2022 19:36 da marcoatl.
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

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Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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