Martedì, 04 Novembre 2025

Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

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06/03/2022 14:57 #58314 da paolabb
Risposta da paolabb al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Io ho finito di leggere il testo di Mauriac, autore che conoscevo soltanto di nome, e ora ho letto e davvero apprezzato anche tutti i bei commenti qui nel Club.
Ho notato anch'io, come ha scritto @marcoatl, uno "stacco" dopo i primi tre (o quattro) capitoli, che sono poi quelli che mi sono piaciuti di più per la raffinatezza della scrittura, le consonanze simboliche fra il paesaggio nebbioso e il “mondo confuso” dell'interiorità di Thérèse (cui i "semplici" come suo marito non hanno accesso), fra il viaggio di ritorno "a casa" e quello a ritroso nel tempo fino alla felicità luminosa dell'infanzia (l'unica felicità che si riconosca nella sua vita):

L'infanzia di Thérèse: neve alla sorgente del fiume più melmoso

Per la tematica, il libro anche a me ha fatto venire in mente Madame Bovary - come pure Effi Briest, del tedesco Fontane.
Il personaggio di Thérèse però è più ambiguo, imperscrutabile. Come ha scritto Vanna, anch'io ho difficoltà a immedesimarmi in lei, stento ad arrivare a questo suo “cuore sepolto”, forse proprio perché Mauriac è molto bravo nel tratteggiare il personaggio lasciando che sia la sua alterità a caratterizzarlo, il suo essere - o, comunque, percepirsi - diversa (rispetto ai “semplici” che la circondano, a quelle persone “su misura” della sua famiglia e del suo ambiente che formano la gabbia di “sbarre viventi” in cui si trova rinchiusa): è un'alterità indefinita, circondata da un alone di vaghezza che preclude a Thérèse (e a noi lettori) non solo una spiegazione "di ciò che è stato" ma anche di ciò che potrebbe essere e forse, appunto, anche un avvicinamento. 

Due curiosità vorrei rivolgere a voi amici del Club:
la prima riguarda la altre opere che Mauriac ha dedicato al personaggio di Thérèse (un altro romanzo e due novelle: acquistando il libro ho visto online che esiste una vecchia edizione italiana dal titolo "I due romanzi di Thérèse Desqueyroux): qualcuno ne sa qualcosa di più? Viene davvero la curiosità di scoprire che ne sarà di Thérèse... come potrà evolversi - se lo farà - questa figura?

La seconda curiosità riguarda il personaggio di Jean Azévédo: cosa ne pensate?  Vedo che @ mariachiart ne hai appena scritto, mi ritrovo molto nel tuo commento...  Pur non appartenendo certo Jean alla schiera dei "semplici", Thérèse manifesta più volte distacco anche nei suoi confronti. A me pare che per Thérèse la figura di Jean sia funzionale a riconoscere che esiste un modo diverso di vivere - anche se lei non ha ancora scoperto quale potrebbe essere il proprio.
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06/03/2022 15:56 #58316 da gavi
Risposta da gavi al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

paolabb post=58314 userid=6539

Due curiosità vorrei rivolgere a voi amici del Club:

la prima riguarda la altre opere che Mauriac ha dedicato al personaggio di Thérèse (un altro romanzo e due novelle: acquistando il libro ho visto online che esiste una vecchia edizione italiana dal titolo "I due romanzi di Thérèse Desqueyroux): qualcuno ne sa qualcosa di più? Viene davvero la curiosità di scoprire che ne sarà di Thérèse... come potrà evolversi - se lo farà - questa figura?

La seconda curiosità riguarda il personaggio di Jean Azévédo: cosa ne pensate?  Vedo che @ mariachiart ne hai appena scritto, mi ritrovo molto nel tuo commento...  Pur non appartenendo certo Jean alla schiera dei "semplici", Thérèse manifesta più volte distacco anche nei suoi confronti. A me pare che per Thérèse la figura di Jean sia funzionale a riconoscere che esiste un modo diverso di vivere - anche se lei non ha ancora scoperto quale potrebbe essere il proprio.

Ciao Paolabb, grazie per il tuo intervento. Sulle tue curiosità posso soddisfare in parte la prima riportando quanto avevo già detto durante la presentazione del libro nel topic scelta del libro del mese e cioè quanto segue:
"Il romanzo, uscito nel 1927, si inserisce in una tetralogia come primo capitolo della stessa al quale seguono altri due racconti: Thérèse dal medico e Thérèse all'albergo e un romanzo “La fine della notte” uscito nel 1935, che chiude il ciclo. "  
 
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06/03/2022 16:16 #58317 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Ciao Paolabb, alla tua prima domanda ha risposto gavi, alla seconda tento di rispondere io. 
Circa Jean Azavedo, anche lui ha la sua veste simbolica, sotto la narrazione e la descrizione dl personaggio. 
Letto sotto la sua veste simbolica e non solo, Jean Azavedo è colui che si presenta come il liberatore, di quelle idee e costumi della campagna della Lande, molto pesante. Non ha caso è ebreo, questo simboleggia la internazionalità tipica degli ebrei colti, di lui si dice che è malato di tisi, ma poi si nega il fatto. torna a Parigi, città internazionale come cultura ed arti, Anne prima e Therese dopo sono affascinate da questo personaggio, Anne se ne innamora perdutamente, ma anche Therese ne resta affascinata. Sulle prima nicchia sull'incarico che gli ha dato il marito, e cioè di dissuadere Anne dal volerlo sposare, ma poi incontrandolo anche lei se ne innamora, almeno, io così ho letto fra le righe in più punti. Come Anne, anche Therese è interessata al mondo di Jean, che disprezza il matrimonio e dice a Therese che lei sola può liberarsi dalla sua prigione. 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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06/03/2022 17:50 - 06/03/2022 17:50 #58320 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

paolabb post=58314 userid=6539La seconda curiosità riguarda il personaggio di Jean Azévédo: cosa ne pensate?  Vedo che @ mariachiart ne hai appena scritto, mi ritrovo molto nel tuo commento...  Pur non appartenendo certo Jean alla schiera dei "semplici", Thérèse manifesta più volte distacco anche nei suoi confronti. A me pare che per Thérèse la figura di Jean sia funzionale a riconoscere che esiste un modo diverso di vivere - anche se lei non ha ancora scoperto quale potrebbe essere il proprio.


Anch'io sono di quest'idea: Jean è solo una boccata d'aria diversa che la spaventa (e infatti procrastina la visita) ma la fa anche sentire viva, perché le fa vedere che ci può essere una vita diversa. Mi ha ricordato un po' Vronskij per Anna: una persona a cui aggrapparsi per uscire da una vita insoddisfacente. Alla fine però,
Attenzione: Spoiler!

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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07/03/2022 15:27 - 07/03/2022 15:38 #58332 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

mariachiart post=58313 userid=6958Thérèse lascia dietro di sé davvero tanta inquietudine.

Condivido questo con te Maria Chiara (il tuo nome è giusto?)  e penso che l’obiettivo di Mauriac fosse proprio quello di lasciare nel lettore questo senso d’inquietudine che tu descrivi. Un senso d'inquietudine esistenziale e religioso vissuto da lui stesso in quegli anni.
Sappiamo che Mauriac era cattolico e da quanto riportato nella bella introduzione scritta dal traduttore dell’edizione inglese che sto leggendo (non sono riuscito a trovare una versione ebook in italiano), egli stava attraversando un periodo di crisi quando scrive Thérèse, come un po’ tutta la generazione alla quale appartiene. Quella “generazione perduta” degli anni a cavallo tra le due guerre mondiali che non si rispecchia più nei valori tradizionali della società e della famiglia che hanno per tanto tempo definito le epoche precedenti. 
Non per altro Mauriac viene “attaccato” dalla stampa cattolica del tempo come uno scrittore “ossessionato” da personaggi caratterizzati da una “psicologia perversa”. In un libro pubblicato nel 1965 dallo studioso accademico Cecil Jenkins, l’autore riporta una conversazione in cui Mauriac afferma (la traduzione è mia): “Thérèse Desqueyroux è infatti un romanzo di rivolta. La storia di Thérèse rappresenta tutto il mio dramma, una protesta, un grido… E potrei facilmente dire, anche se non ho mai preso in considerazione l’idea di avvelenare qualcuno, che Thérèse Desqueyroux sono io.
E poi ancora, in una conversazione con il figlio Claude: “In un certo senso, Thérèse Desqueyroux sono io. Ho rappresentato in lei tutta l’esasperazione che ho provato nei confronti di una famiglia che non riuscivo più a tollerare”. 
Allo stesso tempo, però, con l’evoluzione del personaggio di Thérèse, col suo trasformarsi in un’individualità liberata dal giogo di tutto ciò che rappresenta un’imposizione sociale o un dovere religioso, Mauriac sembra voglia suggerirci che esiste la possibilità di poter trovare la nostra dimensione, quello che costituisce la nostra vera essenza e di "rompere" con la tradizione se la percepiamo come un elemento soffocante che ci sopprime invece di darci la possibilità di crescere e prosperare interiormente. Certo ci vuole forza e soprattutto coraggio e né Mauriac né Thérèse, alla fine, ci dicono quale sia il percorso giusto da seguire, ma è comunque questo il messaggio che ho letto nel libro. 
Per rispondere alla domanda di Paola sulla “continuazione” di Thérèse, e sempre facendo riferimento all’introduzione che ho citato in precedenza, sembra che i due racconti e romanzo successivi elencati da Vincenzo siano una sorta di “mea culpa” da parte dell’autore per essersi allontanato dalla dottrina ed insegnamenti cattolici durante il suo periodo di crisi. Pare che il giudizio morale nei confronti di Thérèse contenuto in queste opere successive sia così forte che Jean-Paul Sartre, dopo aver letto “La fine della notte”, sente il bisogno di attaccare Mauriac definendolo un "puro moralista" e negargli il titolo di romanziere. Spero di non aver scoraggiato nessuno nel voler forse leggere anche queste opere successive per valutare personalmente . Io mi fermo alla prima perché la ritengono l'espressione autentica del travaglio che Mauriac attraversa e della "soluzione" che trova per poter superare questo periodo di crisi.
Infine, anch’io come te, Graziella e Margarethe penso che il personaggio di Jean sia solo un elemento funzionale e simbolico del racconto per confermare in Thérèse, come anche tu hai colto, l’esistenza di un “modo diverso di vivere” ed intensificare in lei il desiderio di volerlo ottenere.
 
Ultima Modifica 07/03/2022 15:38 da marcoatl.
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07/03/2022 15:46 #58333 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Mannaggia, purtroppo sembra che questo libro non esista in ebook :-( Peccato, i vostri commenti mi ispiravano un sacco e mi sarei unita volentieri. Ho visto che ne hanno tratto anche un film, magari sarò più fortunata con quello.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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07/03/2022 17:02 - 07/03/2022 17:11 #58335 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

bibbagood post=58333 userid=1044Mannaggia, purtroppo sembra che questo libro non esista in ebook :-( Peccato, i vostri commenti mi ispiravano un sacco e mi sarei unita volentieri. Ho visto che ne hanno tratto anche un film, magari sarò più fortunata con quello.

L'unica versione ebook che ho trovato, e usato per questa lettura, è quella in inglese su Amazon. Non so se però è disponibile anche sul portale europeo di Amazon. Questo è il link se vuoi provare:  www.amazon.com/dp/B009LP0FZK?ref_=cm_sw_...mbed-20&linkCode=kpe
Sulla copertina è riprodotta l'immagine di Audrey Tautou, l'attrice che impersona Thérèse nel film del 2012 che hai citato e che anch'io cercherò di procurarmi una volta finito di leggere il libro.
Ultima Modifica 07/03/2022 17:11 da marcoatl.

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07/03/2022 17:31 #58336 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

marcoatl post=58335 userid=6946

bibbagood post=58333 userid=1044Mannaggia, purtroppo sembra che questo libro non esista in ebook :-( Peccato, i vostri commenti mi ispiravano un sacco e mi sarei unita volentieri. Ho visto che ne hanno tratto anche un film, magari sarò più fortunata con quello.

L'unica versione ebook che ho trovato, e usato per questa lettura, è quella in inglese su Amazon. Non so se però è disponibile anche sul portale europeo di Amazon. Questo è il link se vuoi provare:  www.amazon.com/dp/B009LP0FZK?ref_=cm_sw_...mbed-20&linkCode=kpe
Sulla copertina è riprodotta l'immagine di Audrey Tautou, l'attrice che impersona Thérèse nel film del 2012 che hai citato e che anch'io cercherò di procurarmi una volta finito di leggere il libro.

Confermo: ho trovato anch'io solo la versione inglese: peccato   . Non appena terminato con Anna Karenina, provvederò comunque a procurarmi il libro in biblioteca .

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07/03/2022 21:11 - 07/03/2022 21:15 #58338 da gavi
Risposta da gavi al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux
Grazie Marco per i tuoi approfondimenti, davvero pieni di spunti e considerazioni che arricchiscono molto la discussione.
Mi collego a quanto scrivi a proposito del Mauriac, di quella ossessione che sembra avere per i personaggi che racconta, dai quali fa emergere una psicologia direi però complessa più che perversa.
Quella che molti indicano come una sorta d'idea fissa in realtà io la percepisco come il tentativo lucido e condivisibile di presentare sul piano umano e cristiano quelle anime oscure come espressione di un degrado morale che indica proprio in quel processo di degenerazione della borghesia che vive e sperimenta con i suoi occhi.

Quindi per Mauriac è una necessità quella di scavare nelle coscienze altrui, dei suoi protagonisti, per rendere chiaro proprio questo dramma morale che quel decadimento sociale esprime.

C’è in Mauriac una estrema difesa dell’uomo. In una sua opera “Memorie intime” egli afferma quanto segue:
«La disperazione romantica non mi tocca più. Soffrire per causa della creatura che si ama, è, nell’ordine umano, una forma di felicità. Non mi impietosisco più su Werther, ma sull’innocente perseguitato»

Mi colpisce questo passo perché avverto un forte senso di giustizia, proprio quello che vuole assicurare a Therese che diventa ai suoi occhi il prodotto di una società profondamente malata nei valori cristiani, più che lo specchio di pulsioni perverse.

Sarà eccessiva questa chiave di lettura moralista che lo scrittore propone e io colgo? Può darsi, ma al di là degli intenti credo che offra chiaramente uno spaccato intimo per comprendere e compatire l’animo umano, le sue debolezze, i suoi patimenti e le sue frustrazioni, senza svelare ma coinvolgendoci nel dramma.

È questa per me la forza straordinaria della sua opera di romanziere che colgo in Therese Desqueroux.
Ultima Modifica 07/03/2022 21:15 da gavi.
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07/03/2022 23:09 - 07/03/2022 23:15 #58341 da marcoatl
Risposta da marcoatl al topic Marzo 2022 - Thérèse Desqueyroux

gavi post=58338 userid=4355 Mi collego a quanto scrivi a proposito del Mauriac, di quella ossessione che sembra avere per i personaggi che racconta, dai quali fa emergere una psicologia direi però complessa più che perversa.

Condivido pienamente con te, Vincenzo, che "al di là degli intenti" Mauriac "offre chiaramente uno spaccato intimo per comprendere e compatire l’animo umano, le sue debolezze, i suoi patimenti e le sue frustrazioni". E volevo a questo proposito anche chiarire che la definizione di scrittore "ossessionato da personaggi caratterizzati da una psicologia perversa" che ho riportato, è quella usata dalla stampa cattolica del tempo e non riflette certo il mio parere su di lui e su questa sua opera che ho invece molto apprezzato.
Ultima Modifica 07/03/2022 23:15 da marcoatl.
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Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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