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Maggio 2022 - Limonov

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27/05/2022 19:05 #59230 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Maggio 2022 - Limonov

nautilus post=59210 userid=5018

lettereminute post=59035 userid=6958

La sua ambizione non è che voglia di riscatto, una questione di vita o di morte: mangiare per non essere mangiato.

Insegnamento che mi pare gli sia stato trasmesso dalla madre, figura che mi ha colpito molto per la sua durezza.
Sono un po' indietro nella lettura, ma di questa donna diversi episodi mi hanno colpito, il primo, quello in cui si nasconde con il figlio nel rifugio da cui poi vengono cacciati, in quell'occasione la madre dice a Limonov bambino di non credere nella solidarietà umana e di attaccare per non essere attaccato. L'altro episodio è quello in cui sempre il bambino Limonov teme di essere gettato sotto il treno dalla madre.
Non credo che questa donna sia stata una figura positiva per Limonov, comunque al momento è una figura che a me non piace, denigra il marito per non aver combattuto la guerra, invece per Limonov il padre è un mito; è compiaciuta quando il figlio viene picchiato dagli altri bambini così secondo lei non cresce come una femminuccia. Insomma mi sembra che questa donna abbia inciso molto sull'aggressività del figlio.


Sì, secondo me la madre è stata una figura abbastanza centrale per creare in Limonov questa rabbia e voglia di affermazione, lei stessa in questa prima parte ha molti dei comportamenti che rivedremo poi in Limonov, come avercela con i deboli, giudicare la mediocrità.

Son contenta che piano piano vi state unendo alla lettura, in effetti è stato più significiativo di quel che pensassi leggerlo proprio in questo periodo, perchè come già detto non credevo si sarebbe soffermato così tanto sulla storia dell'URSS e della sua caduta.

Un altro aspetto di sè che Carrère mette in questo libro è quando ci parla della fine della democrazia, in rapporto con l'URSS, e lo fa parlandoci di Philipp Dick, ennesimo autore che cita in questa opera, ma autore a lui particolarmente caro visto che ne ha scritto la biografia.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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28/05/2022 16:45 #59239 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Maggio 2022 - Limonov
Brava Beba, hai visto che siamo arrivati alla fine, e che per strada si sono uniti altri lettori. Mai dire mai, quindi.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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29/05/2022 11:30 - 29/05/2022 11:54 #59249 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Maggio 2022 - Limonov
Sono a pag. 180, quasi alla fine della parte su Parigi.
Da "New York" in poi il libro mi ha preso moltissimo. Inizio ora a percepire il talento di Carrère nel raccontare.
In generale, il libro mi piace molto per la capacità di combinare una storia individuale al racconto storico-sociale.
Ho apprezzato molto tutta la parte di New York. La "caduta" dell'eroe e i suoi tentativi di risollevarsi sono molto interessanti. Anche io sono stato colpito dal linguaggio crudo, ma a mio parere tutto ciò non è superfluo. Per descrivere il degrado bisogna usare un linguaggio degradante. Io ho personalmente e quasi "fisicamente" percepito lo stato di disperazione in cui doveva trovarsi Limonov. (EDIT: ho visto che ci sono dei commenti a tal proposito, ma li leggerò dopo, perchè sono in mezzo a parti che non ho ancora letto :D)
La minuziosa descrizione delle pratiche sessuali si spiega secondo me anche alla luce di un passaggio in cui Carrère cita la madre che a proposito di un libro di Limonov affermava: "è noioso e pornografico". E Carrère aggiunge: "due vocaboli che nella nostra famiglia sono considerati". Beh, forse Carrère ha voluto scrivere un libro pornografico, ma sicuramente non noioso

Interessante anche la descrizione del "declassamento" sociale cui sono sottoposti i russi (ma in generale diremmo chi emigra) negli USA. Ho riso leggendo "...pittore astratto a Mosca e imbianchino a New York".

Vorrei aprire una discussione sulla massima buddista che Carrère cita come reazione/confutazione nei confronti del fascismo: "l'uomo che si ritiene superiore, inferiore o anche uguale a un altro non capisce la realtà". Che significa? Secondo me vuol dire che ciascun essere umano non deve considerarsi come entità autonoma, bensì come parte di un organismo complessivo. Non ha senso confrontarsi con altre persone, perché in effetti tutti gli esseri umani sono la espressione di un identico spirito vitale.

A pag. 180-181 Carrère descrive i fenomeni di "rimozione" sovietica di fatti e persino di persone dalla storia. Evidente il collegamento con 1984 e Orwell, che Carrère cita espressamente (EDIT: Francesca lo aveva già ampiamente notato, mi scuso per la ripetizione ). In generale, mi piace che nel libro ci sia una ferma condanna del regime sovietico, ma non una idealizzazione dell'Occidente capitalistico. Carrère non nasconde affatto i vizi e le ipocrisie americane ed europee.

Infine, è interessante la distinzione tra vincenti e falliti, che ha dominato la vita di Limonov e anche la giovinezza di Carrère. Mi viene in mente che molto spesso la letteratura tende a replicare questo schema: da Verga (il ciclo dei vinti) a Zerocalcare (che in effetti rappresenta quasi sempre falliti e fallimenti).
Ultima Modifica 29/05/2022 11:54 da davpal3.
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29/05/2022 11:37 #59251 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Maggio 2022 - Limonov

lettereminute post=59099 userid=6958

P.S. Complimenti a Bea che grazie allo studio può godersi le citazioni e gli approfondimenti sui personaggi dello scenario culturale russo, io non conosco nessuno e faccio molta fatica, se non altro per la gran quantità di persone e circostanze diverse. Però il racconto è coinvolgente lo stesso. :D

Same here Ogni tanto cerco qualcuno su Google, ma non vado oltre le prime righe della biografia

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29/05/2022 11:49 #59256 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Maggio 2022 - Limonov

Il rapporto di Limonov con le donne mi sembra esser più complesso di quello che ha con la politica e la cultura: in questi due campi infatti mi sembra che lui abbia deciso che debba sostenere una posizione, a qualsiasi costo, ed è piuttosto accecato da rabbia, frustrazione e una sorta di ambizione. Invece con le donne è come se cedesse, come se decidesse di metter da parte quella rabbia che lo sta prosciugando.
Nel capitolo VII della parta su New York rivede Tanja, e invece di disprezzarla perchè diventata debole e patetica, si sente sopraffare dalla voglia di riavere una seconda possibilità per costruire una vita insieme, tranquilla, fuggendo da quegli eccessi che gli hanno guidati finora, riducendoli ad esseri infelici. Momenti simili di affetto, forse di umanità, li aveva avuti anche con Anna e li avrà anche con Natasa tra Parigi e Mosca/Char'kov. Chissà, gli fosse capitata la donna giusta, magari si sarebbe reso conto dell'inutilità dei suoi comportamenti e la vuotezza delle sue convinzioni 


Io penso che Limonov guardi alle donne sempre con finalità utilitaristiche. Che si tratti di scalare la società o di togliersi "sfizi" che non attengono tanto alla sessualità in sè quanto alla possibilità di dimostrare, a sè stesso e agli altri, di "valere" qualcosa. Insomma, un rapporto quasi sempre malato, che solo attenuato da rari momenti di "affetto", come quelli con Tania (ma è da vedere quanto siano veri questi momenti).
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29/05/2022 17:29 - 29/05/2022 17:31 #59263 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Maggio 2022 - Limonov

In generale, il libro mi piace molto per la capacità di combinare una storia individuale al racconto storico-sociale.


Sicuramente questo è uno dei lati più apprezzabili! Non si capisce se Limonov è un pretesto per parlare dell'URSS o il contrario. Ho imparato molto, l'ho già detto ma lo confermo. Anche nell'ultima parte:

una cosa che non sapevo e ho scoperto in questo libro non èPutin a creare gli oligarchi (cosa che oggi crediamo un pò tutti ) ma proprio il contrario 


Da brividi! Poi sapendo cosa succede oggi quel pezzo te lo leggi con un po' d'apprensione.

Sul versante psicologico, condivido i vari commenti che mettono in collegamento la figura della madre, la prima a disprezzare la "mediocrità", con la personalità che mano a mano si definisce in Limonov. Io ci metto anche tutto il contesto, come carico da novanta. Penso abbiamo tutte/i presente ormai la scena dello stupro di gruppo della ragazza nei capitoli iniziali, dove Eduard era un ragazzino e praticamente partecipa senza capire neanche cosa succede. E poi, il suo primo rapporto sessuale, parecchio disturbante anche questo, già inserito in un quadro di degrado e di competizione per la sopravvivenza: la madre che fa quasi da ruffiana alla figlia, Eduard ossessionato dal fatto che la ragazza andava anche con un altro (mi pare che proprio durante il rapporto la prenda a male parole per questo). Insomma, il sesso è come la guerra: un territorio da conquistare e brutalizzare, dove domina la logica del più forte e della competizione.

Insomma, un rapporto quasi sempre malato, che solo attenuato da rari momenti di "affetto", come quelli con Tania (ma è da vedere quanto siano veri questi momenti).


Per me neanche il rapporto con Tania si salva granché: i momenti "molto romantici", se ci fate caso, sono di esaltazione (e quindi di adrenalina) più che di serenità. È partito con un tentativo di suicidio (non incoraggiante come inizio, diciamo), e aveva come perno il fatto che Tania fosse praticamente, per come la descrive, il "prodotto top di gamma", e siccome era "sua", elevava il suo status. In generale concordo con la valutazione di Davide, non mi sembra che Limonov abbia mai considerato le sue donne fuori da due categorie: 1) belle o comunque di status sociale elevato, 2) brutte ma comunque utili per altri motivi. Solo verso la fine sembra cominciare a provare qualche sentimento di tenerezza per la giovane che lo aspetta fuori dalla prigione. E comunque, in quel caso, stiamo parlando di un uomo che più invecchia più se le sceglie giovani, quando non minorenni, quindi... insomma, ci siamo capiti.

Anche io sono stato colpito dal linguaggio crudo, ma a mio parere tutto ciò non è superfluo. Per descrivere il degrado bisogna usare un linguaggio degradante. 


Sono d'accordo e non questiono la scelta in sé. Però dopo un po' ha cominciato a farsi pesante per me, perché si percepisce (almeno, io l'ho percepito) un certo indugiare da parte dell'autore, che combinato a certe osservazioni mi hanno fatto un po' istintivamente prendere le distanze. Parlo di quegli inserti del tipo: "Eduard mi ha detto, e non ho motivo per non credergli...", "Sono sicuro che Limonov, se avesse potuto...". Delle due l'una: o Carrère si è troppo immedesimato, e giustifica il nostro (anti)eroe, o sta peccando un po' di partenalismo. Che ne dite?

P.S. Da come ne parlo sembra che ormai lo odi, poveretto! Invece mi ha fatto un'ottima impressione come scrittore. 

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 29/05/2022 17:31 da lettereminute.
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29/05/2022 18:32 #59266 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Maggio 2022 - Limonov

bibbagood post=59121 userid=1044Il rapporto di Limonov con le donne mi sembra esser più complesso di quello che ha con la politica e la cultura: in questi due campi infatti mi sembra che lui abbia deciso che debba sostenere una posizione, a qualsiasi costo, ed è piuttosto accecato da rabbia, frustrazione e una sorta di ambizione. Invece con le donne è come se cedesse, come se decidesse di metter da parte quella rabbia che lo sta prosciugando.
Nel capitolo VII della parta su New York rivede Tanja, e invece di disprezzarla perchè diventata debole e patetica, si sente sopraffare dalla voglia di riavere una seconda possibilità per costruire una vita insieme, tranquilla, fuggendo da quegli eccessi che gli hanno guidati finora, riducendoli ad esseri infelici. Momenti simili di affetto, forse di umanità, li aveva avuti anche con Anna e li avrà anche con Natasa tra Parigi e Mosca/Char'kov. Chissà, gli fosse capitata la donna giusta, magari si sarebbe reso conto dell'inutilità dei suoi comportamenti e la vuotezza delle sue convinzioni 


Io penso che Limonov guardi alle donne sempre con finalità utilitaristiche. Che si tratti di scalare la società o di togliersi "sfizi" che non attengono tanto alla sessualità in sè quanto alla possibilità di dimostrare, a sè stesso e agli altri, di "valere" qualcosa. Insomma, un rapporto quasi sempre malato, che solo attenuato da rari momenti di "affetto", come quelli con Tania (ma è da vedere quanto siano veri questi momenti).

Quello che dici trova conferma nella parte in cui sono arrivata. Limonov che frequenta la Libreria 41 si è trasferito in casa di Anna per pura opportunità.

MEMENTO AUDERE SEMPER

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29/05/2022 19:17 #59267 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Maggio 2022 - Limonov

bibbagood post=59121 userid=1044Il rapporto di Limonov con le donne mi sembra esser più complesso di quello che ha con la politica e la cultura: in questi due campi infatti mi sembra che lui abbia deciso che debba sostenere una posizione, a qualsiasi costo, ed è piuttosto accecato da rabbia, frustrazione e una sorta di ambizione. Invece con le donne è come se cedesse, come se decidesse di metter da parte quella rabbia che lo sta prosciugando.
Nel capitolo VII della parta su New York rivede Tanja, e invece di disprezzarla perchè diventata debole e patetica, si sente sopraffare dalla voglia di riavere una seconda possibilità per costruire una vita insieme, tranquilla, fuggendo da quegli eccessi che gli hanno guidati finora, riducendoli ad esseri infelici. Momenti simili di affetto, forse di umanità, li aveva avuti anche con Anna e li avrà anche con Natasa tra Parigi e Mosca/Char'kov. Chissà, gli fosse capitata la donna giusta, magari si sarebbe reso conto dell'inutilità dei suoi comportamenti e la vuotezza delle sue convinzioni 


Io penso che Limonov guardi alle donne sempre con finalità utilitaristiche. Che si tratti di scalare la società o di togliersi "sfizi" che non attengono tanto alla sessualità in sè quanto alla possibilità di dimostrare, a sè stesso e agli altri, di "valere" qualcosa. Insomma, un rapporto quasi sempre malato, che solo attenuato da rari momenti di "affetto", come quelli con Tania (ma è da vedere quanto siano veri questi momenti).

Quello che dici trova conferma nella parte in cui sono arrivata. Limonov che frequenta la Libreria 41 si è trasferito in casa di Anna per pura opportunità.


E ancora ne devi vedere…! :D

Rispondendo a Maria Chiara, senz’altro si nota che Carrère tenda a “difendere” a volte Limonov (ad esempio l’episodio del bambino col cancro…). Però a me personalmente questo non dá fastidio perché Carrère ha cura di solito di precisare che quella è la sua opinione, non necessariamente da condividere.
Ringraziano per il messaggio: nautilus, lettereminute

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29/05/2022 20:09 - 29/05/2022 20:10 #59269 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Maggio 2022 - Limonov

Rispondendo a Maria Chiara, senz’altro si nota che Carrère tenda a “difendere” a volte Limonov (ad esempio l’episodio del bambino col cancro…). Però a me personalmente questo non dá fastidio perché Carrère ha cura di solito di precisare che quella è la sua opinione, non necessariamente da condividere.


Certo! È questo che lo distingue (assieme a tante altre cose, ovvio) da un romanzo dozzinale, l'autore gioca a carte scoperte. Io faccio un discorso di sensibilità personale: certe cose non mi vanno a genio e basta. Con questo scrittore ho un rapporto ambivalente, apprezzo il suo tentativo di onestà ma non mi fido del tutto. Mi è rimasto anche dalla lettura di "Yoga" (che pure ho apprezzato, più di "Limonov", perché va a fondo di tematiche personali e dolorose con grande lucidità, almeno per la maggior parte del tempo).

Comunque, sono curiosa di sentire la vostra opinione mentre andate avanti! È come rileggerlo! 

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 29/05/2022 20:10 da lettereminute.
Ringraziano per il messaggio: davpal3, nautilus

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30/05/2022 11:38 #59275 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Maggio 2022 - Limonov
Mi intrufolo nel discorso tra Maria Chiara e Davide che trovo molto interessante.
Questo è il secondo libro che leggo di Carrère, il primo è stato L'avversario. In entrambi i casi parla della storia di un uomo e lo schema è più o meno lo stesso, una biografia romanzata. In entrambi i casi Carrère sembra in qualche modo assolvere i due protagonisti, che agli occhi del mondo appaiono come dei mostri. In tutti e due i libri l'autore mischia la sua vita a quella del personaggio che ci racconta e non si sa come e non si sa perché alla fine della lettura ci si ritrova a riflettere non solo sul personaggio del libro, ma anche su Carrère che è bravissimo a porsi al centro dell'attenzione.
La mia sensazione è un po' quella di Maria Chiara, non riesco a fidarmi di Carrère, di cui adoro la scrittura. Ho come l'impressione che soffra di egocentrismo. Parte raccontando del suo protagonista e poi ad un certo punto ti ritrovi a leggere della vita di Carrère, della sua infanzia, dei suoi genitori, del suo essere borghese, ecc..
Insomma ho sempre la sensazione che i suoi libri siano un modo per parlare di sé o almeno questa mi sembra la caratteristica dei due romanzi che ho letto.
Tornando a Limonov, anch'io mal sopporto un certo tipo di linguaggio colorito e le scene più crude (vedi lo stupro di gruppo), però forse qui, per il contesto che si descrive, tutto ciò era necessario.
Ultima osservazione che è più una nota di colore, Limonov e Carrère hanno passato la loro infanzia a leggere Verne e Dumas... anch'io, questo mi preoccupa

MEMENTO AUDERE SEMPER
Ringraziano per il messaggio: davpal3, lettereminute

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