Commento alla
Parte Terza.
!!PROBABILI SPOILER NON SEGNALATI!!
La parte terza del libro si apre con Levin e un fratello e si chiude con Levin e l’altro fartello.
Ho trovato un Levin insicuro, sempre in bilico tra quello che vorrebbe davvero e la strada più semplice da percorrere. Leggendo ho avuto la sensazione che preferisce annullare i suoi pensieri o sentimenti per paura di soffrire. Anche con Dolly, vorrebbe chiederle di Kitty ma non lo fa per paura che il suo ricordo possa rimettere in gioco la serenità emotiva che è riuscito a crearsi. Poi però la vedere, e niente.. “
Non c’era modo di sbagliarsi. Quegli occhi non avevano eguali, al mondo. E al mondo nessun’altra creatura era, per lui, la luce e il senso della vita” e
“tutte le decisioni che pensava di aver preso svanirono in un istante”.
Dolly in questa terza parte mi è piaciuta moltissimo. A parte il bel discorso con Levin, mi è piaciuto il suo modo di reagire alle mancanze del marito, di cui può fare benissimo a meno, e mi è piaciuto che non ha avuto paura di affrontare le piccole questioni domestiche da sola insieme alla Filimonovna.
Altro grande protagonista di questa parte del libro è Karenin. Insomma, mi piace che Tolstoj ci mette davanti tutti i suoi tormenti perché così riusciamo a comprenderlo bene, però non mi sembra proprio un personaggio da rispettare. Continua a sembrarmi un uomo di facciata, del genere “faccio così perché la società vuole così, penso così perché la chiesa vuole così”. Ad esempio, punta gli occhi sugli altri uomini già separati per vedere come hanno fatto loro e cercare di fare meglio.
Stesso discorso con la sua religione: “
Solo così agisco come religione comanda […] solo così non caccio una moglie fedifraga, ma le concedo la possibilità di ravvedersi e, per quanta fatica mi costi, mi adopero affinché si penta e la sua anima possa essere salvata”, ma allo stesso tempo afferma di voler far soffrire la moglie, che merita l’infelicità, che nonostante non provi affetto per il figlio lo toglierà alla madre.. alla faccia del Cristianesimo!!
E oltretutto afferma che la tiene con se solo perché è l’unico modo che ha per tenerla lontana da Vronskij e farla soffrire. Quindi niente principi religiosi o ravvedimento, gli piace pensare che sia così, che stia agendo bene ma in realtà Tolstoj stesso ci dice che “
sebbene mai in quegli istanti tremendi avesse cercato una guida nella fede, ora che la decisione presa coincideva con i dettami religiosi (o per lo meno così gli pareva) anche l’avallo della chiesa era una soddisfazione che lo autorizzava a una certa serenità”.
Praticamente si autoconvince che ha fatto la scelta giusta.
Anna è totalmente in stato confusionale e mi fa una certa pena. Sono sempre più convinta che se al posto di Vronskij ci fosse stato qualcun altro non sarebbe cambiato nulla. Il motivo per cui lascia il marito è l’esigenza di fuggire dalla sua vita matrimoniale o comunque dalla vita che vive a Pietroburgo. Lei stessa dice di sé “
non era colpa mia se Dio mi aveva creata a quel modo, bramosa di vita e di amore”, due cose che Pietroburgo e Karenin non le hanno mai dato.
Inoltre non la vedo proprio convinta di Vronskij, che dal canto suo pare ci stia ripensando. Dubitano entrambi l’uno dell’altra eppure Anna lascerebbe suo figlio (fino a ora non ha fatto altro che ripetere che è il baluardo della sua vita, la sua ragione di vita) se Vronskij le proponesse la fuga. Per questo penso che più che Vronskij, Anna brami la libertà.
Perché lascerebbe suo figlio? Per le umiliazioni? Perché non riesce a tollerare di aver sbagliato e non regge l’accusa di traditrice o perché è innamorata persa di Vronskij? Domandona da un milione di dollari.
Per quanto riguarda il duello, secondo me Karenin non lo prende in considerazione perché è troppo razionale. Una sfida è una scelta che fai d’istinto, per collera, perché ti arriva il sangue in testa e non ci vedi più. Karenin ci vede benissimo, certo, non vede oltre i suoi piedi però ci vede!
E poi secondo me anche perché prendendo in considerazione il duello rende palese la sua figura di uomo tradito, e invece lui non vuole dare questo sazio a Vronskij (che invece non aspetta altro), della serie io non ti cago, tu non esisti.
Proseguo la lettura, sono già a una decina di capitoli della quarta parte.