Martedì, 04 Novembre 2025

TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4

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31/01/2022 07:39 #57484 da silviArki
Risposta da silviArki al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4

CAP. XIX (Aleksey Aleksandrovic Karenin, voglio dedicargli qualche riga.
Nella scrittura di Tolstoj, ogni personaggio cambia trovando la strada del perdono, della pietà della non violenza, non solo fisica ma anche spirituale.
Attenzione: Spoiler!


FINE DELLA PARTE QUARTA. Sono a pag, 441 Ed. Garzanti. A 445 inizia la parte Quinta per la data del 16 febbraio.


 
continuo a considerare Karenin un personaggio per ogni azione è legata e soppesata ad un personale ritorno, ora gli è comodo il perdono crisitiano. Sono una persona cattiva lo so 

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)

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31/01/2022 20:03 - 31/01/2022 20:05 #57508 da elis_
Risposta da elis_ al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Parte terza
Capitoli 1 - 8


I capitoli iniziali sono dedicati interamente a Levin e la sua vita in campagna, li ho trovati, ovviamente, più lenti e meno avvincenti ma comunque gradevoli grazie alla minuziosa descrizione dell'ambiente: mi sembrava di essere lì con i contadini, di sentire l'odore dell'erba falciata e il calore del sole, con la stanchezza e l'appagamento dopo una giornata di lavoro. Mi sono soffermata per qualche minuto su una parola: "rugiadosa", la trovo bellissima, musicale ed evocativa.
​​​​​Parlando del personaggio di Levin, continua a perdere punti, affermando senza remore che ha a cuore soltanto ciò che lo riguarda personalmente e nulla più. Il fratello non ha tutti i torti affermando che "in ogni uomo che si trovi a un certo livello di cultura debba esserci un certo interessamento al bene generale", cercando di instaurare una conversazione costruttiva, mentre Levin lo ignora beatamente. 
Un altro mascalzone, di calibro sicuramente maggiore, è Stepan Arkadic, per cui, inizio a pensare, Tolstoj possa avere un debole dato che non si può fare a meno di sorridere leggendo della sua personalità: "per quanto si sforzasse di essere un padre e un marito premuroso, non riusciva assolutamente a ricordarsi di avere una moglie e dei figli"   
Ultima Modifica 31/01/2022 20:05 da elis_.
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31/01/2022 21:34 #57516 da elis_
Risposta da elis_ al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4

Nautilus ha scritto: In relazione ai capitoli di Mulaky, in particolare il dialogo tra i due fratelli, a me ha fatto sorridere che a parole Sergej si interessi del sociale mosso da quello che lui definisce un interesse generale, mentre Levin sostiene di agire per un interesse egoistico, poi però nella realtà dei fatti il primo è un intellettuale che teorizza e non si mischia con i contadini, mentre il secondo conosce la fatica di questi, lavora con loro e se è vero che Levin guarda i propri interessi comunque non sfrutta mai i suoi contadini e quando si accorge che potrebbero fare di più o che non hanno fatto ciò che lui ha chiesto tende a perdonarli.
In sostanza mi sembra che sia più Levin a preoccuparsi dell'interesse generale adoperandosi affinché i suoi contadini lavorino in condizioni dignitose e ben retribuiti.

Ho riflettuto un po' su entrambe le personalità dei fratelli e, come mi sta accadendo spesso durante questa lettura, non riesco a biasimare nessuno dei due. Grazie per questo interessante spunto, effettivamente non l'avevo colto, mi viene comunque da storcere il naso nei confronti di Levin per il semplice fatto che la mia personalità è più affine a quella di Sergej, quindi mi risulta più facile comprenderla.
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31/01/2022 21:43 #57517 da mulaky
Risposta da mulaky al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Insomma, il povero Levin non fa strage di consensi e gli preferiamo i fratelli (il filosofo e il casinista) :D

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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01/02/2022 13:18 - 01/02/2022 20:47 #57541 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Sto circa a metà della quarta parte e torno intanto a commentare la seconda parte, dopo aver letto ii vostri commenti.
Avevo definito svilente non il rapporto tra Anna e Vronskij, quanto la definizione di amore se è questo il sentimento con cui si definisce il loro rapporto, soprattutto fino a metà della seconda parte, punto in cui avevo commentato. Io continuo a rivedermi tantissimo nell´opinione di Giorgia riguardo entrambi, tranne per l´aspetto dell´essere innamorati: diciamo che ogni tanto ci sono scene/frasi da innamorati, ma non vedo alcun spessore di sentimento, non vedo come questo sentimento si sia evoluto, e non sia stato piuttosto la conseguenza di situazioni e presupposti personali, che hanno a che fare solo limitatamente con l´altro/a. Comunque, ribadisco, questo commento si riferisce unicamente alla seconda parte.

Trovo ad esempio molto meglio riuscita l´evoluzione delle emozioni i Karenin e soprattutto del rapporto con Anna. Riesco perfettamente a immaginarmi cosa provano, cosa prova Karenin nel suo momento di confusione, sfiducia, rabbia, e poi cosa provano entrambi nel momento in cui, gradualmente, il rapporto cambia. Qui ci ho visto molta più emozione (anche se ovviamente di natura diversa). Io anche ho interpretato il comportamento di Karenin alle corse come ha fatto Alice, forse in modo leggermente meno romantico perchè non penso lui volesse consapevolmente proteggerla, però ci ho visto anche io un comportamento istintivo nel proteggerla intuendo e vedendo che stava male. Parti in cui Karenin non fa mistero che ciò che lo sconforta di più è il pericolo che il suo nome venga macchiato ce ne sono, ma durante la corsa non ho visto alcuna frase o sottinteso al riguardo, più l´istinto protettivo di un marito verso la moglie.
Concordo con Giorgia anche quando dice che tra le altre cose Anna ha avuto una reazione pessima nel momento in cui deve affrontare il marito: questo mi fa dubitare di quanto siano obiettivi i suoi commenti riguardo a quanto è cattivo il marito. Avete infatti riportato spesso il pensiero di lei quando scrivete che Karenin è un marito pessimo (ancora, mi riferisco alla seconda parte), ma Anna lo tratta anche come un pazzo che si è inventato tutto, quindi il suo punto di vista non è secondo me molto credibile nel giudicare Karenin (fino alla seconda parte).

Anche a me è piaciuto come è stata descritta la corsa di cavalli, non per il finale in sè (mi associo ai povera Frou-Frou), ma per la sensazione trasmessa al lettore di parteciparvi in prima persona.
Anche secondo me Tolstoj era moderno anche sui temi "animalisti": anche in Guerra e pace avevamo avuto una discussione sulla brutalità con cui viene descritta una scena di caccia, come se lui volesse condannare questo passatempo cosi inutile e appunto brutale (come appunto avviene un po anche qui).

Infine, mi è piaciuto molto il commento di Francesca riguardo alla modernità di altri aspetti, come il ruolo della donna in società: ancora adesso in società moderne la donna non fa niente senza il marito, in alcuni contesti deve farsi accompagnare da padre o fratelli, mentre invece nei salotti russi di metà Ottocento potevano andare a ricevimenti da sole e tornarsene a casa quando volevano, prima o dopo il marito, ed era normale che conducessero loro le conversazioni, esprimendo la propria opinione sui temi più disparati.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 01/02/2022 20:47 da bibbagood.
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01/02/2022 21:22 #57574 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Aleksej Lenin è un personaggio che si presenta inizialmente come un uomo fortemente sicuro di sé, freddo, preimpostato e spesso prevedibile. Nei confronti della moglie così come lui l'ha conosciuta è distratto, dai modi asciutti, tronfio, ricolmo di amor proprio che alimenta da Anna stessa che considera un prolungamento del suo essere senza pensieri o altri sentimenti che lui stesso non possa concepire. 
Questo lo rende il tipico uomo convinto di possedere la propria donna come un orpello, utile a impostare il proprio ruolo in società.
All'insinuarsi del dubbio ecco che inevitabilmente dovrà confrontarsi con l'idea che con ogni probabilità non conosce affatto la donna che ha spostato e che la sincerità e fedeltà non gli sono soltanto dovute ma potrebbero anche esser volute.
Si apre così goffamente ad Anna manifestando la sua disapprovazione e i suoi timori e per la prima volta si scorgono le sue emozioni. Lui dice di amarla, ma non sarà che ciò che ama e vuole proteggere è soltanto il suo onore di marito nell' aristocratica società?

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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01/02/2022 21:53 #57576 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Di Levin si comincia ad apprendere di più nella seconda parte, sia per stile di vita che per pensieri e attitudini.
La descrizione del paesaggio di campagna per i miei gusti, anche se piacevolmente dettagliato, è troppo lunga.
Il suo carattere spicca sempre per spontaneità, semplicità e passione e continua a piacermi. Ho apprezzato però che l'autore metta in luce quelli che sono le sue fragilità che lo rendono maggiormente realistico, senza nulla togliere alla sua immagine di personaggio onesto e genuino.
Durante l'incontro con Stiva presso la sua tenuta traspare tutta la ruvidezza nel carattere di Levin. La ferita inferta da Kitty è ancora aperta e ne rivela un orgoglio leso e compiacimento nel venir a conoscenza che la fanciulla soffra dello stesso male di cui lui è stato afflitto dal di lei rifiuto. 
Tenta di dimostrare a se stesso, invano, di aver superato la delusione ma si tradisce a più riprese tentando di conoscere il destino di Kitty. Nel frattempo manifesta la sua frustrazione con un fare malmostoso provando a cavare soddisfazione dai rimproveri e il moralismo che riversa su Stiva, che ride del suo incendiarsi conoscendone la causa e da buon amico lo lascia sfogare XD

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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02/02/2022 00:23 #57577 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4
Terminata la Parte Terza
Rimango stupita dalla modernità della società russa dell'Ottocento. Dolly parla in francese ai suoi bambini perché devono conoscere più lingue. Ancora oggi in Italia non si è compreso quanto sia importante conoscere la lingua inglese e solo da dieci anni, forse, viene insegnata nella scuola primaria.
Non sono d'accordo con Levin che pensa che Dolly parlando in francese ai suoi bambini li stia snaturando, per me li sta educando ed istruendo.
Più volte Tolstoj mette in evidenza come Levin ritenga  inutile l'istruzione pur essendo lui istruito.
Trovo invece inaccettabile la soluzione trovata da Karenin dopo che Anna gli ha confessato il tradimento, non ha avuto neanche il coraggio di sfidare a duello il suo rivale.

MEMENTO AUDERE SEMPER

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02/02/2022 09:16 #57579 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4

Terminata la Parte Terza
Rimango stupita dalla modernità della società russa dell'Ottocento. Dolly parla in francese ai suoi bambini perché devono conoscere più lingue. Ancora oggi in Italia non si è compreso quanto sia importante conoscere la lingua inglese e solo da dieci anni, forse, viene insegnata nella scuola primaria.
Non sono d'accordo con Levin che pensa che Dolly parlando in francese ai suoi bambini li stia snaturando, per me li sta educando ed istruendo.
Più volte Tolstoj mette in evidenza come Levin ritenga  inutile l'istruzione pur essendo lui istruito.
Trovo invece inaccettabile la soluzione trovata da Karenin dopo che Anna gli ha confessato il tradimento, non ha avuto neanche il coraggio di sfidare a duello il suo rivale.
 
Pensa che per quanto riguarda Karenin io ho segnato il passaggio esattamente per il motivo opposto!! In quel momento Karenin ha recuperato per me un sacco di punti Ho trovato la sua riflessione pratica, ragionevole, moderna; soprattutto a confronto con Vronskij, che continua a dire quanto tutto sarebbe più semplice con un duello, sottolineando di nuovo, a mio parere, l´infantilismo del suo carattere. Karenin invece capisce che sfidarsi a duello non porterebbe a niente, non risolverebbe niente.

Per quanto riguarda il francese, non so bene se pensarla come te... sicuramente concordo con quel che dici, ovvero l´importanza dell´apertura verso altre lingue. Però nei salotti russi dell´Ottocento il francese era unicamente uno status symbol, per far vedere che si apparteneva al ceto elevato, marcando ancor di più la disparità sociale. Non erano aperti verso altri paesi o altre culture, semplicemente l´aristocrazia voleva porsi un gradino sopra al popolo ed evidenziare questa differenza non parlando la lingua popolare (il russo non ha una gran differenza di registri linguistici, quindi i nobili non si esprimevano in un russo più acculturato o corretto dei contadini, dovevano esprimersi in francese per marcare questa differenza). Su Levin però ti do ragione al 100%.

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02/02/2022 09:41 #57581 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 1 - Parti dalla 1 alla 4

bibbagood post=57579 userid=1044Pensa che per quanto riguarda Karenin io ho segnato il passaggio esattamente per il motivo opposto!! In quel momento Karenin ha recuperato per me un sacco di punti

Ho trovato la sua riflessione pratica, ragionevole, moderna; soprattutto a confronto con Vronskij, che continua a dire quanto tutto sarebbe più semplice con un duello, sottolineando di nuovo, a mio parere, l´infantilismo del suo carattere. Karenin invece capisce che sfidarsi a duello non porterebbe a niente, non risolverebbe niente.

Per quanto riguarda il francese, non so bene se pensarla come te... sicuramente concordo con quel che dici, ovvero l´importanza dell´apertura verso altre lingue. Però nei salotti russi dell´Ottocento il francese era unicamente uno status symbol, per far vedere che si apparteneva al ceto elevato, marcando ancor di più la disparità sociale. Non erano aperti verso altri paesi o altre culture, semplicemente l´aristocrazia voleva porsi un gradino sopra al popolo ed evidenziare questa differenza non parlando la lingua popolare (il russo non ha una gran differenza di registri linguistici, quindi i nobili non si esprimevano in un russo più acculturato o corretto dei contadini, dovevano esprimersi in francese per marcare questa differenza). Su Levin però ti do ragione al 100%.

Sul francese in parte ti do ragione perché nei salotti viene usato dagli aristocratici per farne sfoggio e indubbiamente delimita il confine tra le classi sociali, però secondo me i russi aristocratici dell'Ottocento comprendevano già la necessità di aprirsi all'Europa dove si recavano con frequenza. Nella parte in cui Dolly parla in francese alla figlia Tanya (Parte terza cap X) Tolstoj scrive che lei più volte aveva riflettuto se fosse bene parlare ai figli in francese arrivando a decidere a scapito della spontaneità e a favore delle lingue, che riteneva necessarie.
 

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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