Libro 2, "Kafka sulla spiaggia" di Haruki Murakami. Autore famoso per le ambientazioni oniriche e per raccontare la cultura giapponese rendendola accessibile e comprensibile a un pubblico occidentale, Murakami è perennemente tra i favori al nobel per la letteratura e rimane ogni anno a bocca asciutta.
La trama di Kafka sulla spiaggia è la seguente:
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo".
A pagina 90 Nakata sta aspettando che si palesi un uomo, non avendo letto il libro non so chi sia e perchè lo stia aspettando, ma prospettandosi un'attesa lunga e forse inconcludente, Murakami descrive la percezione del tempo per Nakata:
"Ma Nakata era abituato ad aspettare senza uno scopo preciso, ed era abituato anche a passare il tempo da solo, senza far nulla. Non gli pesava affatto.
Per lui il tempo non rappresentava un problema. Nakata non possedeva un orologio. Il tempo scorreva secondo i suoi ritmi. La mattina il cielo si schiariva, e la sera diventata scuro. [..] Quando aveva fame, significava che era ora di mangiare, e quando veniva il giorno di riscuotere il sussidio (c'era sempre qualcuno che gentilmente lo avvisava), lui capiva che era passato un mese. Il giorno dopo aver riscosso il sussidio, andava dal barbiere vicino casa sua."
"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert