mulaky ha scritto: Eccoci al terzo giorno, baldi giocatori e giocatrici!
Prendete il libro numero 2 e leggete pagina 90. La citazione deve riguardare la pagina in questione, quindi non fate i sovversivi altrimenti io e Greta vi fustighiamo 
Ancora una volta la fine di un capitolo, che bello......
Prima che sia Notte è l' autobiografia edita da Guanda di Reinaldo Arenas, uno scrittore e poeta cubano che visse la rivoluzione con molta speranza, e fu invece perseguitato dal regime castrista perchè omosessuale.
Riusci a pubblicare dei libri di nascosto grazie alla complicità di amici francesi, e alla fine riuscì a fuggire da Cuba e ad approdare negli Stati Uniti. Visse a new York, dove morì suicida nel 1990 quando aveva già scoperto di aver contratto l' AIDS.
Nel capitolo in questione Reinaldo riesce finalmente a lasciare la sua terra natale e la fattoria nel quale lavorava,
mi lasciavo alle spalle una granja piena di galline starnazzanti, un mondo di gente strana, maleodorante, cenciosa e mal pagata, amori frustrati e un posto come Holguin, alieno a tutto quanto ci fosse di bello, sia in senso spirituale che architettonico.
Approda a L'Avana, perchè riesce ad accedere ad un corso di pianificazione per contabili agricoli dell' università.
E' in questo capitolo che un Reinaldo ancora non completamente a proprio agio con la condizione di omosessuale scopre la capitale. Il capitolo si conclude appunto a pagina 90 quando va ad abitare presso un suo amante:
Raul era per me una specie di padre; mi insegnava cose che ignoravo sull' arte, la pittura, la letteratura. Viveva con uno che era stato il suo amante e che ora era suo amico: un drammaturgo di seconda categoria che in quel momento godeva di una certà notorietà perchè aveva scritto delle melopee più o meno celebrative del regime. Si chiamava Abelardo Estorino. Rimasi a casa di Raul e di Estorino. Raul aveva anche uno studio nella Casa de Americas dove talvolta lo andavo a trovare e, tra le tele, facevamo l' amore.
Credo che questo sia uno dei libri più importanti che abbia mai letto, quello che mi ha aperto gli occhi su cosa siano realmente il potere e la dittatura. Avevo molta simpatia per la figura di Fidel Castro e la rivoluzione cubana, e sono ancora convinto che le idee da cui sia partita siano buone.
Ma non ci può essere giustizia se il potere di un governo è esercitato con la forza e la repressione, di qualsiasi colore e orientamento esso sia.
Tornando al libro, e per quel che vale il mio modesto giudizio, credo sia uno dei libri tecnicamente scritti meglio che abbia mai letto, le descrizioni dei paesaggi e della natura mi lasciano a bocca aperta e mi fanno venire la pelle d' oca, come quando parla dei temporali o della luna.
I riferimenti al sesso sono espliciti ma non risultano mai volgari, perchè funzonali alla storia (per ritornare a quanto scrivevano @bibbagood e @margarethe
in questo stesso topic
)
Vi invito col cuore a leggerlo, e magari dopo a guardare il bel film di Julian Schnabel che ne è stato tratto, con protagonista Javier Bardem. Mi prometto di riparlarne in altra sede

Ne hanno fatto anche un bel film