che peccato però...

Sto leggendo ora la parte di Bev.
Accidenti se mi ha impressionato la scena nel bagno a casa di Bev. Come è possibile che solo i bambini vedano il sangue? sarà legato al loro essere bambini all'infanzia al loro essere "genuini"? Mentre una volta adulti perdi l'innocenza e la capacità di sognare e credere nei sogni, belli o brutti che siano?
Però concordo con chi ha detto che non è un libro del terrore ma un libro sull'amicizia. Molto toccante questo aspetto.
Inoltre la sensazione di paura che può creare il film per ora non c'è stata ma è presente una continua ansia di sottofondo. King scrive veramente bene, è in grado di farmi partecipe dell'angoscia di questi bambini, sono in ansia e cerco di leggere più velocemente mentre loro stanno scappando dal pagliaccio come se stessi scappando insieme a loro.

Sto cercando di capire, per quanto possibile, la figura di Stan Uris invece. Da ragazzino sembra già adulto, dalle descrizioni è forse ancora più serio e "grande" di Bill.
Cosa ha vissuto questo ragazzo di diverso dagli altri che lo porta poi a fare quello che ha fatto quando ha ricevuto la telefonata.

KIRA990 ha scritto:

Sto cercando di capire, per quanto possibile, la figura di Stan Uris invece. Da ragazzino sembra già adulto, dalle descrizioni è forse ancora più serio e "grande" di Bill.
Cosa ha vissuto questo ragazzo di diverso dagli altri che lo porta poi a fare quello che ha fatto quando ha ricevuto la telefonata.

Mi sono spiegata la scelta di Stan proprio perché più maturo, preciso e razionale ma oltre questo credo che sia l'unico che abbia ricordato molto più degli altri durante la telefonata.

Per quanto riguarda la visione del sangue in bagno e per come tutto il resto secondo me. C'è chi fa finta di non sapere e non vede invece chi sa e vede. Alla fine il padre di Bev è un essere dove alloggia la cattiveria di It, questo potrebbe essere un motivo valido.
Troppo bello quando Ben, dopo il racconto di Bev del bagno e del padre, dice a tutti di andare a vedere e come tutti puliscano aiutando Bev. Questa unione è fondamentale e unica, mi piace troppo come descrive la nascita del gruppo, come loro intuiscano chi ne fa parte o meno, sembra quasi che hanno un legame più mentale che fisico.

Finita anche io la prima parte di maratona. Per fortuna non mancano molti giorni al 15 per riprendere la lettura. Devo dire che per ora il caro Stephen non sta affatto deludendo le aspettative, come ho già scritto oggi

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Io sono rimasta parecchio indietro...praticamente non mi sono quasi mossa dall'ultimo messaggio che ho scritto. Sto dando sempre spazio ad altre letture ed It mi aspetta e aspetta ma vediamo se settimana prossima riesco a recuperare velocemente.
Mi fa piacere comunque vedere che sta piacendo a tutte!

Arrivata anche io al primo step. Sono d'accordo con Claudia quando dice che più che terrore la storia trasmette un senso di disagio, perchè ti accorgi che il male non è solo IT, l'entità che fa del male ai bambini, ma è irrimediabilmente insito negli abitanti di Derry e forse questo è quello che fa più paura. E' come dice il padre di Mikey "Sembra che le cose brutte, le cose malvagie, trovino il terreno adatto in questa città". Uno stretto legame tra IT e la città che King svela man mano che si procede nella lettura. Impressionate quando parla della distruzione del Punto Nero.
In merito a Stan, lo stesso King sottolinea come per lui sia stato piu difficile rispetto agli atri bambini affrontate quello che stava succedendo, perché non si trattava solo di paura, con quella si poteva convivere, ma della "profanazione" di tutte le sue certezze. Forse Stan è l unico che non ha mai veramente dimenticato e quando riceve la telefonata non regge o semplicemente mette in atto ciò che già aveva programmato. Ma questa è solo una mia impressione, per cui spero che King chiarisca un po' di più nell'ultima parte del libro. Come spero di capire cosa sia "La Tartaruga" spesso citata dai protagonisti ormai adulti .

La tartaruga non sarà ben spiegata proprio perché è una cosa più grande del libro. Si capisce leggendo di più la saga della torre nera.

Per quanto riguarda Stan, a differenza degli altri, ha i ricordi secondo me più in superficie. Infatti, rispetto agli altri, capisce che c'è qualcosa che non va in lui e con la telefonata tutto sale a galla molto più velocemente degli altri.

Per quanto riguarda il punto nero avete già letto di Dick Halloran? È il cuoco che salva il padre di Mikey dall'incendio. Questo personaggio nasce dalle pagine di Shining, è il cuoco dell’Overlook Hotel e possiede lo “Shining”, la lucentezza, il potere extrasensoriale con cui rimarrà in contatto con Danny, il bambino protagonista della storia.

Una piccola curiosità


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Per quanto riguarda Stan anche io ho pensato che lui ricordasse già e che avesse deciso da tempo di scegliere quell'opzione qualora fosse arrivata la telefonata che annunciava il ritorno di It.


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Grazie Katya per la spiegazione (e le curiosità), anche se a quanto mi dici King rimarrà sul vago in merito alla Tartaruga. Sono un po' delusa