Non sono solo le donne ad amare i romanzi della Austen, eh ...

Anche se immagino che la sensibilità femminile permetta di cogliere e apprezzare maggiormente le sfumature.
Comunque, rappresenterò forse un'eccezione, ma io ne ho letti quattro, uno dopo l’altro. I più famosi -
Orgoglio e Pregiudizio e
Ragione e Sentimento – tuttavia ancora no: avendoli visti al cinema o in tv, preferisco lasciar passare ancora un po’ di tempo, per non essere troppo influenzato nel giudizio.
Su
L’Abbazia di Northanger non mi dilungherò troppo: è l’unico che non mi è piaciuto. Forse perché, avendolo letto per ultimo, ero già sazio delle vicende e dei personaggi austeniani. Più probabilmente, perché mi è parso troppo diverso dagli altri. E la componente ironica, che pure ho colto, non è riuscita a risollevare l’impressione di una storia (e di un’eroina) piatta, scialba e noiosa.
Mansfield Park è invece il primo che ho letto. E questo sì, mi è piaciuto molto. Più per l’ambientazione e l’atmosfera, forse, che per i personaggi. Non che abbia trovato Fanny passiva. Sono anzi d’accordo con Niggle: nei romanzi della Austen sono più passivi gli uomini. E qui Edmund non fa eccezione. Tuttavia, nell’insieme, i due protagonisti non mi hanno entusiasmato, perché troppo statici nell’azione e quasi immutabili nel carattere.
Maggior finezza psicologica la riscontro invece nei due romanzi che più ho apprezzato, e che pure sono diversissimi tra loro.
Emma è solare, come la sua eroina: leggero, capriccioso, ma nel complesso amabile e divertente.
Persuasione l’ho trovato invece più crepuscolare. Romantico, sì, ma con i piedi ben piantati a terra. Anche perché i protagonisti qui sono due (giovani) adulti già segnati dall’esperienza. C’è poi – come scrive Claudia nella sua recensione – una forte polemica antiaristocratica, che coinvolge (quasi) tutti i personaggi che ruotano intorno ai protagonisti: e la Austen è a tratti quasi feroce nel suo sarcasmo (mentre nei libri precedenti la sua ironia è ben più leggera e benevola). Anzi, a mio avviso, più che di polemica antinobiliare, si tratta proprio di un'aperta denuncia contro la grettezza e l'ipocrisia della gente, a qualunque ceto appartenga. Ed è forse questo il motivo per cui il libro - nonostante il lieto fine - mi ha lasciato nell'animo una sottile tristezza.
Ho cambiato il titolo al topic perchè ritengo che oltre a Jane Austen ci siano state molte brave scrittrici e scrittori in Inghilterra, soprattutto nel periodo vittoriano: più che altro mi andava di parlarne con voi. Ho visto in qualche altro post, per esempio, che Claudia ha letto Jane Eyre: ecco, volevo proprio parlare anche delle sorelle Bronte, di Elizabeth Gaskell, di George Eliot, di Thackeray, Dickens, Hardy e chi più ne ha più ne metta. Di alcuni non ho mai letto nulla, di altri si e li apprezzo moltissimo, mi piacerebbe sapere le vostre opinioni.
Questo è un argomento che appassiona molto anche me. Della Gaskell ho letto solo un racconto, e di Thackeray nulla. In compenso, ho letto molto degli altri autori citati (in questo momento sono alle prese con Dickens). Magari in settimana scriverò qualcosa