Per quanto riguarda i film tratti dai classici - e non solo per ciò che riguarda Jane Austen - concordo con quello che dice Claudia: si rivelano spesso una delusione. Io noto una particolare cura nei costumi e nella scenografia: ma è tutto il resto che non va. Attori spesso inespressivi o fuori ruolo (penso ad esempio alla coppia Gainsbourg-Hurt in
Jane Eyre di Zeffirelli), sviluppo della vicenda lentissimo (sì, d'accordo: non si tratta di film d'azione, però nemmeno si può pensare di girare tutto al rallentatore), dialoghi quasi impercettibili, tagli arbitrari nella trama, personaggi secondari troppo spesso ridotti a caricatura (lo si nota soprattutto nei film tratti dai romanzi di Dickens).
Forse però noi pretendiamo troppo: è difficile che un film di un paio d'ore possa riassumere tutta la complessità di un romanzo e tutte le sensazioni che un lettore prova. La lettura lascia infatti ampio spazio all'immaginazione e alla riflessione personale. Ma queste variano a seconda della sensibilità di chi legge. Per cui è quasi naturale che le aspettative di molti lettori/spettatori alla fine vadano deluse, perché il film rispecchierà l'interpretazione del regista e di chi per caso l'ha condivisa, mentre tutti gli altri non vi si ritroveranno e non vi si riconosceranno.
Per quanto riguarda invece i romanzi russi, io ne ho letti un po': qualcosa di Tolstoj e molto, molto Dostoevskij. Però ci sarebbero anche Bulgakov, Gogol e soprattutto - perché a me son piaciuti moltissimo - Turgenev e Goncarov. Di Goncarov è appunto il mio libro preferito in assoluto:
Oblomov. Ma approvo il vostro suggerimento e apriremo una discussione a parte, senza sottrarre qui ulteriore spazio all'amata Inghilterra