Sì, questo
Nord e Sud della Gaskell attrae molto anche me: meriterebbe di essere il prossimo libro del mese
A proposito di Jane Austen, ho scovato in internet un breve e interessantissimo saggio, intitolato
Jane Austen e la Merrie England.
L'autore spiega che "l'apparente chiusura provinciale dei romanzi di Jane Austen tradisce in realtà una ben precisa visione del mondo, che non osserva la realtà a partire dal macrocosmo della globalità storica, bensì dal macrocosmo dell'interiorità del soggetto; più che la Storia, contano perciò le storie degli individui", che hanno come sfondo la campagna inglese. Ma anche rimanendo entro quest'ambito ristretto, è inutile cercare riferimenti storici precisi.
La Austen, infatti, "mostra una delle più perfette e peculiari espressioni dell'ideale della cosiddetta
Merrie England, l'’idealizzazione mistica della terra inglese e delle sue tradizioni, che fa dell'Isola di Albione un trasognato luogo d’incanto in cui trascorrere l’esistenza; il folklorista Roy Judge la definisce come
un mondo che non è mai esistito, un paesaggio visionario e mitico, dove è difficile rintracciare lineamenti storici in senso stretto ..."
Peraltro, l’adesione a questo ideale si traduce, stilisticamente, in una “prosa elegante, placida, piana” e quasi “pudica”. Infatti, “la Austen è una scrittrice che si ritrae. Una scrittrice da ascoltare nel silenzio più attento dell’anima” ...
Insomma, brava la Gaskell ma brava anche Jane Austen! E visto che ci siamo, brave anche le sorelle Bronte (eccetto Emily, le cui
Cime - se non fossero così
tempestose - assomiglierebbero tanto a
Beautiful 
). Ma scusate: di Mary Ann Evans, alias George Eliot, nessuno ha letto nulla?