Apparve la bambina, si fermò stupita, poi corse verso Duroy battendo le mani, felice di vederlo, e gridò: «Ah! Bel-Ami!».
La signora de Marelle si mise a ridere: «Toh! Bel-Ami! Laurine vi ha battezzato. È un bel soprannome, che esprime tutta la nostra amicizia per voi: anch’io vi chiamerò Bel-Ami!».
Vanitoso, egoista, invidioso, scaltro, cinico, arrivista ... e pure un po’ vigliacco: sono questi aggettivi che connotano Georges Duroy, il protagonista del libro. Che ha un unico, vero "talento": il fascino, che sa di esercitare sulle donne. E sarà proprio questo il mezzo su cui baserà la propria irresistibile scalata sociale.
Saranno infatti le donne a spianargli la strada verso il successo. Donne che egli saprà sedurre e conquistare senza alcuna fatica e che dopo l’uso, al momento opportuno, arriverà a scaricare e accantonare, senza alcun rimorso o rimpianto.
Eppure sarebbe impossibile tacciare Duroy - o Maupassant - di maschilismo, mentre si potrebbe invece affermare che il successo di Bel Ami è la dimostrazione del fatto che dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna. E di questo egli è ben conscio. E del resto, lo stesso Bel Ami è a sua volta il mezzo attraverso cui le donne riusciranno – almeno per un momento – a soddisfare i loro desideri più reconditi: di trasgressione, di romanticismo, di dominio o di visibilità.
L'avevo eletto a "libro del mese", e invece l’ho divorato in soli tre giorni

. Del resto questo scrittore, per me, è una garanzia. "Formidabile nelle descrizioni, ironico e brillante nei dialoghi e nella gestione dei colpi di scena, frizzante e beffardo nello stile", la fama di Maupassant si lega in gran parte a questo romanzo (
"Bel Ami sono io", rivendicò - scherzando - alla maniera di Flaubert), che ha per sfondo la società parigina di fine ‘800, e che a me un po’ alla lontana ha ricordato – per tematica e personaggi –
La fiera delle vanità di W. Thackeray.
Ma se devo essere sincero, io conservo una netta preferenza per il Maupassant più intimista di
Una vita, o
Pierre e Jean, o ancora di
Forte come la morte, in cui ho trovato pagine e vicende indimenticabili, di una bellezza sconvolgente e profondamente commoventi. Anche in
Bel Ami è però chiaramente riconoscibile il fine psicologo, impareggiabile nella descrizione della complessità dell'animo umano, sia maschile, sia femminile. Ed è per questo che mi sentirei di consigliarne prima o poi la lettura ... anche nel caso aveste nel frattempo optato di leggere Murakami

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