Martedì, 30 Settembre 2025

"La casa stregata e altri racconti" di Virginia Woolf

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11/02/2022 15:08 #57866 da Margarethe

la protagonista smette di ascoltare il suo amico e inizia a divagare con la mente fino a trasformare il giardino in una nave. Gli invitati alla festa diventano una ciurma, degli avventurieri coraggiosi che nonostante i pericoli delle paludi continuano a navigare. Ecco che l'albero, anch'esso parte della ciurma, diventa una sentinella. 

Ho riletto il racconto perché mi era completamente sfuggita questa immagine!

bibbagood post=57850 userid=1044La città di Londra anche è un po´ protagonista; all´inizio a me era sembrato che lei ne fosse addirittura affascinata, proprio in contrasto con la campagna a cui era abituata; poi però forse questa sensazione di fascino la turba un po´, facendola sentire ancora più estranea al contesto circostante.


Personalmente più che un turbamento riferito al fascino della città l'ho interpretato come un turbamento dato dalla scoperta che quel giardino, che l'aveva fatta sentire come un animale in un ambiente naturale, è invece immerso nella città. è come se si fosse dissolto l'incantesimo di quel paradiso naturale così vicino alla festa.

"avendo sbirciato oltre il muro e adocchiato il secchio, o meglio, Londra che proseguiva per la sua strada indifferente, Sasha non riusciva più a spargere sul mondo quella nube dorata.
[...]
Ora l'albero, spogliato della sua doratura e solennità, sembrò fornirle una risposta; [...] Ma quale risposta? Ebbene, che l'anima [...] è di natura solitaria, un uccello vedovo; un uccello appollaiato in disparte su quell'albero.
[...]
In quel momento, in qualche vicolo appartato o locale pubblico, risuonò la solita terribile voce asessuata e inarticolata: uno strillo, un grido. E l'uccello vedovo trasalì e volò via descrivendo cerchi sempre più ampi fino a che (ciò che lei chiamava la sua anima) divenne remoto come un corvo volato via a causa del lancio di una pietra."

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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11/02/2022 19:38 #57869 da nautilus

Margarethe post=57866 userid=5087LHo riletto il racconto perché mi era completamente sfuggita questa immagine!

Lo sai che ad una prima lettura non mi ero accorta neanch'io di questo sogno ad occhi aperti?
Per apprezzare i racconti della Woolf devo rileggerli 2/3 volte ed ogni volta aggiungo un'immagine, un particolare. La ciurma, la nave, la bandiera, le paludi, mi sono apparse improvvisamente e mi è sembrato di leggere un altro racconto. Che autrice fantastica!
 

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11/02/2022 21:38 - 11/02/2022 21:41 #57870 da Bibi
Ciao a tutti   oggi mi sono dedicata un po' alla nostra autrice dell'anno.

Ho letto i primi tre racconti e confrontarmi con i vostri commenti è stato molto bello, mi avete praticamente spianato la strada, grazie!

Il primo racconto La macchia sul muro è quello in cui ho segnato più cose. Devo ammettere che a una seconda rilettura tutto risulta più chiaro, quindi rileggo due tre volte lo stesso racconto.

La prima cosa che ho segnato è una frase che sembra fatta a posta per Virginia, che si perde di continuo in riflessioni di ogni tipo   "Come fanno in fretta i pensieri a sciamare intorno a un nuovo oggetto, sollevandolo appena, come formiche che trasportano febbrilmente un filo di paglia, che poi abbandonano…" 

Mi è piaciuto molto il modo in cui utilizza i fiori, i garofani rossi collegati alle labbra della donna ritratta nell'ipotetico quadretto appeso al muro, che simboleggiano l'amore profondo e l'affetto, e dopo, qualche riga più avanti, gli asfodeli che sono riconducibili al regno dei morti.
Ho letto in giro su internet che Virginia amava molto stare in giardino e in generale i fiori.

La frase da voi citata "Potrei alzarmi, ma se mi alzassi e andassi a vedere, scommetto dieci a uno che non sarei in grado di dirlo con certezza, perché una volta che una cosa è fatta nessuno sa dire come è accaduto" l'ho interpretata come Francesca e Bea, preferisce rimanere seduta a fantasticare da lontano sull’origine della macchia piuttosto che alzarsi e andare a vedere da vicino e scoprire poi di rimanere delusa perché non riesce a spiegare l’origine della macchia. Come se le ipotesi, le fantasie fossero meno deludenti della realtà. O come se l'atto volontario di alzarsi possa mettere fine alle fantasie in cui lei invece vuole rimanere.

L'altra frase citata da Greta la mia edizione la traduce così: “Ma dopo la vita. Il lento strappo dei grossi steli verdi finché il calice del fiore, capovolgendosi, ci inonda di luce rossa e purpurea” quindi, essendo il calice una parte del fiore, l'ho interpretata proprio come un fiore che appassisce e muore, anche perché il contesto in cui viene inserito parla comunque di morte.

Mi è piaciuto molto anche l’intervento a sfondo femminista che avete già citato è che riporto perché ricordare certe cose non fa mai male: “Il punto di vista maschile che governa le nostre vite, […] quel punto di vista che — immagino — dopo la guerra è diventato un mezzo fantasma per molti uomini e donne e presto, si spera, verrà deriso e gettato nell’immondezzaio, dove finiscono i fantasmi, le credenze di mogano e le stampe di Landseer, dei e demoni, l’inferno e così via, lasciandoci tutti con un inebriante senso di illecita libertà — ammessi che la libertà esista.” 

Il mio preferito però resta questo passo: “Una a una le fibre si spezzano sotto l’immensa pressione fredda della terra, poi viene l’ultima burrasca e, cadendo, i rami più alti ritornano di nuovo dentro la terra. Anche così la vita non è finita; per un albero, ci sono ancora milioni di vite pazienti e vigili in tutto il mondo, nelle camere da letto, sulle navi, sui marciapiedi o in stanze private, dove uomini e donne siedono a fumare dopo il tè.” Mi piace l’idea che il legno continui a vivere nonostante sia “morto”, in forme nuove e nuovi utilizzi.

Guardate una piccola lumachina a quante riflessioni ci ha portate.   

Il secondo racconto, Kew Gardens mi è sembrato una cartolina.
Bellissimo il modo in cui Virginia riesce ad immedesimarsi nella natura e a farti vivere persino il colore dei fiori.
Molto carine le diverse scene delle coppie ma io mi sono innamorata di uno spezzone della prima: “Tirai fuori l’orologio e stabilii l’ora in cui mi sarei concessa di ripensare a quel bacio per cinque minuti soltanto — era così prezioso — il bacio di una vecchi con i capelli grigi e una verruca sul naso, la madre di tutti i baci della mia vita”, mi ha fatto pensare al bacio di una nonna alla sua nipotina e mi ha commossa. 
 
Il terzo racconto, Oggetti solidi mi lascia un po’ perplessa.
Non so, sembra quasi che il protagonista all’improvviso veda nel suo lavoro, qualcosa in cui non crede più, qualcosa in cui non si riconosce più, non più un punto solido della sua vita.
Non so perché il raccogliere “scarti” riesca a dargli soddisfazione. Lo vediamo persino rinunciare a una riunione di lavoro per andare a prendere un pezzo di ceramica dalla forma particolare.
L’immagine delle varie pietre che in un certo senso sovrastano le pratiche di lavoro mi è piaciuta.
Alla fine del racconto, quando viene quasi abbandonato dall’amico, anche lui mi è sembrato un pezzo di vetro proveniente chissà da dove, il resto di una ceramica rotta, o un meteorite, che altro non è che una stella morta.
Se penso ai cocci mi viene in mente l’idea di un unico pezzo superstite di qualcosa che prima era intero, e forse gli scarti che raccoglie non sono altro che metafore della sua stessa vita: un uomo che è quasi all’apice della sua carriera ma che però decide di rinunciare.

Mi sento stordita più dalle mie riflessioni che dalla scrittura della Woolf e la cosa è grave! 
Ultima Modifica 11/02/2022 21:41 da Bibi.
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11/02/2022 22:38 #57871 da nautilus
Ti capisco Bibi, la Woolf ci fa tirare fuori innumerevoli pensieri, ci fa ragionare, interpretare e alla fine anche noi lettori ci troviamo a fare un viaggio all'interno del viaggio della scrittrice. I pensieri che manifestiamo sono i nostri o i suoi?
Sto trovando questa lettura condivisa molto bella.

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12/02/2022 09:18 #57873 da Bibi

Ti capisco Bibi, la Woolf ci fa tirare fuori innumerevoli pensieri, ci fa ragionare, interpretare e alla fine anche noi lettori ci troviamo a fare un viaggio all'interno del viaggio della scrittrice. I pensieri che manifestiamo sono i nostri o i suoi?
Sto trovando questa lettura condivisa molto bella.

Però è un bell'esercizio, ti costringe a fermarti, a riflettere e a interpretare il tutto più di un romanzo qualunque. Un modo per scoprire i nostri pensieri.. non sono mai stata così tanto come ieri davanti alle pagine di un libro a pensare.   Di solito è tutto molto diretto, Virginia invece ti impone lentezza e mi piace. Certo continua ad essere complicata ma ne vale la pena. 
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12/02/2022 16:18 #57880 da nautilus
Prima di leggere un nuovo racconto della Woolf mi chiedo se riuscirò a comprenderlo subito, se oltre alla storia che appare, intuirò la storia nascosta. Coglierò tutti i particolari? Quando riesco a comprendere il vero significato è come se fosse una rivelazione e allora la rilettura del racconto diventa esaltante. Ogni volta è come andare alla ricerca di un codice necessario per decifrare quanto scritto da Virginia.
Frammenti di vita l'ho capito alla seconda lettura.
Julia ama le donne. L'ha sempre saputo, sin da quando guardava la piccola Polly con sguardo insistente e desideroso.
Fanny guarda Julia con ammirazione, le sembra irraggiungibile, ma vuole infrangere quella lastra di vetro che separa Julia dalle altre persone.
Cosa nasconde Julia?
Di lei sa che non si è mai sposata, che considera gli uomini orchi, buoni solo a proteggere le donne; ha rifiutato tanti corteggiatori, perché non li riteneva alla sua altezza o perché non voleva sacrificare la sua indipendenza.
Ecco però che in un istante tutto appare trasparente a Fanny. Julia arde come una stella nana bianca, la bacia, la possiede.
La Woolf ci racconta una passione saffica che lei ben conosceva e lo fa in maniera delicata, innocente e molto naturale. 
Incuriosita da questo racconto sono andata a cercare qualcosa sul web, non sono riuscita a trovare nulla ma ho trovato un'interessante intervista che comunque ha attinenza. Vi lascio il link.
www.scriptandbooks.it/2018/06/23/ti-dico...lamore-per-le-donne/

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13/02/2022 09:57 #57882 da bibbagood

Margarethe post=57866 userid=5087 

bibbagood post=57850 userid=1044La città di Londra anche è un po´ protagonista; all´inizio a me era sembrato che lei ne fosse addirittura affascinata, proprio in contrasto con la campagna a cui era abituata; poi però forse questa sensazione di fascino la turba un po´, facendola sentire ancora più estranea al contesto circostante.


Personalmente più che un turbamento riferito al fascino della città l'ho interpretato come un turbamento dato dalla scoperta che quel giardino, che l'aveva fatta sentire come un animale in un ambiente naturale, è invece immerso nella città. è come se si fosse dissolto l'incantesimo di quel paradiso naturale così vicino alla festa.

"avendo sbirciato oltre il muro e adocchiato il secchio, o meglio, Londra che proseguiva per la sua strada indifferente, Sasha non riusciva più a spargere sul mondo quella nube dorata.
[...]
Ora l'albero, spogliato della sua doratura e solennità, sembrò fornirle una risposta; [...] Ma quale risposta? Ebbene, che l'anima [...] è di natura solitaria, un uccello vedovo; un uccello appollaiato in disparte su quell'albero.
[...]
In quel momento, in qualche vicolo appartato o locale pubblico, risuonò la solita terribile voce asessuata e inarticolata: uno strillo, un grido. E l'uccello vedovo trasalì e volò via descrivendo cerchi sempre più ampi fino a che (ciò che lei chiamava la sua anima) divenne remoto come un corvo volato via a causa del lancio di una pietra."

Sì, a me all'inizio sembrava affascinata perchè dice "[..] ma lì, nel giardino posteriore di Mrs Dalloway a Westmister, la bellezza la fece trasalire, lei che era nata e cresciuta in campagna, forse proprio per via del contrasto[].." e poi pensa, ai miei occhi con un certo stupore e fascinazione, che prima là anche erano solo campi, mentre ora vi sono palazzi gremiti di gente e di vita. Poi però andando avanti, le parti che riporti tu mi hanno fatto pensare che da un primo momento di fascinazione fosse passata a un momento di disillusione, in cui la città si rivela un elemento estraneo e disturbante. 
comunque anche qui ritorna la domanda diretta "quale visione è quella vera?" . L'aspetto della verità o delle molteplici verità nascoste dietro alla realtà e alle nostre impressioni deve aver tormentato tanto la Woolf.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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13/02/2022 10:12 #57884 da bibbagood
Frammenti di vita mi è piaciuto molto, anche se torna un po' quella confusionarietà che fa sì che la lettrice non è più molto sicura di cosa si stia parlando   La protagonista, se tale si può definire Miss Craye, viene analizza con gli occhi di varie persone: lei stessa, Fanny, e la direttrice Miss Kingston. Va da sè che il quadro che ne esce fuori è quello di una donna complessa, e come sempre a noi rimane la domanda di come effettivamente sia questa Miss Craye e quando le percezioni soggettive delle singole persone abbiano dato lei caratteristiche che invece non ha. Infatti, rivelando i loro pensieri su Miss Craye, le altre due rivelano molto anche di se stesse, della loro insicurezza, della loro devozione, rispetto e ammirazione. Sicuramente Miss Craye è una donna che si fa notare, moderna sotto tutti i punti di vista, soprattutto uno: la sua indipendenza. Una donna che vive da sola, che ha successo nel suo lavoro, che non ha paura di affermare l'ipocrisia del matrimonio, volto solo a far sì che la donna abbia una protezione. Come sempre in poche pagine la Woolf dà tantissimi dettagli su questa persona, anche aggiungendo molti riferimenti alla sua vita famigliare. Il riferimento al fratello è chiaro, mentre quello alla sorella e al padre un po' meno. 

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13/02/2022 10:17 #57885 da bibbagood
Mi è piaciuto anche molto Una signora allo specchio: una riflessione, soprattutto il finale, wow!
Con l'espediente dello specchio la Woolf gioca con uno dei suoi temi preferiti, ovvero il contrasto tra quel che si pensa si è, quel che gli altri pensano che siamo, e quel che in realtà siamo. Isabella potrebbe apparire agli occhi degli altri (o è quello che lei pensa che gli altri pensano di lei?) come una donna misteriosa, riservata e ammirata; oppure può essere una donna dalla vita piena, ricca di esperienze (è lei che si vede cosi? è lei che vorrebbe essere cosi?); o solamente un'anziana donna, sola, il cui unico elemento che caratterizza le sue giornate sono le bollette (è questa la verità?). La woolf consiglia quindi di non avere troppi specchi in giro, perchè si rischia di vederci dentro una realtà diversa da quella che viviamo o che pensiamo di vivere o che desideriamo di vivere.

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13/02/2022 10:21 #57886 da bibbagood

Ecco però che in un istante tutto appare trasparente a Fanny. Julia arde come una stella nana bianca, la bacia, la possiede.
La Woolf ci racconta una passione saffica che lei ben conosceva e lo fa in maniera delicata, innocente e molto naturale. 

 

Anche io ci ho visto il voler parlare di una passione che lei conosceva; però per me nel racconto esce fuori di più il contesto di questa passione, più che la passione in sè (anche la parte di Polly non mi aveva colpito molto in questo senso), ovvero il fatto che è una donna che non vuole sottoporsi a quel che la società si aspetta da lei, vuole continuare ad affermare la sua volontà, quel in cui crede, incluso decidere chi amare.

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