Martedì, 30 Settembre 2025

"La casa stregata e altri racconti" di Virginia Woolf

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07/02/2022 19:11 #57747 da mulaky
Ho letto anche Quartetto d'archi e concordo con la spiegazione di Greta. Lo spaesamento di Virginia si vede, secondo me, in queste belle parole
Se la mente è attraversata da queste piccole frecce, e - poiché la società umana lo impone - appena una è lanciata un'altra la segue; [...] se dire qualcosa, tanto spesso, lascia dietro di sé un bisogno di migliorarla e di rivederla, e sveglia per di più rimpianti, piaceri, vanità e desideri - [...] che possibilità ci sono?
Di che? Ogni momento diventa più difficile dire perché, a dispetto di tutto, me ne sto qui credendo non so neppure io a cosa, incapace persino di ricordare quando accade per l'ultima volta.


Devo dire che sul finale non ho pensato che lei vedesse una storia romantica ma che fosse una scena legata alla musica, cioè una rappresentazione teatrale di un'opera, con una dama e un principe, qualcosa di medievale (corni, pergamena, stocco).

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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07/02/2022 19:44 #57749 da bibbagood
Ho letto Insieme e separati, anche questo relativamente lineare, nel senso che quanto meno si capisce la situazione e il flusso dei pensieri; meno comprensibile è, come avete messo in luce, il perchè di quello small talk, il perchè Mrs Dalloway ha voluto metterli insieme e perchè loro si comportano così. Anche io non ci ho visto un intento romantico, quanto invece la volontà da parte della padrona di casa di creare un punto di incontro tra due anime che nascondo dietro l´apparenza un disagio latente. Lei è fecile della sua vita, della sua tranquillità; eppure si sente a disagio a interagire con estranei, ha paura di esporsi e ripiega quindi su frasi fatte che non le appartengono. Lui anche ha una quotidianità consolidata (con sì una moglie invalida, ma mi sembra di aver capito con tante amanti?), eppure sembra quasi sia una vita che non sente propria e si pone prevenuto nei confronti della donna che si ritrova accanto, che sicuramente non può capirlo, abituato come è a vivere una vita e una apparenza che neanche lui capisce. Come in altri racconti letti finora, trovo interessante la scelta del titolo e molto bella l´interpretazione di Greta, in effetti il titolo racchiude un po´ l´essenza di quel che è accaduto in quei pochi minuti.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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08/02/2022 10:14 #57763 da mulaky
Ho letto Il vestito nuovo e in effetti è un racconto piuttosto lineare e facile nell'interpretazione. Non so se Virginia si ritrovasse in Mabel, forse in parte sì, comunque la cosa bella di questo scritto è che la protagonista ha consapevolezza della sua situazione e decide di rialzarsi, di cambiarla. All'inizio cade in una spirale in cui si sente fuori posto, sbagliata, antiquata, brutta, insomma una sorta di Calimero della situazione, ma poi capisce che è la compagnia che frequenta ad essere il problema, cioè che non è adatta al tipo di persona che è lei, al tipo di vita che fa, a ciò che le piace e quindi decidere di andare via. L'unica perplessità che ho è se questa gente le parlasse dietro davvero, se la canzonasse ma alla fine non è neanche importante ai fini del racconto.
Devo dire che questo racconto mi ha fatto ricordare quando, circa un decennio fa o poco più, mi sono accorta di frequentare da anni gente con cui non avevo niente in comune e infatti erano più le volte che mi sentivo fuori posto e a disagio delle volte in cui stavo bene. Ad un certo punto ho deciso di fare tabula rasa e ho cercato altre persone che avessero un paio di interessi comuni ai miei... e ho guadagnato dieci anni di salute :D

 

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08/02/2022 10:37 #57764 da nautilus

bibbagood post=57749 userid=1044Lui anche ha una quotidianità consolidata (con sì una moglie invalida, ma mi sembra di aver capito con tante amanti?)

Io ci ho visto un intento amoroso da parte della signora Dalloway proprio perchè lei è sola e lui, anche se sposato, non disdegna le avventure.
Il dire ammiccante Vedrai ti piacerà e il rimarcare l'età di lei, quarant'anni, mi ha fatto pensare alla volontà di far nascere una storia d'amore.

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08/02/2022 12:28 #57769 da Margarethe

mulaky post=57745 userid=3998La Woolf metterà a dura prova la mia necessità di trovare risposte alle domande, me lo sento...

Ho letto Lunedì o martedì e sì, sono d'accordo con l'idea di pennellate di colore su tela, su Virginia che velocemente ci parla della realtà intorno a lei, dell'airone, della montagna, il sole, ecc. Quello che non mi spiego è "e la verità?". All'inizio leggiamo
Desiderare il vero, attenderlo, laboriosamente distillare poche parole, sempre desiderare - [...] - sempre desiderare - [...] - sempre desiderare il vero.
Fin qui chiaro, ma poi la continua domanda "e la verità?" non la capisco. Ho pensato che magari si riferisse a cose improbabili o forse descritte in modo falso, ma leggendo non vedo niente di particolarmente strano. Forse potrebbero essere cose scritte in modo poetico che non rappresentano la verità, esempio: monete pendono dagli alberi (sono i frutti), dai comignoli si arrampica il fumo (il fumo oggettivamente non può "arrampicarsi")... però davvero non so, è anche una cosa un po' forzata. Ho letto le vostre interpretazioni ma non mi convincono.

Diciamo che io sono stata la più superficiale di tutte e non mi sono proprio soffermata sull'espressione relativa alla verità, però la spiegazione di Greta mi ha convinto. La Woolf percepisce cose e rumori e da lì parte il suo immaginario. Ci sta che si chieda se è la verità, perché come abbiamo detto più volte il confine tra il reale e l'irreale per lei è molto sottile. Non sono in grado di dare ulteriori spiegazioni


Giorgia un piccolo cross-over: pensa a cosa dice Giacobbe sugli schermi. La Woolf guarda il primo schermo e si rende conto che la sua e la visione di ogni persona è soggettiva, non sa qual è la verità assoluta delle proprie percezioni, anzi, forse si domanda se esista questa verità.
 

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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08/02/2022 15:02 #57785 da bibbagood
Ho letto L´uomo che amava i suoi simili e commento prima di leggere i vostri commenti visto che mi fanno sempre vedere cose che non avevo notato facendomi cambiare cosí la mia prima percezione :-P
Questo racconto anche mi è piaciuto e lo trovo azzeccato metterlo subito dopo Insieme e separati, visto che l´ambientazione è la stessa (un ricevimento dai Dalloway), i protagonisti un po´ diversi da quelli del racconto precedente ma neanche poi tanto, mentre il taglio che vogliono dare alla discussione è completamente diverso. Se nel primo racconto preferisco rimanere nella loro bolla, se il contatto con l´altro/a ha solo fatto sì che venissero portati a mettere in discussione alcune cose, preferendo però poi tenersele per sè, qui i protagonisti si lasciano andare, si sfogano, vedendo nell´altro/a tutto quel che di incomprensibile vedono nell´umanità.
Anche se lui viene posto come quello "buono", non superficiale rispetto all´ambiente circostanze, il porsi così consapevolmente al di sopra degli altri fa sì che di fatto lui non sia poi così diverso da loro, anzi, sembra semplicemente più frustrato.
Per capire lei abbiamo avuto troppi pochi elementi; sicuramente mi é piaciuta la riflessione sulla bellezza, di quanto possa essere a buon prezzo, e di come sia importante riuscire ad apprezzarla.
Infine, la parte iniziale mi ha fatto pensare un po´ alle rimpatriate. Si incontra per caso un ex compagno  di classe, e chi è felice della sua vita attuale, è contento di rivederlo; chi invece è scontento, avrebbe preferito non incontrarlo, perchè deve confrontarsi con chi si era e chi si è diventati, e l´avere davanti qualcuno che è partito insieme a noi e ha raggiunto una soddisfazione che noi non abbiamo può esser spiacevole. Dopo aver letto qualche racconto, direi che questo continuo rapporto con il passato, con quel che si era e quel che si sperava di diventare, è un altro dei temi cari alla Woolf.

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08/02/2022 15:13 - 08/02/2022 15:14 #57786 da bibbagood

Letto anche L'uomo che amava i suoi simili e questo mi ha fatto pensare a quanto troppo spesso l'uomo fa dei proclami e non si rende conto del proprio egoismo. 
Ellis è un uomo che ha pregiudizi ed è presuntuoso. In realtà come molti personaggi della Woolf, si sente inadeguato al party di Dalloway ma maschera questa inadeguatezza con un moto di superiorità nei confronti degli altri ospiti perché lui ritiene di amare i suoi simili a differenza degli altri.
Ellis dichiara di amare i suoi simili per il riflesso della percezione che gli altri hanno di sè: i suoi clienti (è un avvocato) spendono parole belle per la sua umanità e generosità e per il modo in cui li aiuta. 
Alla festa dove si sente inadeguato e per questo non sopporta gli altri invitati, vorrebbe manifestare cosa i suoi clienti dicono di lui per dimostrare quanto lui sia migliore. Ellis in realtà non ama i suoi simili è solo un egocentrico concentrato su se stesso.
Stessa sorte tocca a Miss O'Keefe. Lei sembra dotata di grande umanità, prova pena per la povera donna e i suoi bambini che non possono entrare in un giardino a raccogliere una palla, nessuno apre loro il cancello. 
Lei è una donna arrogante e altezzosa che ritiene che tutti possano accedere alla bellezza perché è quasi gratis: i musei sono gratis, la campagna è gratis. Peccato che non si renda conto che la povera donna ha ben altro da fare che girare per musei o per la campagna, o leggere poesie. Lei crede di amare i suoi simili perché è capace di provare pena per chi soffre, ma non fa nulla per aiutare il prossimo, perché secondo lei non basta tutta la forza del mondo per cambiare lo stato delle cose. Peccato che neanche ci provi a farlo, rimanendo convinta che per fortuna la povera gente può godere almeno della bellezza.


Concordo, anche se il mio giudizio è stato più superficiale. In particolare modo penso hai reso benissimo quel che traspare di Ellis, lui vuole semplicemente che tutti sappiano quanto lui sia bravo e migliore di loro. Per quanto riguarda lei, non saprei; sicuramente condivido quel che dici, ma durante la lettura non sono riuscita ad avere elementi sufficienti per trarre un giudizio cosi netto; anche riguardo al concetto di bellezza, quel che  descrivi tu è anche come lo interpreta Ellis; io invece l´avevo interpretato più come un farsi forza, il fatto che lei cerchi nella bellezza l´essenza di una vita che la insoddisfa, in cui si attiene alle apparenze. Può esser giusto quel che dite tu ed Ellis,, ovvero che i poveri hanno altre preoccupazioni che pensare alla bellezza; però bo, io personalmente non credo che abbia molto a che fare con lo status sociale, ci sono tante altre opere letterarie che fanno vedere come sia l´indole dell´individuo che tende ad apprezzare o meno quel che ha, indipendentemente da quel che ha (tr ai tanti esempi, mi viene in mente come le sorelle March di Piccole donne abbiano visioni completamente diverse della loro situazione e si rapportino in modo completamente diverso alla vita). Quindi si, concordo che possa essere un discorso superficiale liquidare il tutto dicendo che però bisogna cercare di apprezzare la bellezza, però secondo me come linea di massima generale, come messaggio non è così sbagliato o irrealistico :-)

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Ultima Modifica 08/02/2022 15:14 da bibbagood.
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08/02/2022 16:56 #57794 da nautilus

bibbagood post=57786 userid=1044Può esser giusto quel che dite tu ed Ellis,, ovvero che i poveri hanno altre preoccupazioni che pensare alla bellezza; però bo, io personalmente non credo che abbia molto a che fare con lo status sociale, ci sono tante altre opere letterarie che fanno vedere come sia l´indole dell´individuo che tende ad apprezzare o meno quel che ha, indipendentemente da quel che ha (tr ai tanti esempi, mi viene in mente come le sorelle March di Piccole donne abbiano visioni completamente diverse della loro situazione e si rapportino in modo completamente diverso alla vita). Quindi si, concordo che possa essere un discorso superficiale liquidare il tutto dicendo che però bisogna cercare di apprezzare la bellezza, però secondo me come linea di massima generale, come messaggio non è così sbagliato o irrealistico :-)

La bellezza, intesa nel suo più ampio significato, è un ottimo rifugio per scacciare via la sofferenza, per me in alcuni casi è una vera e propria medicina.
Sono d'accordo con te che per apprezzare la bellezza ci vuole una certa indole, ma non ci si può nascondere dietro un dito, a volte la bellezza non è accessibile, a differenza di quello che dice la protagonista del racconto, e anche nei casi indicati (musei e natura) in cui si potrebbe trovare gratis, mi viene da pensare che in caso di povertà, come sembra essere la condizione della mamma con i suoi bambini, non ci sia il tempo e la voglia per ammirare la bellezza, perché ci sono situazioni più urgenti da risolvere. Per apprezzare la bellezza devi avere oltre che una certa sensibilità, anche le condizioni d'animo per farlo.
Ho trovato il richiamo alla bellezza quasi una scusa per Miss O'Keefe, che si dispiace per la povera mamma, ma non fa nulla per lei, ma allo stesso tempo si rincuora (diciamo che mette in pace la sua coscienza) credendo che possa fare come lei, sedersi su una panchina di un giardino ed ammirare la natura e la sua bellezza. Teoricamente può farlo, in pratica non ne sono così certa, per i motivi che ho già detto.
Bello il tuo richiamo a Piccole donne, libro che ho amato tanto. Certo le sorelle sono diverse e guardano alla loro vita in maniera diversa, ma è una questione oltre che caratteriale anche di prospettiva e di sensibilità. C'è chi la bellezza ce l'ha a portata di mano ma non riesce a riconoscerla. Jo rispetto alle altre ha una marcia in più e laddove sembrerebbe non esserci bellezza lei la vede o comunque lotta per ottenerla.

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10/02/2022 17:44 #57850 da bibbagood
In Un riepilogo ritroviamo una situazione a cui la Woolf ormai ci ha abituato, ovvero un uomo e una donna conversano di sera, e lei comincia a pensare ad altro. Anche se son scene che si ripetono, trovo ogni racconto piacevole, i personaggi in realtà son tutti diversi, con una propria personalità che viene fuori anche solo in poche pagine, anche se hanno indoli ricorrenti (concordo con emarpi nel definire "il senso d´inadeguatezza un po´ il fil rouge di questa raccolta). Mi sembra che la nostra protagonista qui si trovi sì, come sempre , un pesce fuor d´acqua nella società che frequenta, ma che per forse la prima volta finora ammira questa società e vorrebbe appartenervi, guarda adessa con una sorta di fascino; finora infatti mi sembra che le protagoniste e i protagonisti si sentivano estranei e a disagio. Mi sembra anche per la prima volta il rapporto tra i due protagonisti sia meno cinico degli altri presentati finora, dal momento che anche se lei lo idealizza, c´è intimità tra loro due, la famigliarità di chi si conosce da tanto.
La città di Londra anche è un po´ protagonista; all´inizio a me era sembrato che lei ne fosse addirittura affascinata, proprio in contrasto con la campagna a cui era abituata; poi però forse questa sensazione di fascino la turba un po´, facendola sentire ancora più estranea al contesto circostante.

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10/02/2022 23:52 #57861 da nautilus
Letto Un riepilogo e concordo con chi mi ha preceduto che ci sono dei temi ricorrenti come l'inadeguatezza della protagonista. Tuttavia come accade spesso per i personaggi della Woolf c'è differenza tra come si sente il personaggio e come lo stesso viene percepito dagli altri. In questo caso la donna si sente goffa e inadeguata ma gli altri hanno di lei un'immagine solenne. L'uomo dice delle cose che sembra un minorato mentale eppure è uno stimato funzionario. Interessante questa continua dualità tra ciò che si è e ciò che appare di noi.
Altro tema comune della Woolf è la natura e il mondo animale che alla natura appartiene.
La natura appare sotto forma di ricordi, di profumi, di immagini anche piuttosto vivide. La donna cammina nel giardino come un cervo maschio e annusa l'aria come una creatura selvatica. Il richiamo alla natura, almeno in questa raccolta di racconti, è sempre molto forte.
E poi arriva il sogno, la protagonista smette di ascoltare il suo amico e inizia a divagare con la mente fino a trasformare il giardino in una nave. Gli invitati alla festa diventano una ciurma, degli avventurieri coraggiosi che nonostante i pericoli delle paludi continuano a navigare. Ecco che l'albero, anch'esso parte della ciurma, diventa una sentinella. 
Poi qualcosa desta Sasha dal sogno ad occhi aperti,  guarda al di là del giardino, vede Londra, sente i suoi rumori. Il giardino torna ad essere tale e gli invitati persone in abiti da sera, in un istante l'illusione scompare. Ma quale visione è quella vera?

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