Martedì, 30 Settembre 2025

"La casa stregata e altri racconti" di Virginia Woolf

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03/02/2022 17:44 #57646 da Margarethe

mulaky post=57640 userid=3998
Ho una mente molto più semplice della Woolf, mi sa


Meglio per la tua salute mentale 

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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03/02/2022 18:19 #57650 da nautilus
Leggo i vostri commenti e sono stra felice di condividere con voi questa lettura non facile, come del resto non facile è l'autrice. Credo che il modo migliore di leggere la Woolf sia proprio la lettura condivisa.
Sono andata un po' avanti e ho letto Insieme e separati. 
Non ho ben inquadrato questo racconto ma tanto so che poi mi aiuterete per una migliore interpretazione.
Leggendo ho pensato all'illusione dei due protagonisti di poter unire le loro anime (quasi fosse doveroso visto che lei ha quarant'anni e lui cinquanta), ma in realtà le loro frustrazioni e insoddisfazioni rendono impossibile la loro unione.
Lui è un uomo che piace molto, ma vive la forte frustrazione di non aver inseguito il sogno della scrittura. Lei è una donna sola che si bea della sua solitudine. Non si piacciono, ma lei spera di scoprire un uomo diverso da ciò che appare. Entrambi forse sperano di poter trasformare quella banale conversazione in qualcosa di più elevato, qualcosa che possa assomigliare all'amore. Entrambi però rifuggono quel sentimento che forse non hanno mai provato e di cui forse hanno anche paura. Forse è troppo tardi per provarlo. L'illusione di una loro unione scoppia come una bolla di sapone.
Mi sono fatta un film?
 

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03/02/2022 18:54 #57653 da nautilus
Letto anche L'uomo che amava i suoi simili e questo mi ha fatto pensare a quanto troppo spesso l'uomo fa dei proclami e non si rende conto del proprio egoismo. 
Ellis è un uomo che ha pregiudizi ed è presuntuoso. In realtà come molti personaggi della Woolf, si sente inadeguato al party di Dalloway ma maschera questa inadeguatezza con un moto di superiorità nei confronti degli altri ospiti perché lui ritiene di amare i suoi simili a differenza degli altri.
Ellis dichiara di amare i suoi simili per il riflesso della percezione che gli altri hanno di sè: i suoi clienti (è un avvocato) spendono parole belle per la sua umanità e generosità e per il modo in cui li aiuta. 
Alla festa dove si sente inadeguato e per questo non sopporta gli altri invitati, vorrebbe manifestare cosa i suoi clienti dicono di lui per dimostrare quanto lui sia migliore. Ellis in realtà non ama i suoi simili è solo un egocentrico concentrato su se stesso.
Stessa sorte tocca a Miss O'Keefe. Lei sembra dotata di grande umanità, prova pena per la povera donna e i suoi bambini che non possono entrare in un giardino a raccogliere una palla, nessuno apre loro il cancello. 
Lei è una donna arrogante e altezzosa che ritiene che tutti possano accedere alla bellezza perché è quasi gratis: i musei sono gratis, la campagna è gratis. Peccato che non si renda conto che la povera donna ha ben altro da fare che girare per musei o per la campagna, o leggere poesie. Lei crede di amare i suoi simili perché è capace di provare pena per chi soffre, ma non fa nulla per aiutare il prossimo, perché secondo lei non basta tutta la forza del mondo per cambiare lo stato delle cose. Peccato che neanche ci provi a farlo, rimanendo convinta che per fortuna la povera gente può godere almeno della bellezza.

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04/02/2022 11:02 #57663 da bibbagood
Mi ero persa il commento di Greta su Quartetto d´archi, e anche se anche a me era piaciuto già a una prima lettura, i dettagli messi in luce da Greta mi hanno fatto immergere ancor di più in quella sala da concerto, in quell´atmosfera di mondanità.
Mondanità che si trova anche ne L´abito nuovo, che ho appena terminato e che come avete detto anche voi, è molto più lineare dei racconti letti fino ad adesso, seppur altrettanto pieno di dettagli e sensazioni. Rispetto alle protagoniste/ai protagonisti dei racconti precedenti, mi sembra che qui Mabel sia più determinata, si sente sì inadatta alla situazione, ma non sperduta come invece mi sembrava si sentissero le altre protagoniste. Qui Mabel mi sembra più consapevole della vita che vive, del mondo in cui vive, di cosa non le piace e cosa vorrebbe cambiare. Mentre le altre protagoniste mi sembravano un po´ dei pesci fuor d´acqua all´interno di una realtà che son costrette a vivere ma che non comprendono.
Come dice Greta, forse in realtà non cambierà effettivamente lo stato delle cose, le sue sono più che altro speranze  e progetti che non avrà la forza di compiere, dato anche il chiaro peso che l´opinione altrui ha su di lei, per quanto lei cerchi di imporsi; ma mi sembra sia già una dimostrazione di carattere e volontà il guardare con (più o meno) lucidità la situazione in cui ci si ritrova e sentirsi motivati a cambiarla.
Mi è piaicuto molto quando descrive come alcuni momenti inaspettati, perchè semplici e senza aspettative, le arrecano improvvisamente pace e felicità, sono i momenti quotidiani in cui si rende conto che quel che ha le basta.

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04/02/2022 16:21 #57670 da Margarethe

Sono andata un po' avanti e ho letto Insieme e separati.
Non ho ben inquadrato questo racconto ma tanto so che poi mi aiuterete per una migliore interpretazione.
Leggendo ho pensato all'illusione dei due protagonisti di poter unire le loro anime (quasi fosse doveroso visto che lei ha quarant'anni e lui cinquanta), ma in realtà le loro frustrazioni e insoddisfazioni rendono impossibile la loro unione.
Lui è un uomo che piace molto, ma vive la forte frustrazione di non aver inseguito il sogno della scrittura. Lei è una donna sola che si bea della sua solitudine. Non si piacciono, ma lei spera di scoprire un uomo diverso da ciò che appare. Entrambi forse sperano di poter trasformare quella banale conversazione in qualcosa di più elevato, qualcosa che possa assomigliare all'amore. Entrambi però rifuggono quel sentimento che forse non hanno mai provato e di cui forse hanno anche paura. Forse è troppo tardi per provarlo. L'illusione di una loro unione scoppia come una bolla di sapone.
Mi sono fatta un film?

 


Che tu ti sia fatta un film è ottimo, visto che stiamo leggendo Virginia Woolf   Il mio film è un pochino diverso ma il senso mi pare simile. Non sono sicura che i protagonisti volessero provare a frequentarsi, perché lui afferma di avere già una moglie. Mi sono sembrati due adulti che vengono spinti da un'amica a conoscersi, forse perché quest'amica ritiene che siano un po' soli, e loro si sottopongono all'esperimento ma senza impegno o interesse, infatti sono concentrati su se stessi: lui sulla sua favolosa vita a Canterbury e i sogni infranti, lei sulla sua casetta in cui sta così bene. Quindi non si aprono, non sono veramente interessati a conoscersi. Addirittura scoprono di avere quella città in comune ma scelgono di far cadere la conversazione. Sembrano due anime che potrebbero essere affini, ma che per indolenza decidono di non provare a scoprirlo. Lui non vede l'ora di parlare di sé e di affascinare lei con la sua commedia già pronta, ma getta l'amo in attesa che lei abbocchi. Lei sa che potrebbe abboccare, saprebbe già come, però decide di lasciar stare. Per questo sono "insieme e separati", fisicamente insieme ma ognuno nella sua bolla che non ha voglia di far scoppiare.
Alla fine riescono comunque incredibilmente a incontrarsi per un attimo ed entrambi si spaventano così tanto dalla vicinanza che si è creata, che decidono si riallontanarsi con una frase di circostanza.

"Lui non le piaceva, eppure aveva gradito quel paragone tra una donna e un ciliegio. Le sue fibre stavano fluttuando capricciosamente di qua e di là, come i tentacoli di un anemone di mare, ora turgidi, ora ammosciati, e il suo cervello, chilometri lontano, su in aria, freddo e distante, riceveva messaggi che col tempo avrebbe elaborato così che quando la gente avesse parlato di Roderick Serle (che era in qualche modo un personaggio noto) lei avrebbe asserito senza esitazioni: «mi piace» o «non mi piace», e la sua opinione sarebbe rimasta per sempre la stessa. Un pensiero bizzarro, un pensiero solenne, in grado di gettare una luce singolare sulla natura dei rapporti umani."

Ho trovato interessante questo passaggio, che spiega qualcosa di molto frequente nei rapporti umani, forse sempre presente (?). Cerchiamo sempre di giudicare, anche inconsciamente, se una persona ci piace o no, ed è difficile accettare che possano piacerci degli aspetti e non piacerci degli altri e quindi possiamo non avere un'opinione netta. Alla fine dobbiamo sempre tirare le somme e decidere sì o no. è una cosa che ho notato anche in me e su cui cerco di lavorare.

bibbagood post=57663 userid=1044
Mi è piaciuto molto quando descrive come alcuni momenti inaspettati, perché semplici e senza aspettative, le arrecano improvvisamente pace e felicità, sono i momenti quotidiani in cui si rende conto che quel che ha le basta.


Quei momenti di presenza e accettazione che a mio parere dovremmo coltivare con gran cura, perché è possibile trasformare momenti inaspettati in momenti creati volutamente 

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04/02/2022 20:58 #57680 da emarpi
Racconto con tanti spunti di riflessione. Troviamo una miss Dalloway che spinge due persone a conoscersi sperando chissà se solo di riempire il silenzio  di.una stanza o perché invece credeva che poter.far nascere una scintilla. Lei, donna tranquilla e sognatrice, influenzata dall atmosfera intima che può creare un chiaro di luna combatte la sua inedia e comincia con una battuta banale, forse anche influenzata dalla.fama di.melanconico che ha preceduto il suo interlocutore. Non si impegna più di tanto, ammette il suo limite e difficoltà nell'entrare in empatia  con altre persone. Però  riesce a trovare un argomento che attira la reazione dell'uomo e tira un sospiro di sollievo. L'uomo si ridesta dal torpore, la sua vena narcisistica avrà forse modo di essere apprezzata, potrà dare il meglio di sé  così da poter ritornare alla sua vita calendario un po meno scontento e deluso dei traguardi raggiunti.
poi, inaspettatamente, entrambi intuiscono una scintilla che potrebbe unirli, far cadere le loro difese:  ma la scintilla fa implodere.il.moemnto, sopraffatti dell'imbarazzo si separano subito dopo...
Apprezzo della scrittrice i personaggi appena tratteggiati, con pochi sapienti tocchi ma che nascondono un mondo infinito.  
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05/02/2022 15:02 #57687 da emarpi
Sono andata avanti nella lettura fino al racconto "riepilogo".  I temi si ripetono o forse sto un po entrando nel mood della scrittrice. Ritorna  il tema della natura, il paesaggio.in particolare: basta anche un piccolo scorcio di natura, anche se poi circondato dalla città,  per offrire riparo, ristoro, calma. I personaggi hanno sempre questa doppia personalità: se all'apparenza sicuri e quasi altezzosi sono in realtà timidi e poco a loro agio quando circondati da.estranei; se invece simpatici, con un lavoro prestigioso, quasi logorroici sono "minorati mentali".  Se dovessi dare una definizione che sintetizzi questi racconti, direi che finora "il senso di indaguatezza"  va per la.maggior..aspetto vostri commenti
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07/02/2022 15:20 #57739 da Margarethe

emarpi post=57687 userid=6326Sono andata avanti nella lettura fino al racconto "riepilogo".  I temi si ripetono o forse sto un po entrando nel mood della scrittrice. Ritorna  il tema della natura, il paesaggio.in particolare: basta anche un piccolo scorcio di natura, anche se poi circondato dalla città,  per offrire riparo, ristoro, calma. I personaggi hanno sempre questa doppia personalità: se all'apparenza sicuri e quasi altezzosi sono in realtà timidi e poco a loro agio quando circondati da.estranei; se invece simpatici, con un lavoro prestigioso, quasi logorroici sono "minorati mentali".  Se dovessi dare una definizione che sintetizzi questi racconti, direi che finora "il senso di indaguatezza"  va per la.maggior..aspetto vostri commenti

Sono d'accordo, anch'io ho ritrovato i due temi: inadeguatezza e natura. Oltre a questo senso di piacere per la stimolazione intellettuale misto a malinconia e solitudine nell'ambiente mondano. La capisco perché a volte l'ho provato: a una festa con persone a cui sei legata e a cui vuoi bene non c'è posto per la malinconia o l'inadeguatezza, sei te stessa; basta una situazione più artefatta per far venire fuori questi sentimenti.
In questo caso ho visto la protagonista, cresciuta in campagna, essere affascinata dal giardino, per poi vedere l'illusione crollare una volta resasi conto che si trova sempre in centro a Londra. E alla fine mi pare rimpianga la solitudine.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

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07/02/2022 18:54 #57745 da mulaky
La Woolf metterà a dura prova la mia necessità di trovare risposte alle domande, me lo sento...

Ho letto Lunedì o martedì e sì, sono d'accordo con l'idea di pennellate di colore su tela, su Virginia che velocemente ci parla della realtà intorno a lei, dell'airone, della montagna, il sole, ecc. Quello che non mi spiego è "e la verità?". All'inizio leggiamo
Desiderare il vero, attenderlo, laboriosamente distillare poche parole, sempre desiderare - [...] - sempre desiderare - [...] - sempre desiderare il vero.
Fin qui chiaro, ma poi la continua domanda "e la verità?" non la capisco. Ho pensato che magari si riferisse a cose improbabili o forse descritte in modo falso, ma leggendo non vedo niente di particolarmente strano. Forse potrebbero essere cose scritte in modo poetico che non rappresentano la verità, esempio: monete pendono dagli alberi (sono i frutti), dai comignoli si arrampica il fumo (il fumo oggettivamente non può "arrampicarsi")... però davvero non so, è anche una cosa un po' forzata. Ho letto le vostre interpretazioni ma non mi convincono.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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07/02/2022 19:02 #57746 da nautilus

mulaky post=57745 userid=3998La Woolf metterà a dura prova la mia necessità di trovare risposte alle domande, me lo sento...

Ho letto Lunedì o martedì e sì, sono d'accordo con l'idea di pennellate di colore su tela, su Virginia che velocemente ci parla della realtà intorno a lei, dell'airone, della montagna, il sole, ecc. Quello che non mi spiego è "e la verità?". All'inizio leggiamo
Desiderare il vero, attenderlo, laboriosamente distillare poche parole, sempre desiderare - [...] - sempre desiderare - [...] - sempre desiderare il vero.
Fin qui chiaro, ma poi la continua domanda "e la verità?" non la capisco. Ho pensato che magari si riferisse a cose improbabili o forse descritte in modo falso, ma leggendo non vedo niente di particolarmente strano. Forse potrebbero essere cose scritte in modo poetico che non rappresentano la verità, esempio: monete pendono dagli alberi (sono i frutti), dai comignoli si arrampica il fumo (il fumo oggettivamente non può "arrampicarsi")... però davvero non so, è anche una cosa un po' forzata. Ho letto le vostre interpretazioni ma non mi convincono.

Diciamo che io sono stata la più superficiale di tutte e non mi sono proprio soffermata sull'espressione relativa alla verità, però la spiegazione di Greta mi ha convinto. La Woolf percepisce cose e rumori e da lì parte il suo immaginario. Ci sta che si chieda se è la verità, perché come abbiamo detto più volte il confine tra il reale e l'irreale per lei è molto sottile. Non sono in grado di dare ulteriori spiegazioni

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Ho votato Cime tempestose perché e'un classico imperdibile ed originale per il suo stile duro,intenso ma anche ricco di valore,sentimento in ambiente familiarie sociale.

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