Martedì, 04 Novembre 2025

Giugno 2018 - Furore

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02/02/2021 16:51 #50394 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic Giugno 2018 - Furore

SARA1984 ha scritto: ieri mi è capitato di leggere i nomadi di steinbeck e mi è tornato subito in mente questo libro per chi ha apprezzato furore o per chi ancora non lo ha letto o losta facento prorio ora consiglio vivamente di integrare la lettura con questo piccolo libro documentrario è appena di 113 pagine e si legge in un pomerigio ma ti da modo di capire al meglio il tutto
una piacevole lettura

Grazie per la segnalazione. Io “Furore” l’avevo apprezzato moltissimo, tenendo conto che era la prima volta che leggevo di Steinberg. Ne terrò conto.

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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09/07/2021 09:57 - 09/07/2021 09:59 #53580 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Giugno 2018 - Furore
Partenza col botto di questo romanzo di cui ho letto i primi due capitoli.

Anche in questo caso, cosi come per “Uomini e Topi”, la lettura in lingua originale mi sembra possa agevolare l’identificazione con i personaggi che storpiano le parole e contraggono le frasi, cosi come avviene dove il linguaggio è plasmato dalla strada e non dai libri.

Il titolo originale è “The Grapes of Wrath” che si potrebbe tradurre con “I frutti del rancore”. E già alla fine del primo capitolo si può cominciare a immaginare da dove provenga questo rancore o questo furore.

Come accennato da Vanna altrove, bellissime la descrizione del paesaggio e della potenza della natura. La polvere implacabile e pervasiva, il vento impetuoso, creano subito l’idea di essere in ostaggio, in balia di un destino spietato.

Mi ha colpito la conclusione del primo capitolo con la “macchina da presa” che dall’ambiente va a stringere sul volto delle persone, in particolare i bambini, che guardano al papà per cercare di trovare un senso a ciò  che accade. E’ brutto? Molto brutto? O possiamo stare tranquilli? Mi ha ricordato quegli esperimenti con bambini molto piccoli posti di fronte a un “precipizio visivo” (una buca protetta da un vetro) che si avventurano o meno a seconda che il genitore di fronte a loro manifesti un volto preoccupato oppure tranquillo e sorridente.

Il secondo capitolo poi è un altro capolavoro registico alla Hitchcock. Una situazione apparentemente normale in un ristorante, poi i dettagli su un misterioso personaggio in strada e infine l’incontro, quasi un duello, tra il camionista e il misterioso viandante. La maestria di questo scrittore nello svelarci con un et voilà (la frase lapidaria che metterà in ostaggio il camionista), il carattere di questo misterioso forestiero. E poi inizia il viaggio che è un vero e proprio spettacolo tragicomico con i vari botta e risposta, la diffidenza, i manierismi, la tensione che cresce, fino all’atteso colpo di scena.

E già questo capitolo fa riflettere sulla condizione di lavoratori sfruttati quali il camionista che deve farsi 12-14 ore di fila senza nemmeno poter avere con se la compagnia e il sollievo di una radio.

Insomma, per concludere, lettura entusiasmante. E siamo solo all’inizio.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

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12/07/2021 14:27 #53617 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Giugno 2018 - Furore

Come accennato da Vanna altrove, bellissime la descrizione del paesaggio e della potenza della natura. La polvere implacabile e pervasiva, il vento impetuoso, creano subito l’idea di essere in ostaggio, in balia di un destino spietato.

Davvero, si capisce che lo scrittore è un grande osservatore, spiega benissimo i processi erosivi del vento e dell'acqua sul suolo. Ma riesce a caratterizzare benissimo anche le persone, infatti senza descriverle ma mostrando le loro azioni anche insignificanti ci dipinge dei personaggi molto realistici. 
Il camionista mi ha ricordato un po' George di Uomini e topi, con la sua voglia di migliorare la propria vita studiando.

 

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

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14/07/2021 21:30 #53652 da Petre
Risposta da Petre al topic Giugno 2018 - Furore
Il primo capitolo in effetti è già molto impressionante. Non ho potuto non notare l' usanza di coprirsi il volto prima di andare a lavorare sotto al sole, l' ho visto fare centinaia di volte a  tantissimi marinai prima di lavorare in coperta o agli operai prima di iniziare una saldatura.  Mi sembra quasi che Steinbeck abbia vissuto sulla propria persona certe cose. Mi è piaciuto come ha marcato l'idea della famiglia come una squadra vera e propria. Per quanto la miseria e le difficoltà ti piovono addosso finché il capo non cede la speranza permane, come a dire "questo è" insieme lo supereremo.

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15/07/2021 11:50 #53657 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Giugno 2018 - Furore

Mi sembra quasi che Steinbeck abbia vissuto sulla propria persona certe cose.

ed è proprio così, guarda questo messaggio di Vanna:

Per quanto riguarda Furore c'è già una discussione aperta essendo stato il centesimo libro del mese del club puoi leggere i commenti ma se decidi di leggerlo forse meglio consultarli dopo. Uomini e topi è un piccolo capolavoro ma Furore ,almeno secondo il mio giudizio, è davvero un grande romanzo dove vengono ripresi e sviluppati quei temi che anche tu hai individuato in questo breve libro. Per queste due opere Steinbeck ha fatto esperienza diretta avendo lavorato quando era ancora giovane in dei ranches e dopo in  alcuni campi dove si fermavano tanti disperati, migranti che si spostavano verso ovest per trovare un lavoro .


 

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15/07/2021 16:34 #53660 da Petre
Risposta da Petre al topic Giugno 2018 - Furore
Il quinto capitolo è attualissimo. Il trattorista come un qualsiasi conduttore di macchine è impotente,sprezzante e inesorabile ma anche spaventosamente reale. Questo passaggio mi ha colpito in particolare "La terra partoriva sotto il ferro, e sotto il ferro a poco a poco moriva, perché non era stata amata né odiata, non aveva attratto preghiere né maledizioni". Mi ritorna in mente un gioco del 1997 "Final Fantasy VII", dove i cattivi rappresentati dalla Shinra Corporation avrebbero distrutto il Pianeta Terra pur di estrarne l' energia mako fino all'ultima goccia. Molti artisti hanno evidentemente riproposto il tema più volte negli anni come un monito e nelle forme più disparate. Ed è veramente angosciante perché non si riesce ad affrontare l'argomento senza scadere nella retorica anche abbastanza patetica. Mi rendo conto che non si possa fermare il progresso, però non posso non chiedermi come è possibile che non siamo riusciti a trovare nessun modello di sviluppo alternativo. 

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17/07/2021 16:25 #53689 da Petre
Risposta da Petre al topic Giugno 2018 - Furore
Ho letto con piacere l'ottavo capitolo. La riunione familiare in particolare mi è sembrata rievocare uno scenario simile al mio rientro a casa. Il nono capitolo l'ho trovato molto doloroso in generale, vedi in particolare la frase "come facciamo a vivere senza le nostre vite? Come sapremo di essere noi senza il nostro passato?" Direi che ha anche forti implicazioni politiche ma mi astengo dal fare commenti qui. Mi ha colpito la frase "E un giorno...un giorno gli eserciti dell'amarezza andranno tutti nella stessa direzione. E marceranno tutti insieme,e spargeranno un terrore di morte.", mi sembra quasi che dia un tono epico alla narrazione.

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19/07/2021 09:52 - 19/07/2021 09:56 #53697 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Giugno 2018 - Furore
Nel terzo capitolo di Furore altra chicca di tipo naturalistico.  Steinbeck sembra il regista di un documentario in HD sulle tartarughe delle pianure statunitensi.

Nel quarto, invece, l’incontro di Joad Jr. con l’ex predicatore Casey è un’altra perla di umanità. Qui l’attento occhio dell’autore si rivolge alle fragilità umane dell'ex predicatore, gli ideali che si scontrano con le debolezze del carattere. Il tutto sempre con un ampio utilizzo di dialoghi e gesti dei personaggi che lascia a noi il compito di formarci un’idea su chi abbiamo di fronte.
Mi piace molto l’atteggiamento di Joad, bonario e positivo, ma non è uno stupido e sa andare al dunque quando è necessario. Anche generoso, se vogliamo. Molto bello come sia Joad, che tanto avrebbe bisogno di esser motivato e incoraggiato dopo quello che gli è capitato, sia invece lui a risollevare il morale di Casey e a ridargli speranza.
E qua e là c’è sempre l’ironia di Steinbeck che smorza un po l’estrema tragicità della situazione:

“Come along,” said Joad. “Pa’ll be glad to see you. He always said you got too long a pecker for a preacher.”

Nel quinto capitolo Steinbeck denuncia in modo magistrale come l’interesse economico (l’economia dovrebbe essere la scienza nata per promuovere il benessere delle persone), personificato dalle banche, porta dolore e malessere in tutte le categorie di persone coinvolte.

“Alcuni dei proprietari erano gentili perché odiavano ciò che avrebbero dovuto fare, e alcuni di loro erano arrabbiati perche odiavano essere crudeli, e alcuni di loro erano freddi perche avevano scoperto da tempo che uno non poteva essere un proprietario  se non era freddo.”

Ormai abbiamo dato per scontato che una crisi economica possa far andare male delle attività con la conseguente distruzione di vite umane. Ma penso che molti di noi si sentissero un po come i Joad e la loro gente quando di fronte alla carenza di lavoro e le difficolta economiche gli si diceva che era colpa dello spread, e della differenza tra i btp e i bund tedeschi!

“No vi sbagliate”, dicono i proprietari alla gente “la banca è qualcosa di diverso dagli uomini. Capita che ogni uomo nella banca odia ciò che la banca fa, ma nonostante ciò la banca lo fa. La banca è qualcosa di più degli uomini. La banca è il mostro. Creato dagli uomini, ma gli uomini non possono controllarla”.

Steinbeck parla come mangia! Pian piano, forse, i contadini cominciano a capire. O forse no. La banca che pensano di poter sconfiggere con una carica, come si fece con gli indiani o con i serpenti.

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20/07/2021 22:28 #53704 da gavi
Risposta da gavi al topic Re:Giugno 2018 - Furore
Ho appena iniziato la lettura di questo romanzo e già mi ha conquistato, come del resto anche uomini e topi, altro capolavoro dello stesso autore, ciò a dimostrazione della grande capacità narrativa con cui Steinbeck riesce a descrivere sapientemente la vita di gente comune e dei loro problemi, per non parlare poi degli elementi naturalistici pennellati con una prosa e un costrutto narrativo molto diretto e gradevole alla lettura. Ho preferito non leggere gli interventi di molti che si sono ampiamente spesi in questo topic per non perdermi il piacere di scoprirlo lentamente, senza farmi influenzare. Già nei primi capitoli ci si immerge nel cuore dei problemi sociali, delle difficoltà ambientali nelle quali si è costretti a vivere, in particolare delle ingiustizie sociali per mano di un modello economico iniquo che per il periodo in cui è scritto il romanzo, dove peraltro impera una fede assoluta sui benefici del modello per il progresso dell'umanità, la denuncia aperta risulta certamente forte e audace. Una denuncia peraltro ancora attuale, segno evidente di una grande capacità di saper guardare a temi importanti che coinvolgono la vita degli uomini.
Continuo la lettura e vediamo cosa succede.


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27/07/2021 22:32 #53805 da Petre
Risposta da Petre al topic Giugno 2018 - Furore
Ho appena terminato il libro e posso dire di averlo amato fino all'ultima pagina. Il tema è fin troppo attuale infatti gli atteggiamenti negativi dei californiani molto spesso li possiamo vedere anche a casa nostra, io stesso vivo in un piccolo paese dove gli sbarchi dei clandestini sono diventati ordinaria amministrazione per la guardia costiera. Oltre alla denuncia dell'autore non posso non notare la capacità di Steinbeck di mettere in risalto le qualità umane, vedi l'atteggiamento della madre sempre risoluta e assertiva, o i tanti momenti di solidarietà tra gli indigenti anche esternamente al nucleo familiare. Grazie per averlo proposto, lo proporro a mia volta ai miei amici. 

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Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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