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Il 30 marzo a Roma, presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, il Comitato direttivo del Premio Strega ha annunciato i dodici candidati dell'edizione LXXVII, scelti dalla rosa degli 80 titoli di narrativa proposti dagli Amici della domenica.

 

Secondo Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo, la definizione di "narrativa" è ormai molto ampia perché, da qualche anno, i romanzi e i racconti non sono più il genere predominante e trovano spazio anche biografie, autobiografie, memorie, diari, non-fiction. Un'altra tendenza notata è che, mentre lo scorso anno le opere avevano toni più intimi perché scritte durante gli anni della pandemia, adesso “si è abbattuta sui libri l’onda lunga dello shock post traumatico”.

Ecco i dodici libri selezionati:

La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, di Silvia Ballestra (Laterza). Joyce è una donna forte che prima viaggia per studio e poi attraversa le frontiere occupate dai nazifascisti. Insieme al marito Emilio e ai compagni di Giustizia e Libertà, combatte nella Resistenza e, nel Dopoguerra, ricerca poeti da tradurre per far conoscere le lotte di liberazioni degli altri Paesi. Il romanzo è stato proposto da Giuseppe Antonelli: <<A un certo punto della storia, si capisce che la libertà è un bene che può valere la vita. Così è stato durante gli anni del regime fascista e della guerra voluta dal dittatore Mussolini. Quel punto può ripresentarsi in qualunque momento. L'unico modo per capirlo è averlo vissuto o poterlo rivivere attraverso un racconto>>.

Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca, di Maria Grazia Calandrone (Einaudi). L'autrice fu abbandonata, a otto mesi, dai genitori Lucia e Giuseppe, i quali subito dopo si tolsero la vita spiegando, con una breve lettera ad un giornale, il perché del loro gesto. L'autrice è decisa a scoprire la verità e indaga sul passato, raccontandoci uno scorcio della storia del nostro paese e la storia dei suoi genitori. Il romanzo è stato suggerito da Franco Buffoni <<per due fondamentali motivi: la tenuta stilistica che non viene mai meno nelle 247 pagine del volume; la capacità dell’autrice di coinvolgere il lettore in una vicenda storica e umana al calor bianco.>>

La traversata notturna, di Andrea Canobbio (La nave di Teseo). Il narratore di questo romanzo desidera liberarsi dai ricordi che lo tormentano e torna nella sua Torino, intraprendendo una sorta di viaggio nella memoria. È la storia della sua famiglia, ma non solo. È stato consigliato da Elisabetta Rasy perché <<parte come un memoir, ma diventa subito un potente romanzo famigliare dei nostri giorni, toccando con originalità e intensità il sentimento delle radici che ognuno di noi a suo modo coltiva.>>

Come d'aria, di Ada d'Adamo (Elliot). Si tratta di un memoir in cui l'autrice racconta la storia di due donne: Daria, sua figlia, gravemente disabile sin dalla nascita per una mancata diagnosi; e Ada, la stessa autrice, colpita da un male incurabile e che proprio in questi giorni si è spenta.
È stato proposto da Elena Stancanelli perché <<è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C'è tutta la rabbia e tutto l'amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l'una all'altra, in una assoluta e reciproca dipendenza. Daria, la figlia, che comunica soltanto attraverso il suo irresistibile sorriso, Ada, la madre, catapultata suo malgrado in questa storia d'amore>>.

Ferrovie del Messico, di Gian Marco Griffi (Laurana Editore). Un milite della Guardia nazionale ferroviaria delle Repubblica di Salò viene incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico e, da questo spunto, l'autore inserisce molte divagazioni, novelle, storie collaterali, sogni, visioni. Il romanzo è stato candidato da Alessandro Barbero <<per la novità, e l'ambizione, del concetto e della trama, come per la qualità della scrittura: il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell'italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici.>>

Le perfezioni, di Vincenzo Latronico (Bompiani). Anna e Tom, italiani emigrati a Berlino, hanno un lavoro, un buon appartamento e conducono una vita che tutti vorrebbero avere. Gli anni passano e i due protagonisti si rendono conto di vivere una esistenza che li fa sentire in trappola e questo li tormenta perché vogliono di meglio. Simonetta Sciandivasci lo ha suggerito perché <<L'ambizione di Anna e Tom è potersi definire nel cambiamento, riconoscersi senza doversi identificare e avere "un cuore che batte più rapido e più lento, insieme". Lo propongo per la scrittura, così precisa da mettere in comunicazione e a nudo i protagonisti senza mai farli dialogare: non una parola tra virgolette>>.

Rubare la notte, di Romana Petri (Mondadori). Protagonista di questo libro è Tonio, cioè Antoine de Saint-Exupéry, il famoso scrittore francese. Proposto da Teresa Ciabatti perché <<Romana Petri inventa un nuovo genere di biografia letteraria, tra la ricostruzione esatta alla Emmanuel Carrere (Io sono vivo, voi siete morti) e quella tutta d'immaginazione alla Joyce Carol Oates (Blonde). Anziché partire dai dati biografici, Petri parte dall'immaginario per ricostruire la vita dello scrittore – vita a sua volta travisata, romanzata al fine di rendere l'essenziale: l'urto tra quel che si crede che sia, e quel che è, tra origine e fine.>>

Mi limitavo ad amare te, di Rossella Postorino (Feltrinelli). Ispirato a una storia vera, l'autrice ci racconta di due bambini, Nada e Omar, durante la guerra in Sarajevo del 1992. È un romanzo di formazione, storico ma anche d'amore. Candidato da Nicola Lagioia perché <<nel suo romanzo, Postorino pratica con grande sensibilità e forza narrativa una lezione letteraria sempre valida: i veri testimoni del tempo sono le sue vittime, chi porta addosso le cicatrici della Storia ne è il testimone più attendibile. Ma i testimoni di questo tipo quasi sempre non hanno voce, e così la letteratura svolge un fondamentale ruolo vicario: raccontare per chi non può farlo.>>

Cassandra a Mogadiscio, di Igiaba Scego (Bompiani). In questo libro, l'autrice racconta gli effetti della guerra civile somala sulla sua famiglia. Il libro è stato proposto da Jhumpa Lahiri per «i temi complessi e sempre più attuali dell'appartenenza, della famiglia diasporica, della ricerca delle origini e dello sradicamento.»

Il continente bianco, di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri). È la storia di Marcello, capo di un movimento di estrema destra che si avvicina al neofascismo, e di Silvia, donna della borghesia romana. I due instaurano una rovinosa relazione di potere. Suggerito da Daria Bignardi perché <<È un libro sul Male che fa male non solo per gli ambienti estremi e i personaggi bui e contorti che evoca, anzi, decisamente non per quelli, ma per come una storia scritta tanti anni possa rimanere viva, pericolosamente viva, quando a guardarla, a rileggerla, a tornarci dentro, è uno scrittore letterariamente audace come Tarabbia.>>

Tornare dal bosco, di Maddalena Vaglio Tanet (Marsilio). La storia si svolge in un paesino di montagna dove la maestra Silvia scompare dopo il suicidio di una sua alunna. Sarà poi trovata da Martino, un bambino. L'autrice mischia nel suo libro fatti reali e dicerie, articoli di giornali e mitologie. Candidato da Lia Levi perché <<l'elemento che per me è risultato vincente è stata la doppia sfaccettatura dello stile letterario con cui la Vaglio si rivela. Da un lato un linguaggio sfumato con punte di liricità, da poetessa che è, quando ci descrive una fuga nella magia e nel messaggio segreto del bosco, e dall'altro il piglio crudo e quasi crudele nel momento in cui ci presenta fatti e personaggi del cupo paese fra le montagne.>>

Una minima infelicità, di Carmen Verde (Neri Pozza). Al centro di questo romanzo c'è il rapporto tra Sofia e Annette, madre e figlia, il cui corpicino minuto è fonte di vergogna per la genitrice. Leonardo Colombati ha proposto il romanzo dicendo <<se, come io credo, il romanzo è l'arte di mettersi nei panni degli altri, quello di Carmen è un romanzo perfetto, per l'attenzione, mai giudicante, con cui la figlia posa gli occhi sull'oggetto del suo amore. La migliore letteratura è quella che, sotto traccia, trova anche il modo di riflettere su sé stessa.>>

Lo Strega Tour 2023 toccherà alcune città italiane per incontri con gli autori candidati: si parte da Catania con il Catania Book Festival (5 maggio), poi sarà la volta di Macerata con il Festival Macerata Racconta (7 maggio), altre tappe saranno il Festival Armonia di Presicce-Acquarica (25-28 maggio) e La grande invasione a Ivrea (1° giugno), infine, sarà la volta di Torino con Il circolo dei lettori (2 giugno). Dal 9 giugno al 1° luglio, invece, ci saranno gli incontri con gli autori finalisti. 

(articolo a cura di Giorgia Blue Gigliuto)

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