Un gioco letterario, un romanzo a più vie, uno strano cubo di rubik, 4321 (trad. C. Mennella; Einaudi) non è certo un libro come gli altri. Il capolavoro di Paul Auster, scrittore americano, nato a New York nel 1947, autore di numerosi romanzi di grande successo, è un intreccio di vite alternative dello stesso personaggio, Archie Ferguson.
Ogni storia appartiene quindi sempre allo stesso giovane di Newark, e rappresenta uno dei quattro destini alternativi della vita di Ferguson. 4321 è il romanzo delle possibilità, delle strade non percorse, delle domande che a ognuno di noi sarà capitato di farsi: e se avessi fatto un'altra scelta? Se avessi preso una strada diversa? Se non mi fossi iscritto a quella scuola? Se non avessi accettato quel lavoro? O se lo avessi accettato? Se avessi detto quello che pensavo?
"Il tormento di vivere in un solo corpo stava nel fatto che dovevi essere sempre su una strada soltanto, anche se avresti potuto essere su un'altra, in viaggio verso un posto completamente diverso."
Cosa è successo e cosa sarebbe potuto accadere, sono due mondi che in questo romanzo quasi si toccano, separati solo dallo spazio di qualche pagina. E osserviamo dove ci portano le nostre scelte, il caso, e le persone che incontriamo nella vita.
La storia americana e non solo
Ma nel romanzo non ci sono solo quattro destini incrociati di un personaggio, ma c'è anche tantissima storia americana. Una storia intensa e travolgente, piena di accadimenti, imbrigliati nelle diverse vite di Ferguson in modi diversi. E così le si può osservare da ogni prospettiva. La guerra in Vietnam, l'elezione di Kennedy l'uomo del futuro, ma anche l'uccisione di Kennedy, il razzismo contro i neri, e il razzismo al contrario, le contestazioni nelle università e tutta la storia americana degli anni Sessanta, con le sue problematiche e le sue storture. Ed è evidente con quanta forza gli avvenimenti politici di quel periodo hanno effetto sulle vite delle persone.
"Le bombe americane cadevano su Hanoi e Haiphong, il campione dei pesi massimi parlava di Vietnam con la stampa, nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro, disse, fondendo le due guerre americane in una sola."
Ma non c'è solo l'America in questo romanzo, e questo va detto, perché nella terza storia di Ferguson, Auster ci svela anche un’enigmatica e moderna Parigi, in una vita del protagonista tra le più sorprendenti, dove anche la stessa sessualità sembra trovare espressioni alternative.
Il gioco letterario: come leggerlo
Per chi si cimenta nella lettura, alcune brevi indicazioni per procedere in quest'impresa;
- Si può andare in ordine seguendo la struttura del libro, leggendo quindi prima le quattro infanzie del protagonista per ogni differente destino (cap. 1.1; 1.2; 1.3; 1.4), proseguendo così nel leggere per ogni periodo della vita le quattro possibilità.
- Oppure c'è una seconda possibilità, leggere le storie come se fossero quattro racconti separati, iniziando con la prima vita di Archie Ferguson (cap. 1.1; 2.1; 3.1; 4.1; 5.1; 6.1; 7.1) e proseguendo poi leggendo le altre (cap. 2.1; 2.2 e così via).
Sliding Doors e l'effetto farfalla
Per chiunque abbia visto il film Sliding Doors, è impossibile non ricordare Gwyneth Paltrow che dopo essere stata licenziata, torna a casa di corsa, e arriva di fronte alle porte della metropolitana. Qui si aprono due strade, un bivio che la porta a due vite completamente diverse.
Il film del 1998 diretto da Peter Howitt anticipava Paul Auster di quasi vent'anni scegliendo però di dare uno sguardo, non su quattro ma sue due possibilità. E tutto è determinato da un'unica variazione, che la protagonista riesca a prendere o meno la metropolitana.
Le condizioni cambiano, ma la sostanza no, si osserva anche qui l'esplorazione dell'ipotetico, del cosa sarebbe potuto accadere. E non è solo teoria, romanzo e cinema, ma è anche scienza. Infatti, tutto ciò ci riporta inevitabilmente a quello che in matematica e fisica viene chiamato l'effetto farfalla, un termine noto per indicare come piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Nel caso specifico, prendere la metropolitana o perderla.
Ma se il sistema fosse la vita? E l’attore protagonista fossimo noi?
Si dipanano davanti a noi infinite strade ma in nessun caso possiamo sapere, o persino immaginare, come sarebbe potuta andare se avessimo fatto un'altra scelta. E chi mai potrebbe? Citando ancora il riflessivo Archie Ferguson:
"Sto dicendo che non saprai mai se hai fatto la scelta sbagliata. Avresti bisogno di conoscere tutti i fatti in anticipo, e l'unico modo per disporre di tutti i fatti è essere in due posti nello stesso momento, ma è impossibile. E quindi? Quindi ecco perché la gente crede in Dio. […] Solo Dio può vedere la strada principale e quella secondaria allo stesso tempo".
(articolo a cura di Vanessa Del Chiaro Tascon)
Se vuoi collaborare con la Rubrica Letteraria del Club del Libro, segnalarci iniziative interessanti o semplicemente comunicare con noi, scrivici a:
![]()

