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Cuore di tenebra è il romanzo più famoso di Joseph Conrad, pubblicato per la prima volta nel 1899. L'autore aveva sempre desiderato visitare l'Africa e ci riuscì arrivando in Congo nel 1889, luogo dove vide molte delle cose che racconta nel libro. La bravura di Conrad non sta solo nell'aver descritto un aspetto oscuro della società dell'epoca ma anche nell'aver dato vita ad un capolavoro non nella sua madrelingua. L'inglese infatti era soltanto la sua terza lingua, dopo quella polacca e quella francese.

Cuore di tenebra è stato considerato un atto di accusa al colonialismo europeo sfociato, negli anni durante i quali Conrad viaggia per l'Africa, in un vero e proprio imperialismo. La "missione civilizzatrice" dei paesi europei (e non solo) sul piano teorico sembrava quasi un'opera di benevolenza. In realtà, come svela Conrad e come sveleranno i fatti storici, alla base c'erano (come quasi sempre nella storia) solo interessi economici (vendere le proprie merci non solo nella madrepatria) e territoriali (aumentare il proprio controllo su più parti del mondo). Nascondersi dietro un'intenzione generosa per compiere barbarie non era una brutta strategia, peccato che non tutti si siano lasciati persuadere.

«La conquista della terra, che per lo più significa portarla via a coloro che hanno una diversa carnagione o nasi leggermente più piatti dei nostri, non è una cosa edificante quando la si osservi troppo a lungo.»

Altri autori, a differenza di Conrad, con le loro parole hanno addirittura cercato di legittimare la missione. Fu il caso di Rudyard Kipling che, sempre nel 1899, pubblicò la poesia "Il fardello dell'uomo bianco". Questa, colma di razzismo, sottolineava l'importanza e la necessità per l'uomo bianco di portare nelle terre straniere cultura, ordine e benessere. L'errore non stava solo nell'atteggiamento sprezzante nei confronti di popoli con altre tradizioni, ma anche nel credere che semplicemente trasportare i propri schemi sociali e/o politici in altri paesi funzionasse e bastasse. Più che un aiuto per l'evoluzione delle terre in questione, veniva messo in atto un processo di occidentalizzazione che ignorava la bellezza e il rispetto della diversità.

«Obbliga i tuoi figli all'esilio
[…]
Per vegliare pesantemente bardati
Su gente inquieta e selvaggia –
Popoli […] metà demoni e metà bambini.»

La poesia di Kipling ha fortemente influenzato l'opinione pubblica britannica che, in preda ad una sete di espansione, si è lasciata assuefare da giudizi discriminatori. Non solo Kipling ma anche altre figure di spicco come il sociologo Beniamin Kidd, il politico Jules Ferry e il saggista Paul Leroy-Beaulieu hanno dedicato opere a quella che è stata denominata la dottrina dell'imperialismo. Beaulieu ha scritto il saggio "La colonizzazione presso i popoli moderni" in cui ribadisce che a causa dell'inevitabilmente sviluppo storico differente dei popoli le nazioni più progredite avevano il diritto e il dovere di guidare i popoli inferiori.

Il confronto con autori che si sono comportati molto diversamente da Conrad esalta ancora di più il coraggio che quest'ultimo ha avuto risalendo la corrente e mostrando il suo dissenso nei confronti di quello che stava accadendo. Cuore di tenebra non è solo un romanzo introspettivo, scritto in maniera eccellente ed emotivamente coinvolgente, ma è, forse soprattutto, uno stimolo per ricordarci che ognuno, con i propri strumenti, deve esprimere ciò che pensa, soprattutto quando tutti gli altri sembrano conformarsi ad un'unica idea.

«La forza bruta… niente di cui essere fieri quando la si ha, perché questa forza non è che un accidente che deriva dalla debolezza altrui.»

Oggi più che mai è importante non solo comprendere ciò che leggiamo ma anche conoscere le intenzioni con le quali l'autore\autrice ha messo determinate parole nero su bianco. Leggere è un meraviglioso passatempo ma è anche un'arma pacifica che deve aiutarci ad evolvere. È anche grazie a testi come questo che lo slogan "più libri più liberi" assume senso.

(articolo a cura di Sveva Serra)

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