images/rubrica-letteraria/dentro-il-libro-l-inventore-di-sogni-e-l-immaginazione-infantile.png

Il Libro del Mese di Febbraio 2025, L'inventore di sogni è un viaggio avventuroso nella mente di un bambino, Peter Fortune, un ragazzino di 10 anni che non è "né più rumoroso, più sporco o più stupido degli altri bambini"; ha solo una grande immaginazione. Ogni capitolo del libro è una storia inventata dalla sua mente e può essere considerato un percorso, dall'infanzia all'adolescenza. Perché sì, la storia trattata è soprattutto questo, un rito di passaggio che di passo in passo fa sì che il protagonista cresca e che la sua mente evolva, da fantasie da bambino, come ad esempio immedesimarsi in un gatto, passando per far scomparire i genitori con la Pomata Svanilina, fino al vedersi in un giovane adulto, con pensieri e desideri da adulto, fra cui l'innamoramento.

La crescita psicologica e lo sviluppo dell'immaginazione infantile è basata su tre fasi. La prima è quella dell'imitazione, che avviene dal primo al terzo anno di vita: "il bambino imita tutto ciò che sente e vede intorno a sé attraverso la riproduzione di suoni e azioni presenti nel mondo circostante. Il cervello dei bambini non ha ancora idea del reale e dell'immaginario […]. Queste interazioni stabiliscono connessioni neurali per la vita". Segue la fase del gioco simbolico, che avviene indicativamente dai 3 ai 6 anni: "i pupazzi "prendono vita", vanno nutriti e cambiati, le macchinine hanno dei piloti immaginari che gareggiano tra loro. Questa fase è essenziale per lo sviluppo della loro creatività". In età scolare, dai 6 ai 10 anni, si subentra poi nella fase del pensiero astratto, basata sulla "esplosione del gioco di gruppo, attività che si manterrà poi nel tempo, come per lo sport che sarà fondamentale nella fase successiva, quando i bambini diventeranno ragazzi. In questa fase si assiste al boom degli scenari creativi e delle nuove esperienze dove non è più necessario imitare, ma i bambini diventano autori delle storie che inventano. La rappresentazione della realtà viene filtrata attraverso la loro fantasia".

Tutte e tre le fasi sono ben visibili nella narrazione della storia.

La prima fase, quella dell'imitazione, ha come suo rappresentante il piccolo Kenneth, il cugino di Peter. Lui e la madre si trasferiscono per un periodo a casa di Peter e della sua famiglia e il nostro protagonista non la prende per niente bene; il cuginetto, essendo un bimbo un anno o poco più, adotta tutti i comportamenti tipici dei bambini piccoli. Gattona per tutta la casa, mangiucchia qualsiasi cosa incontra (come matite, libri e quaderni e prova anche a rosicchiare la fotocamera del nostro Peter), strilla, segue e imita. Al contrario di sua sorella Kate, Peter non lo può proprio sopportare.

La seconda fase, quella del gioco simbolico, viene rappresentata nel secondo capitolo del libro, Le Bambole. Peter inizialmente condivide la camera con la sorella, la quale ha una montagna di bambole. I genitori decidono poi che è arrivato il momento che Peter abbia una stanza tutta per sé, così si trasferisce in un'altra stanza. Un giorno, durante le vacanze scolastiche e dopo aversi fatto una bella scorpacciata di uovo di Pasqua, il nostro protagonista decide in entrare nella camera della sorella e si siede nel letto. A quel punto probabilmente si addormenta e la sua mente inizia a immaginare che le bambole si rivoltino contro lui, arrampicandosi sul letto, tirandogli i capelli e strappandogli i vestiti.

La terza fase, quella del pensiero astratto, la ritroviamo nell'ultimo capitolo, I Grandi. Qui viene descritta la famiglia Fortune durante le vacanze estive in Cornovaglia. Andandoci tutti gli anni, Peter aveva conosciuto i vari bambini e ragazzi che andavano anche loro annualmente lì in villeggiatura; questi bambini, di età compresa tra i 2 e i 14 anni avevano creato un gruppo col nome Banda del Mare. Con loro Peter non solo giocava a pallavolo, a nascondino e guardia e ladri ma andava anche a nuotare, costruiva castelli di sabbia, costruiva dighe, canali, fortini… Ogni tanto facevano incursioni anche nell'entroterra, in un prato dove stavano costruendo un accampamento, oppure si avventuravano lungo un vecchio binario morto dove c'era una galleria dove non avevano il permesso d'andare.

Una spiccata immaginazione ha diversi vantaggi tra cui migliori abilità comunicative, sociali e persino di problem solving. Inoltre, la visione del futuro ne viene anche influenzata: "creare storie o situazioni in cui devono recitare nella loro sceneggiatura, li aiuta ad avere ruoli diversi che consentono loro di avere una prospettiva futura su se stessi, come essere medici, ingegneri, insegnanti, ecc".

Per concludere, alla fine del racconto abbiamo la descrizione di Peter Fortune uomo, che di professione fa l'inventore: la professione ideale per lui, che racchiude in sé ingegno, immaginazione e tanta fantasia.

(articolo a cura di Lisa Sammarchi)

Fonti:
https://www.fila.it/it/it/diario-creativo/immaginazione-bambini-come-si-sviluppa/
https://jyoko.com/it/blog/fasi-dell-immaginazione-nei-bambini.html

 

Se vuoi collaborare con la Rubrica Letteraria del Club del Libro, segnalarci iniziative interessanti o semplicemente comunicare con noi, scrivici a:

Mail