Sabato, 06 Settembre 2025

Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

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01/11/2020 15:38 #46518 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?
Opere contenute aspetterei a dirlo. Tra quelli che ti ho consigliato, Eugenie Grandet è smilzo e godibilissimo, le altre due invece sono opere molto lunghe, ma lo stile di Balzac rimane intatto, non farti spaventare dal numero delle pagine.

MEMENTO AUDERE SEMPER
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01/11/2020 22:43 #46537 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

Annuncio al mondo che dopo aver lungamente vagato fra il mare dei classici francesi ho trovato recentemente il porto che fa per me. Dopo aver amato e odiato Hugo (amato Notredame odiato I Miserabili), dopo essermi divertito ma niente di più con i due Dumas e dopo essermi terribilmente annoiato con Stendhal alla fine sono giunto a Balzac e la sua commedia umana.
Per ora ho letto Sarrasine, Papà Goriot e la Fanciulla dagli occhi d'oro. Sono tre gioielli. Mi sembra che al caro Honorè non manchi nulla, idee interessanti e talvolta brillanti, personaggi forti, stile nobile e accurato quasi quanto un Hugo ma un pochino più moderno, e poi uno sguardo lucido e anche un pò cinico sulla realtà. E nel romanzo ottocentesco così a rischio di patetismo (vero Dickens? Vero Hugo?) un pochino di sano cinico realismo va preso come una grande qualità.
Cosa potreste consigliarmi come prossima lettura di Balzac?

PS- Ho letto anche Madame Bovary, Bel-ami, Le relazioni pericolose, Il candido ma in un'epoca troppo lontana della mia vita.


Sto finendo i Miserabili, condivido le tue opinioni. Fra un pochino leggerò anche io Balzac, mi manca. Importante da leggere è un pre proustiano. Importantissimo per le mie letture sulla letteratura francese fra l'800 e il 900) Speriamo di incrociarci ancora e poterne parlare.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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16/11/2020 15:31 #46846 da Kagemusha
Risposta da Kagemusha al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

Annuncio al mondo che dopo aver lungamente vagato fra il mare dei classici francesi ho trovato recentemente il porto che fa per me. Dopo aver amato e odiato Hugo (amato Notredame odiato I Miserabili), dopo essermi divertito ma niente di più con i due Dumas e dopo essermi terribilmente annoiato con Stendhal alla fine sono giunto a Balzac e la sua commedia umana.
Per ora ho letto Sarrasine, Papà Goriot e la Fanciulla dagli occhi d'oro. Sono tre gioielli. Mi sembra che al caro Honorè non manchi nulla, idee interessanti e talvolta brillanti, personaggi forti, stile nobile e accurato quasi quanto un Hugo ma un pochino più moderno, e poi uno sguardo lucido e anche un pò cinico sulla realtà. E nel romanzo ottocentesco così a rischio di patetismo (vero Dickens? Vero Hugo?) un pochino di sano cinico realismo va preso come una grande qualità.
Cosa potreste consigliarmi come prossima lettura di Balzac?

PS- Ho letto anche Madame Bovary, Bel-ami, Le relazioni pericolose, Il candido ma in un'epoca troppo lontana della mia vita.


Sto finendo i Miserabili, condivido le tue opinioni. Fra un pochino leggerò anche io Balzac, mi manca. Importante da leggere è un pre proustiano. Importantissimo per le mie letture sulla letteratura francese fra l'800 e il 900) Speriamo di incrociarci ancora e poterne parlare.


Certo quando vuoi. Nel frattempo io ho continuato con Balzac. Ho aggiunto Eugene Grandet, Il capolavoro sconosciuto, e La ricerca dell'assoluto. Tutti belli, con una menzione speciale per Eugene Grandet.

Poi ho deciso di passare all'erede di Balzac e quindi ho letto Nana di Zola, che è davvero stupendo. Un romanzo che sa essere cinico e crudele come pochi, non si salva nulla, nessun personaggio, nessun valore. Laddove anche Balzac ha le sue figure angeliche e positive da contrapporre alla società schiava del denaro, Zola invece è tremendo fino in fondo. Eppure alla fine riesce anche a commuovere.
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16/11/2020 15:39 #46850 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

Zola invece è tremendo fino in fondo. Eppure alla fine riesce anche a commuovere.

Zola è un grande! Sto proseguendo con Il ventre di Pargi: opera perfetta!

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16/11/2020 21:21 #46880 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?
Zola è un grandissimo. l'ho letto tutto. Nana un capolavoro. Mi piace: moderno, spigliato, la letteratura francese con lui passa dal romanticismo al naturalismo. Da noi c'è Verga con il verismo.
La fortuna dei Rougon e tutta la famiglia: chi alcolizzato, chi con altre tare, senza pietà.
E il caso Dreyfus? Zolà si fa condannare pur di dire la verità. "J'accouse!
Francesca mi perdonerà la mia scrittura sgrammaticata francese. E non dimentichiamoci di Mopassaunt con il racconto "Le Orla" agghiacciante. Pare fosse il padre non dichiarato di Flaubert. Oggi si direbbe in un Gossip.
Appena posso vi raggiungo. voglio solo concludere con il "vate"

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(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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16/11/2020 21:30 #46882 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

Zola è un grandissimo. l'ho letto tutto. Nana un capolavoro. Mi piace: moderno, spigliato, la letteratura francese con lui passa dal romanticismo al naturalismo. Da noi c'è Verga con il verismo.
La fortuna dei Rougon e tutta la famiglia: chi alcolizzato, chi con altre tare, senza pietà.
E il caso Dreyfus? Zolà si fa condannare pur di dire la verità. "J'accouse!
Francesca mi perdonerà la mia scrittura sgrammaticata francese. E non dimentichiamoci di Mopassaunt con il racconto "Le Orla" agghiacciante. Pare fosse il padre non dichiarato di Flaubert. Oggi si direbbe in un Gossip.
Appena posso vi raggiungo. voglio solo concludere con il "vate"

Per me, tutti quanti sono bravissimi e regalano emozioni splendide!!!
@Graziella: fai bene a ricordare Le horla e le J'accuse. Questo fu un atto coraggiosissimo!

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18/11/2020 18:39 #46963 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?
Ho fatto anch’io nuove scoperte :) .

De Il diavolo in corpo, di Raymond Radiguet, ne avrete già sentito parlare: secondo alcuni, un classico dell’erotismo. Definizione alquanto limitante, a mio parere, e persino impropria.

Certo, il libro – all’epoca (1923) – fece scandalo, narrando – con una certa delicatezza, ma anche senza troppi fronzoli - la relazione tra l’adolescente Francois e la giovane Marthe, sposata con un soldato al fronte nella Prima Guerra Mondiale.

Poco romanticismo, tanta passione, soprattutto carnale (il “diavolo”, per l’appunto): ma pur sempre amore, per quanto raccontato e vissuto da un punto di vista prettamente maschile, spesso cinico, egoista e sostanzialmente immaturo, come del resto il titolo con cui il romanzo apparve inizialmente, Coeur vert (Cuore acerbo), starebbe opportunamente ad indicare.

Non ho voluto appurare quanto d’autobiografico vi fosse, in questa esperienza raccontata in prima persona: quel che so è che l’Autore visse nella Parigi degli anni Venti, circondato dai maggiori esponenti dell’arte d’avanguardia (dadaisti, surrealisti, poeti “maledetti” …), tra cui Jean Cocteau, l’intellettuale più in vista del tempo, che con Radiguet instaurò una relazione non solo amichevole.

Poeta, saggista, drammaturgo, disegnatore, librettista, attore e chissà cos’altro ancora, Cocteau deve la sua fama di romanziere a I ragazzi terribili (1929), composto in pochi giorni durante la sua permanenza presso una clinica di Saint-Cloud, dove era ricoverato per liberarsi dalla dipendenza dall’oppio.

Libro strano, questo, che per certi versi mi ha ricordato il film di Bernardo Bertolucci, The dreamers (ispirato però ad un altro racconto) e strutturato come un’opera teatrale. Protagonisti due ragazzi, fratello e sorella, orfani di genitori e strettamente legati da un rapporto ambiguo, possessivo e quasi morboso, in cui vengono coinvolte – fino ad esserne travolte – le vite di altri due loro coetanei.

Più che un romanzo, una tragedia nel senso più classico del termine: “Cocteau, infatti, attraverso la lettura ci conduce a teatro. Crea atti e scene, ci pone di fronte a sipari che si aprono e chiudono, mostra cambi di luce, pause e movimenti tipici degli attori sul palcoscenico”.

Non è facile cogliere il senso profondo di un’opera che certamente - nelle allusioni, nelle espressioni e nel ritmo stesso della narrazione - non è estranea alla relazione con la droga. Si potrebbe però interpretare come un inno - inquietante e allo stesso tempo poetico - all’adolescenza, “un periodo devastante, non roseo, trascorso nella continua ricerca di un’altra dimensione, di un universo nel quale vivere i propri desideri, i propri sogni, le ossessioni dell’ego e la scoperta dell’amore”.

Ma, come vedete, devo ricorrere alle parole altrui per chiarire le mie impressioni. Che rimangono confuse, perché se la lettura è apparentemente facile e scorrevole, la comprensione si rivela assai più faticosa e complicata. Ma alla fine gli sforzi vengono ricompensati da una sensazione di sorpresa. Sì, perché è bello scoprire - dopo tante letture accumulate - che un romanzo ci può ancora sorprendere.
Ringraziano per il messaggio: Graziella, Blache_Francesca, nautilus, Margarethe

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18/11/2020 19:09 - 18/11/2020 19:16 #46966 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?
@Novel 67, sempre belli e interessanti i tuoi post di letteratura, si sente la "stoffa":), passami questa battuta, per favore.
non vorrei sbagliare, ma J. Cocteau ha fatto da regia a un film "Il Diavolo in corpo" tratto dal romanzo, ma forse il regista è stato Roger Vadim, che ha fatto interpretare il ruolo femminile a Brigitte Bardot, sua, allora, moglie.

Ho sbagliato tutto il Film del 1986 è per la regia di Marco Bellocchio, scritto da lui, da Raymond Radiguet e Enrico Palandri

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 18/11/2020 19:16 da Graziella. Motivo: ho inserito ancora una parte al post
Ringraziano per il messaggio: Novel67

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19/11/2020 12:20 #47053 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?

@Novel 67, sempre belli e interessanti i tuoi post di letteratura, si sente la "stoffa":), passami questa battuta, per favore.
non vorrei sbagliare, ma J. Cocteau ha fatto da regia a un film "Il Diavolo in corpo" tratto dal romanzo, ma forse il regista è stato Roger Vadim, che ha fatto interpretare il ruolo femminile a Brigitte Bardot, sua, allora, moglie.

Ho sbagliato tutto il Film del 1986 è per la regia di Marco Bellocchio, scritto da lui, da Raymond Radiguet e Enrico Palandri


Grazie :)

Attenzione: dicono che il film di Bellocchio, del 1986, sia solo "liberamente" ispirato all'opera di Radiguet. Cocteau, invece, curò la pubblicazione degli scritti dell'amico successivamente alla sua morte.
Ringraziano per il messaggio: Blache_Francesca

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24/11/2020 12:29 #47926 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura francese...700, 800, 900... 2000?
Ho proseguito con qualcosa di francese. Avevo intenzione di rileggere L’educazione sentimentale di Flaubert, di cui – dopo tanti anni – m’è rimasto solamente un vago, confuso, ricordo.

Sfogliando le pagine introduttive ho tuttavia scoperto che il racconto intitolato Memorie d’un pazzo costituirebbe – secondo la critica – una sorta d’antecedente.

Deviando dal mio percorso mi sono così voluto anzitutto cimentare nella lettura di questo breve libricino, risalente al 1838 e pubblicato solo dopo la morte dell’Autore, che solo impropriamente si può chiamare romanzo e che è invece una raccolta di idee, ricordi, impressioni, sogni, ambizioni, illusioni e delusioni risalenti all’età giovanile ed espressi all’insegna del più marcato ed esasperato romanticismo.

Punto focale: l’amore non corrisposto (anche perché inconfessato) per Elisa Schlesinger (Maria, nello scritto), che segnerà la vita e l’intera produzione flaubertiana.

Curiosa e paradossale, per uno scrittore solitamente molto misurato, questa deriva romantica. Ma si tratta appunto d’un’opera scritta tra i sedici e diciassette anni e – a mio avviso – piuttosto acerba. Personalmente l’ho trovato uno sfogo stilisticamente troppo lirico, troppo ampolloso, troppo “letterario”, per essere anche compreso e condiviso anche da un lettore occasionale. Genuino è certamente il sentimento che lo anima (eh già, il primo amore non si scorda mai), ma il modo d’esprimerlo non lascia percepire la spontaneità.

Una cosa però m’è piaciuta. Se è vero, come dicono, che anche la figura della Bovary è stata tratteggiata sulla scorta delle impressioni suscitate dalla Maria vagheggiata in queste Memorie, allora anche il detto flaubertiano “Madame Bovary, c’est moi!” qui trova la sua piena giustificazione, perché anche l’Autore è rimasto vittima di quello stesso Romanticismo di cui sarà vittima la sua eroina: dev’essere la legge del contrappasso! :)
Ringraziano per il messaggio: Graziella, nautilus

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